Le disuguaglianze economiche: fare geografia con dati e infografiche

Le disuguaglianze economiche: fare geografia con dati e infografiche

La scienza, per sua natura, si basa su dati e verifiche. Gli studi e le ipotesi vengono costruiti su una solida base di informazioni comprovate che, organizzate e interpretate, contribuiscono alla conoscenza di eventi e fenomeni. Anche la geografia si avvale di dati statistici per esaminare molti temi importanti dell’ambiente fisico e antropico. Pianeta futuro, il corso di Geografia economica Deascuola per la Scuola secondaria di secondo grado, compie un “viaggio virtuale” sulla Terra – fatto di immagini, parole, dati – per conoscerla in tanti aspetti, in particolare quelli messi più a rischio dall’attività umana. Il corso esplora diversi argomenti – tra cui quello delle disuguaglianze economiche – attraverso i dati statistici e la loro visualizzazione sotto forma di grafici, diagrammi e carte tematiche.

La globalizzazione economica: luci e ombre

La globalizzazione economica ha trasformato i rapporti tra i Paesi del mondo determinando profondi cambiamenti nel modo di lavorare, produrre, commerciare e consumare. Nuovi Stati si sono affacciati alla ribalta mondiale ridisegnando le gerarchie economiche del Pianeta.

Nel complesso è un fenomeno che ha migliorato le condizioni di vita di parte della popolazione mondiale sotto l’aspetto economico. Però si sono aggravati gli squilibri e le disuguaglianze tra Paesi, penalizzando soprattutto zone come l’Africa subsahariana e l’America centro-meridionale.

La popolazione con poche risorse economiche ha poche opportunità per vivere dignitosamente. La disuguaglianza economica infatti crea il presupposto per una serie di altre ingiustizie, per esempio nell’istruzione e nella parità di genere.

L’Indice di Gini e la misura della disuguaglianza economica

La disuguaglianza economica si concretizza in una disparità di reddito e in un’iniqua distribuzione della ricchezza. Per calcolare l’entità di questi fenomeni generalmente viene usato un parametro statistico chiamato Indice di Gini (dal nome dell’economista Corrado Gini che lo elaborò per primo).

Questo indice è rappresentato da un numero compreso tra 0 e 100: il valore 0 (zero) equivale alla situazione in cui tutti i cittadini hanno lo stesso reddito, mentre il valore 100 (cento) indica la massima concentrazione della ricchezza (il caso limite in cui una sola persona detiene tutto il reddito disponibile). Più basso è il valore, più equa è la distribuzione.

Questa carta tematica – tratta dal corso Pianeta futuro – visualizza i dati relativi all’Indice di Gini a livello globale permettendo di confrontare il fenomeno tra le diverse aree del mondo. Secondo gli ultimi dati disponibili, i Paesi più disuguali si trovano in America e Africa, mentre gli indici migliori si registrano nel continente europeo.

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Da Pianeta futuro, volume 2, Deascuola. Fonte: Banca Mondiale

Sempre più ricchi, sempre più poveri

Secondo il World Inequality Database (WID), il 10% della popolazione possiede oltre i tre quarti della ricchezza mondiale, mentre metà della popolazione mondiale (50%) è quasi completamente priva di ricchezza. Analoghe proporzioni per quanto riguarda il reddito. Questo divario tra la fascia alta e quella bassa della piramide sociale è in costante crescita da alcuni anni e ora è circa il 50% più alto di quanto era nel 2008.

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Da Pianeta futuro, volume 2, Deascuola. Fonte: World Inequality Database 2023, update World Inequality Report 2022

Un altro indice statistico ci aiuta a valutare il fenomeno dell’enorme disuguaglianza economica che caratterizza la nostra epoca a livello globale. Si tratta del “Billionaires index”, pubblicato dall’agenzia di stampa Bloomberg, un parametro che conferma la tendenza in crescita della ricchezza di una piccolissima percentuale della popolazione mondiale. Il 2023, infatti, è stato enormemente fruttuoso per i miliardari, un’élite di circa 500 persone con i patrimoni più alti del mondo, che operano in particolare nel settore tecnologico.

Se i super ricchi continuano ad aumentare i loro guadagni, c’è una parte della popolazione mondiale che subisce il tormento della povertà. I numeri sono impressionanti: nel 2023 quasi 100 milioni di persone risultavano in condizioni di povertà estrema e 1,1 miliardi di persone vivevano in condizioni di povertà. Tra queste, mezzo miliardo sono concentrate nell’Africa subsahariana, ma ben 730 milioni di poveri sono cittadini di Paesi a medio reddito.

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I cinque uomini più ricchi del Pianeta secondo il Billionaires Index del 2023. Fonte Bloomberg

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Pianeta futuro

Pianeta futuro affronta i temi più importanti della geografia fisica antropica europea e mondiale, adottando una prospettiva attenta allo sviluppo sostenibile, utile alle nuove generazioni per comprendere il presente e costruire il futuro. 

Le lezioni sono ricche di fotografiecarte grafici, oltre che di presentazionivideolezioni gallery sull’eBook e sul sito del libro. Ci sono anche numerose proposte per attività di comprensione e rielaborazione, per effettuare collegamenti e confronti di dati e fenomeni. 

Fare Geo

  • Osserva la carta dell’Indice di Gini riportata nell’articolo e rispondi alle seguenti domande:
    – Dove si trovano i Paesi più disuguali?
    – In quale continente c’è una netta prevalenza di Paesi equi?
    – Nel mondo ci sono più Paesi equi o Paesi disuguali?
  • Per misurare il benessere medio dei Paesi si usa il dato del suo Prodotto Interno Lordo (PIL) e quello del Prodotto Interno Lordo pro capite. Guarda questo video, che propone altri parametri per valutare il benessere di una popolazione, e poi rispondi alla domanda: “Se dovessi individuare un criterio per misurare il benessere del tuo Paese, a che cosa daresti valore e quali parametri misureresti?”.

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