Pieve di Tremosine e la parte settentrionale del lago di Garda
Un lago, un paese, un pittore: mettete insieme questi tre elementi e preparatevi a esperienze inattese. Siamo all’inizio del secolo scorso, lo specchio d’acqua è una delle più affascinanti zone lacustri del nostro Paese, la parte settentrionale del lago di Garda, il paese è il piccolo abitato di Tremosine e il pittore è un genio come Gustav Klimt. Il nostro itinerario rimbalza sulle sponde del lago, attento alle trasformazioni che hanno modellato nel tempo il paesaggio e sulle orme di un artista che seppe trasformare le sue vacanze italiane in un viaggio di scoperta.
1913, un anno memorabile
Vienna, 1913. Si avvicina l’estate di un anno memorabile per l’Europa, l’ultimo prima della Grande Guerra. Nella capitale dell’Impero austro-ungarico – due milioni di abitanti – la vita culturale è febbrile; le élite intellettuali di Vienna annoverano personalità influenti nel campo della psicanalisi, della letteratura, della filosofia e delle scienze. Freud lavora a Totem e tabù e i suoi studi sulla psicanalisi lo hanno già reso leggendario tra i suoi concittadini. Le opere dello scrittore Arthur Schnitzler traspongono nella narrativa i pensieri onirici.
Le sicurezze del passato vengono messe in discussione nei dibattiti e nelle conferenze ufficiali, ma anche nei celebri bar della capitale, luoghi di ritrovo informali dove interagiscono anche vivacemente le menti più fervide e visionarie. Nel 1913 Vienna è luogo di rifugio per rivoluzionari russi come Stalin e Trockij, che nella capitale vedono emergere le contraddizioni di un Impero in cui si parlano ben 11 lingue diverse e dove crescono le rivendicazioni dei popoli minoritari e periferici. Nella prima metà dell’anno un giovane Adolf Hitler, studente escluso dall’accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera, cerca di smerciare i propri acquerelli a Vienna, ma senza ottenere la fama a cui pensa di avere diritto; alla fine, fugge di nuovo in Germania, per evitare il servizio militare.
Vienna, culla d’arte
Sembra che lungo il Danubio sia in corso un’effervescente e infinita stagione creativa; gli artisti delle avanguardie sfidano il pubblico borghese e i benpensanti con opere dirompenti: dilaga l’espressionismo in musica con Berg e Schoenberg, nelle arti figurative con Schiele e Kokoschka. Negli anni precedenti, l’influsso delle avanguardie artistiche, dai fauves ai cubisti, ha scosso a ondate successive la pittura viennese, minacciando di mettere in ombra anche una celebrità come Gustav Klimt, protagonista della Secessione e pittore apprezzato in tutta Europa.
Klimt, però, aveva saputo adattarsi ai recenti mutamenti: spinto dal suo allievo Schiele, aveva abbandonato la leziosità decorativa della pittura a fondo oro e aveva proposto ai suoi clienti, per lo più esponenti della ricca borghesia industriale, nuove opere caratterizzate da un maggiore movimento, e da una crescente disarticolazione della figura umana, senza mai abbandonare la fascinosa esaltazione del corpo femminile, che costituiva il suo tratto distintivo. Anche la vita materiale di Klimt riflette la sua passione sfrenata per il corpo della donna: il suo studio-atelier viennese è frequentato da numerose modelle che ostentano la loro sensuale bellezza, alla quale l’artista, vestito come un vate con una lunga vestaglia, non resta mai indifferente!
Vacanze a Tremosine
Ma l’estate arriva per tutti. Anche per Klimt, che in generale è piuttosto restio a programmare viaggi e spostamenti. Nell’artista cresce la voglia di staccarsi dall’artificioso ambiente cittadino, abbandonando per qualche tempo la turbinosa danza delle relazioni sociali e amorose. Per molti anni Klimt si era recato alle terme di Attersee nella regione dei laghi del Salisburghese, insieme all’artista Emilie Flöge e alla sua ricca famiglia. Klimt è legato da un duraturo affetto a Emilie, una musa che sa esprimere il suo talento come stilista, fotografa e pittrice. E, tra l’altro, Gustav può approfittare dell’ospitalità benevola dei suoi facoltosi conoscenti.
Nel 1913 cambia, per una volta, la meta delle loro vacanze, che si svolgono dalla fine di luglio a metà settembre. La scelta cade sul lago di Garda, da secoli meta di letterati e artisti del nord. Il gruppo di amici evita Riva del Garda, la perla della parte settentrionale del bacino, che fa parte del territorio imperiale.
