Gli italiani tornano ad emigrare?

Gli italiani tornano ad emigrare?

Negli ultimi decenni le notizie sui “migranti” riportavano immagini di barconi stracarichi che approdavano sulle nostre spiagge mentre le forze dell’ordine cercavano di rimandarli nei Paesi di partenza. Ed è di pochi giorni fa la notizia che l’Italia è stata condannata dalla Corte dei diritti dell’Uomo di Strasburgo per i respingimenti del 2009 di 11 cittadini somali e 13 eritrei verso la Libia (La Repubblica e Avvenire).
L’Italia, meta di immigrazione, oggi conta circa 4,5 milioni di stranieri residenti legalmente (molti di più se si considerano gli irregolari), ma il numero degli immigrati cala, mentre è in aumento quello degli italiani che decidono di trasferirsi all’estero.

Oltre agli USA, alcuni Paesu europei, come Francia, Germanie e Regno Unito, offrono più possibilità di lavoro, salari migliori e posizioni di responsabilità anche per i giovani (Il Sole24Ore).
Si stima che dal 2000 circa 60.000 persone ogni anno siano emigrate in cerca di un lavoro. Inizialmente si parlava di “fuga di cervelli” perché erano soprattutto i neolaureati a trasferirsi all’estero per trovare un posto adeguato alle loro capacità. Ma oggi i laureati sono soltanto il 15% dei migranti e il fenomeno non riguarda soltanto l’Italia, ma anche Spagna, Grecia, Irlanda… E le persone che vanno a lavorare all’estero sono molte più di quelle che risultano dai dati dell’ISTAT, perchè sovente lasciano la residenza in Italia.

Nave di migranti in partenza da Genova.

L’Italia, un Paese di migranti
Dal 1861 sono stati quasi 30 milioni gli italiani emigrati in cerca di fortuna. Argentina, Brasile e Stati Uniti le mete storiche tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Dopo, anche per le limitazioni imposte dagli USA, si sono diretti in Canada, Sudamerica, Australia e nei Paesi del Nord Europa. Mentre nel secondo dopoguerra prevalgono gli spostamenti interni con i lavoratori che dal Sud e dal Nordest vanno a lavorare nelle fabbriche del “triangolo industriale”.
Dal 1973 il saldo migratorio si inverte: gli immigrati che giungono dai Paesi poveri supera il numero degli italiani che espatria.

Museo Galata: ricostruzione di una camerata dei migrani sul piroscafo “Città di Torino”.

Molti i musei che raccontano le vicissitudini dei migranti: il MEI (Museo Nazionale Emigrazione Italiana), la sezione “MEM Memorie e Migrazioni” del Galata (Museo del Mare di Genova), che racconta il viaggio dei migranti in partenza dal porto ligure. Poi tanti musei locali, come il Museo dell’Emigrazione della Gente di Toscana e il Museo Regionale dell’Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo.
A New York è stato creato il Museo dell’Emigrazione (Sito della Fondazione e sito Arcobaleno ILTE) a Ellis Island, isolotto alla foce dell’Hudson dove transitavano tutti gli emigranti in arrivo negli USA.  

Fare Geo
● Osserva le due carte con i dati dell’emigrazione dalle regioni italiane a fine Ottocento e nei primi anni del Novecento. Quali differenze riscontri? Prepara una didascalia esplicativa.

I dati dell’emigrazione nelle regioni italiane dal 1915 al 1976.

● Visualizza i dati dei grafici qui a lato (tratti dal sito del Museo dell’Emigrazione della Gente di Toscana e relativi alle’emigrazione nelle regioni italiane dal 1945 al 1976) in due carte tematiche.

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