Dove vanno le nuvole?

Dove vanno le nuvole?

Le nubi stanno migrando verso i poli lasciando ai tropici zone sempre più vaste di cielo sereno che ampliano l’arida fascia dei deserti. Questo quanto afferma una ricerca pubblicata su Nature coordinata dall’Università della California a San Diego (La Repubblica). Cirrus_floccusUn evento ipotizzato dagli scienziati dovuto al riscaldamento globale in atto, ma un indice di come il cambiamento climatico stia procedendo a un ritmo superiore al previsto.
Le nuvole sono un importante elemento del clima: riflettono la luce solare e riducono la quantità di calore assorbito dal superficie terrestre. Lo spostamento delle perturbazioni atmosferiche verso maggiori latitudini, dove l’irraggiamento solare è minore, incrementa il riscaldamento. Le nubi, inoltre, intrappolano la radiazione infrarossa emessa dal suolo e il caldo cresce ancor più (sotto immagine satellitare della NASA con le nuvole).
144611105-b95d92b2-a2f6-4b26-b629-1ddd2dcfda4cLe analisi hanno anche rilevato che le nubi sono diventate più spesse e la loro sommità raggiunge notevoli altezze portando a precipitazioni più violente (nell’immagine iniziale cumulonembi -le nubi più alte- visti dallo spazio).
Lo possiamo verificare anche noi.
Sono alcuni anni che le nostre estati sono cambiate: le temperature sono salite e i temporali sono sempre più frequenti e di maggiore intensità. Le piacevoli vacanze offerte dalle nostre spiagge ai turisti, con una lunga serie di giornate piene di Sole e senza una goccia di pioggia, sono sparite. I temporali arrivano all’improvviso, brevi ed estremamente violenti, lasciando un mare mosso e invaso da resti di alghe: è sempre più difficile godersi un buon bagno.
Dalle osservazioni compiute i cambiamenti nella formazione e negli spostamenti delle nubi sembrano essere più complessi di quanto ipotizzato. Secondo un nuovo studio  di un geologo di Yale pubblicato su Science non varia soltanto la distribuzione e lo spessore delle nuvole, ma anche la loro struttura. Le nubi, in particolare quelle delle medie latitudini, comprendono aghetti di ghiaccio (che riflettono maggiormente la luce) e goccioline d’acqua, ma con il riscaldamento cala la percentuale di ghiaccio e quindi l’effetto riflettente.
Insieme alle nubi anche la zona degli uragani si è spostata verso il polo. Il ciclone Sandy che ha colpito New York nel 2012 (post 31/10/2012) nel suo cammino potrebbe aver raggiunto la “Grande Mela” a causa del riscaldamento globale.

hadley-cell-feature-graphic-04.02.16Le invisibili fasce dell’atmosfera
L’atmosfera che circonda la Terra è in continuo movimento per cercare di riequilibrare le differenze di temperatura tra l’Equatore e i Poli (Sapere).  L’aria forma delle fasce circolari (dette celle) a latitudini differenti, tre per ogni emisfero, simmetriche. La prima, la cella di Hadley, va dall’Equatore fino a 30° (nord e sud), la seconda (cella di Ferrel)  da 30° a 60° e l’ultima (cella Polare) da qui ai Poli.
All’Equatore l’aria calda sale (bassa pressione e piogge) e si sposta verso i tropici dove ridiscende al suolo (alta pressione e aridità) e torna all’Equatore.
Nella cella successiva la circolazione avviene in senso opposto e così nella terza che arriva al Polo (schema a lato).
Ma il riscaldamento sta modificando la struttura dell’atmosfera: la cella di Hadley ha iniziato ad allargarsi a scapito della cella successiva e le nuvole si spostano a latitudini maggiori.


 

nubi_24_07Fare Geo

  • I satelliti meteo monitorano in continuazione la Terra fornendoci una mappa dettagliata delle perturbazioni e della loro evoluzione, in Europa il monitoraggio è svolto dall’EUMETSAT, cui è collegato il sito italiano MeteoAm dove sono disponibili numerose informazioni. Qui trovi l’immagine satellitare tratta dal sito italiano con le nubi presenti sull’Europa il 24 luglio 2016. Descrivi in quali zone del continente europeo si concentrano le perturbazioni.

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