I musei che narrano la biodiversità

I musei che narrano la biodiversità

L’Italia è caratterizzata non solo da un patrimonio artistico tra i più importanti del mondo, ma anche da una biodiversità tra le più significative in ambito europeo. Una ricchezza biologica che rende unico il nostro Paese e che è testimoniata dai numerosi musei diffusi sul territorio nazionale. Essi studiano la biodiversità nelle sue diverse forme e ne promuovono la conservazione, raccogliendo testimonianze e creando occasioni di conoscenza e formazione. Andiamo alla scoperta dei principali musei della biodiversità in Italia, preziosi tesori per capire il passato e progettare il futuro.

Italia, un Paese ricco di biodiversità

Un terzo delle specie animali continentali e la metà di quelle vegetali (molte delle quali sono endemiche) si trovano nel territorio del nostro Paese. Tale abbondanza è dovuta alla grande diversità litologica (che riguarda le caratteristiche chimico-fisiche delle rocce), topografica e climatica che caratterizza il nostro Paese, nonché alla posizione centrale nel bacino del Mediterraneo, alla sua estensione da nord a sud (dai 47° ai 35° di latitudine) e alla presenza di notevoli dislivelli altitudinali.

A testimoniare questa ricchezza naturalistica, è significativa la presenza dei numerosi musei dedicati alla biodiversità, che non solo diffondono la cultura ambientale, ma sono anche centri di educazione permanente e partecipativa. Hanno infatti la funzione di sensibilizzare la comunità riguardo i problemi ecologici di un Paese come il nostro, che vede in preoccupante aumento le minacce sia all’ambiente sia alle specie vegetali e animali.

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La biodiversità nelle pannocchie multicolori (glass gem corn): questa varietà di mais, le cui spighe sono composte da semi coloratissimi, sembra artificiale, ma in realtà è frutto della ricchezza biologica della natura. Il glass gem corn deriva da una varietà di mais coltivato dai nativi americani prima che il mais giallo prendesse commercialmente il sopravvento.

MuMAB – Museo Mare Antico e Biodiversità

Il Museo, che ha sede a Salsomaggiore Terme (in provincia di Parma), grazie a una ricca raccolta di reperti fossili documenta le epoche geologiche che hanno segnato l’evoluzione e la biodiversità del territorio.

La prima delle due sezioni da cui è composto, è la sezione della “Geopaleontologia”, che conserva uno dei più ricchi patrimoni paleontologici recuperati nel Bacino Padano, nell’alveo del torrente Stirone. Si tratta di un vero e proprio “museo all’aperto” che ha permesso all’ente di scoprire i processi evolutivi che hanno portato alla nascita del Bacino Padano (da circa 14 milioni di anni fa a 500.000 anni fa), proiettando il visitatore in un mondo lontano, quando il “mare antico” ricopriva le nostre terre.

Il percorso prosegue con la sezione della “Biodiversità perduta”, dove spicca l’unico esemplare al mondo della balenottera Plesiobalaenoptera quarantellii recuperata nel 1985, quando l’erosione del torrente Stirone portò alla luce questo scheletro quasi integro risalente a 10-11 milioni di anni fa. La sala immersiva offre un’esperienza emozionante e proietta il visitatore nel mondo sottomarino: in essa è conservato lo scheletro della balenottera “Matilde”, tra le cui vertebre sono stati ritrovati i denti di uno squalo.

Un’altra postazione interattiva racconta la “Biodiversità marina di ieri e di oggi” grazie a un monitor touchscreen che consente la visualizzazione di reperti nelle teche e di videoracconti proiettati sulla parete.

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All’ingresso del Museo i visitatori possono ammirare la riproduzione di una balenottera. (Fonte: visitsalsomaggiore.it)

Museo della biodiversità di Monticiano

Questo Museo si trova a Monticiano, tra le colline di Siena, uno dei territori italiani con la massima biodiversità.

Il percorso museale, allestito in modo coinvolgente e immersivo, si articola su due piani:

  • il piano terra, costituto da 6 sezioni, racconta che cosa è la biodiversità, dove si trova, a cosa serve e come si forma; spiega cos’è l’estinzione delle specie e quali sono i rischi per la sopravvivenza della vita sul pianeta; quali sono gli strumenti di conservazione, a cominciare dalle aree protette;
  • il piano superiore è dedicato alle 14 riserve del territorio senese, ognuna delle quali ha uno spazio dedicato con approfondimenti attraverso filmati, penne grafiche e dispositivi interattivi. 

Il Museo racconta il valore, l’importanza e i rischi che sta correndo la biodiversità globale, ma anche nello specifico quella nazionale e locale. Lo fa in maniera diretta e coinvolgente: il primo approccio è infatti conoscitivo, reso possibile attraverso immagini, pannelli didattici ed effetti visivi. Il secondo momento è invece dedicato all’approfondimento, grazie a vari livelli di informazioni, grafici, notizie, giochi interattivi.

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Una delle sale immersive in cui vengono presentati i vari aspetti della biodiversità.

