Si nasconde nei dipinti antichi la storia dei cambiamenti climatici

Si nasconde nei dipinti antichi la storia dei cambiamenti climatici

L’arte aiuta la scienza: l’inquinamento atmosferico è stato catturato dal pennello dei pittori che hanno raffigurato realisticamente il colore del cielo nei loro dipinti. I colori dei quadri ci possono aiutare a scoprire come è variato il grado di inquinamento, sia quello dovuto all’attività umana sia quello dovuto alle polveri eruzioni scagliate nell’aria dai vulcani. Questo quanto emerso dallo studio condotto da Christos Zerefos, professore di fisica dell’atmosfera presso l’Accademia di Atene in Grecia (ANSA, Smithsonian, Scientific American) che ha analizzato in particolare i dipinti di JMW Turner, il famoso paesaggista inglese (qui il suo “lago di Petworth al tramonto” del 1829) .
Da tempo Zerefos aveva avuto l’idea di analizzare i quadri dei secoli scorsi per determinare la presenza di particelle nell’aria, ma l’utilizzo di immagini tratte dai siti dei musei, che potevano avere colori non identici agli originali, non permetteva di trarre conclusioni certe. Il fisico ha quindi portato avanti un nuovo studio utilizzando 124 dipinti della Tate Gallery creati dal 1500 al 2000.
65E8E3BD-8BE5-4BCD-9417781F504436F5_articleIn quell’arco di tempo gli scienziati hanno  individuato 54 eruzioni altamente esplosive in grado di immettere nell’atmosfera immense quantità di gas e polveri. E l’analisi del rapporto tra rossi e verdi nei quadri di quegli anni hanno confermato l’arrossamento del cielo per la presenza di notevoli quantità di polveri nell’aria. Nella “Donna davanti al sole calante” dell’artista tedesco Caspar David Friedrich (qui a lato), la colorazione nettamente rossa dello sfondo è stata causata dall’eruzione del 1815 del Tambora (vulcano dell’Indonesia), che per tre anni ha provocato tramonti rosso-arancio in tutta Europa.
quadri_fotoSecondo quanto emerge dall’analisi dei colori, il clima terrestre ha iniziato a cambiare a metà del XX secolo e i dati ottenuti coincidono con i risultati ottenuti dalle carote di ghiaccio.
Per verificare la loro tesi, in mancanza di un’eruzione, i ricercatori hanno commissionato a un artista greco, ignaro della motivazione, una serie di paesaggi dall’isola di Hydra eseguiti durante il passaggio di una nube di sabbia proveniente dal Sahara (19 giugno 2010) e in condizioni normali (20 giugno 2010). I dipinti sono stati confrontati con immagini fotografiche scattate nello stesso momento e l’arrossamento dovuto alla nube di sabbia, rilevato dal rapporto rossi-verdi, è risultato analogo.

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I dipinti, oltre a rilevare l’inquinamento, ci permettono di conoscere l’aspetto del territorio nel passato. Qui trovi alcuni paesaggi di epoche diverse, a partire dalla cittadina minoica dell’affresco di circa 3500 anni fa scoperto a Thera (Isola di Santorino), alle architetture degli affreschi di Pompei, alla campagna dell’Italia centrale del Pompei, affresco 40-45 d.c., paesaggi architettonicimedioevo, alle architetture del Rinascimento alle minuziose vedute settecentesche del Bellotto che hanno permesso di ricostruire i palazzi di Dresda distrutta dalla guerra.
• Scegli uno di questi dipinti e descrivi il paesaggio raffigurato.• Cerca su internet, in biblioteca o in un museo un quadro che rappresenti la città in cui vivi o una che conosci.
Palazzo-Pubblico-Sala-della-Pace-Ambrogio-Lorenzetti-Effetti-del-Buongoverno-in-campagna-1339_bannerlargeIndividua l’epoca in cui è stato dipinto, descrivi ciò che osservi e confrontalo con l’aspetto attuale della località raffigurata.
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Bellott22

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