Sala della Biodiversità del Museo di Storia Naturale

Nato alla fine del XVI secolo, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa è uno dei più antichi musei al mondo e custodisce un patrimonio di enorme valore storico e scientifico. La Sala dedicata alla biodiversità, inaugurata nel novembre 2021, è un allestimento di oltre 200 metri quadri, dal grande impatto visivo.

Il percorso espositivo accompagna i visitatori alla scoperta della fauna di cinque continenti: Africa, Asia, Europa, Oceania e America. Oltre 80 animali in tassidermia sono rappresentati all’interno dei loro habitat naturali e una passerella rialzata permette di attraversare gli ambienti e di osservare a distanza ravvicinata esemplari come l’elefante africano, l’elefante asiatico, la giraffa, il wapiti, il coccodrillo, il rinoceronte, la iena, il gerenuk, l’emù e il nandù.

Scopo della Sala è quello di raccontare la ricchezza della vita sulla Terra, ma soprattutto di trasmettere l’importanza della tutela delle specie e dei loro ambienti naturali: temi di portata globale che riguardano tutti noi, come ci ricorda il titolo della sala all’ingresso, tradotto nelle principali lingue del mondo.

A conferma di questo impegno il Museo aderisce anche alla Coalizione globale per la biodiversità #UnitedforBiodiversity, promossa dalla Commissione Europea con l’obiettivo di sensibilizzare rispetto l’importanza della protezione della biodiversità.

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Alcuni spazi delle Sala della biodiversità con le riproduzioni di alcune specie animali. (Fonte: museodellabiodiversita.it)

DaDoM – Museo Darwin Dohm

Il Museo, con sede a Napoli, è dedicato a due giganti della scienza e della biologia evoluzionistica – Charles Darwin e Anton Dohrn – e promuove la conoscenza dell’evoluzione della biodiversità della vita marina.

È il primo museo della biodiversità marina d’Italia e nei suoi spazi propone un viaggio negli oceani attraverso il tempo alla scoperta dell’importanza degli oceani nel determinare le condizioni sul pianeta. Si incontrano le forme primordiali di vita comparse negli oceani oltre 3 miliardi di anni fa e si scoprono da vicino le teorie evoluzionistiche.

È inoltre possibile osservare una serie di fossili che mostrano l’evoluzione di forme e funzioni nel corso delle ere geologiche (Passeggiata nel tempo): una vera galleria della biodiversità, dalle forme più semplici alle più complesse. Tra le altre attrazioni, la Sala polifunzionale del DaDoM, dominata da una parete alta sei metri che ospita diecimila preparati di animali del Golfo di Napoli, ospita un grande scheletro di capodoglio.

Il percorso museale include anche un viaggio attraverso gli studi e le carte antiche del Golfo di Napoli e le scoperte degli oltre 20 premi Nobel che hanno condotto i loro studi nella Stazione Zoologica Anton Dohrn, la più antica stazione marina del mondo.

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L’edificio del DaDoM, visto dall’esterno (Fonte: fondazionedohrn.it)
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I busti dei due scienziati Charles Darwin (a sinistra) e Anton Dohrn (a destra), a cui è dedicato il museo. (Fonte: ilbolive.unipd.it / foto di Francesca Buoninconti)

Fare Geo

  • Nel 1835 Charles Darwin, dopo avere osservato che i fringuelli che popolavano le isole dell’arcipelago delle Galapagos appartenevano a diverse specie, iniziò a elaborare la teoria dell’evoluzione della specie: è un esempio di come la selezione naturale è alla base della biodiversità. Cerca in rete informazioni sull’argomento.
  • Il nostro pianeta è in sofferenza: molte specie viventi sono scomparse in breve tempo e altrettante sono a rischio. Cerca in rete informazioni sulle specie animali a rischio in Italia e nel mondo.

“Se l’ape scomparisse dalla faccia della Terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”: così diceva Albert Einstein. Perché le api hanno un ruolo così importante nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione della natura? Rifletti sulle seguenti motivazioni ed elabora una risposta.
1- Sono un indicatore biologico della qualità dell’ambiente.
2- Trasportano il polline da un fiore all’altro permettendo l’impollinazione e di conseguenza la formazione dei frutti.
3- Rappresentano una delle emergenze ecologiche in corso.

  • Ricerca informazioni su uno di questi scienziati, che hanno dato un contributo alla conservazione della biodiversità:
    – Carlo Linneo (1707-1778), che elaborò il sistema gerarchico di classificazione biologica;
    – Charles Darwin (1809-1882), che formulò la teoria sull’evoluzione delle specie;
    – Anton Dohrn (1840-1909), uno dei massimi darwinisti tedeschi.
  • Lavorando in gruppo con i compagni, progetta un museo della biodiversità dell’ambiente naturale, che non sia soltanto un deposito, ma possa trasformarsi in museo-laboratorio per la ricerca e in museo partecipativo per avvicinare e coinvolgere i visitatori.
  • Utilizzando Google MyMaps crea un itinerario in Italia localizzando la posizione dei Musei descritti nel testo.

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