È bene sottolineare come già allora il lago attirava consistenti flussi di turisti stranieri. Nella stagione 1900-1901 i turisti di lingua tedesca che passarono le vacanze sul lago di Garda furono 4575. Da allora la tendenza è cresciuta progressivamente (nel 2018 sono stati oltre 600mila) portando al territorio notorietà e ricchezza, insieme a conseguenze ambientali non sempre positive a causa della presenza antropica.
Una meta isolata
Klimt e amici si tengono lontani da lussuose residenze e alberghi di classe e si spingono a Malcesine in territorio italiano sulla riva veneta del Garda, e a Tremosine, un gruppo di piccole frazioni sparse su una balconata naturale della riva occidentale.
In quest’area il Garda assomiglia in tutto a un fiordo: tra una riva e l’altra del lago le acque profondissime sono contornate da rive molto scoscese; qui il vento si incanala, creando fenomeni particolari. Come sanno i numerosi surfisti e i kiter che frequentano oggi il lago, di mattina soffia il Pelèr da nord a sud, mentre nel pomeriggio spira l’Ora. Questi venti a evoluzione diurna sono spesso violenti e pericolosi per i naviganti.
Territorio, arte, storia
Lungo la riva orientale del lago, ai tempi di Klimt, si poteva ancora apprezzare una fascia di territorio agricolo molto ordinato e rigoglioso come un giardino, lavorato a partire dal Medioevo per opera dei benedettini, che estendevano il proprio potere dalla vicina Bardolino e che introdussero la coltivazione della vite e dell’ulivo. Oggi quasi tutti gli spazi utili presso la costa sono occupati da edifici e insediamenti turistici; le trasformazioni più vistose al territorio sono avvenute dopo il 1945.
L’insediamento di Malcesine è raggruppato intorno alla rocca Scaligera, il monumento storico maggiormente visibile anche da lontano. L’antica costruzione militare vanta una torre costruita per vigilare su un’area di confine tra i territori della Repubblica Veneta, che qui dominò in età moderna, e quelli del Principato vescovile di Trento, legato all’impero asburgico. Dal 1866 al 1914 a Malcesine era situato il confine tra il Regno d’Italia e l’Impero austro-ungarico.
Sopra Malcesine si erge la mole massiccia del monte Baldo, che forma una catena di cime arrotondate di circa 2000 metri di quota; le aree sommitali sono ricoperte da estese praterie e pascoli di alta quota, che ospitano numerose specie di fiori e di piante. Oggi i turisti possono raggiungere in pochi minuti la vetta da Malcesine, grazie a una funivia costruita nel 1962 e rinnovata nel 2002.
Tremosine, affacciata sul Garda
Tremosine, sulla sponda occidentale del lago, è un comune della provincia di Brescia di circa 2000 abitanti composto da piccole frazioni; la sua posizione geografica è pittoresca.
Fino all’inizio del Novecento era una località difficilmente raggiungibile. Gli abitanti di Pieve, il centro amministrativo di Tremosine che annovera antiche chiese, storiche abitazioni e la pensione dove alloggiò Klimt, si dotarono di una strada carrozzabile per il collegamento con le rive del Garda proprio nel maggio del 1913. Quest’opera molto ardita si sviluppa lungo una forra e attraversa alcune gallerie.
Prima di allora l’abitato di Pieve si raggiugeva a piedi, percorrendo un ripido sentiero; il trasporto di cibo e di materiali avveniva grazie allo sforzo muscolare di uomini e animali, oppure con le teleferiche inaugurate nei primi anni del Novecento. Il porto di Tremosine consentiva un avvicinamento in barca; ma le sue infrastrutture potevano ospitare solo piccole imbarcazioni. L’isolamento del paese ebbe realmente fine nel 1931, quando venne ultimata la costruzione della statale Gardesana occidentale.
Il paesaggio nell’interpretazione pittorica di Klimt
Durante il suo soggiorno in questo splendido contesto, Klimt eseguì alcuni paesaggi a olio, come spesso avveniva durante le vacanze, quando era lontano dall’atelier viennese. La sua produzione in questo genere specifico, pur esigua per il numero di opere, è di altissima qualità.
Alcune caratteristiche sono comuni a tutti i paesaggi di Klimt:
• il superamento delle regole classiche della rappresentazione spaziale, con un forte schiacciamento prospettico ottenuto anche utilizzando potenti cannocchiali e teleobiettivi, e trattando in modo non convenzionale gli indici di profondità e il chiaroscuro
• l’uso di inquadrature particolari che isolano solo tratti specifici del paesaggio, e presentano il dettaglio di un insieme, chiamando lo spettatore a integrare e completare la rappresentazione.
I paesaggi di Klimt dunque non nascono per il desiderio di riprodurre fedelmente la realtà come nella pittura antica: è come se l’occhio dell’artista non riuscisse o non volesse mai cogliere la realtà nella propria interezza; ma proprio in questa apparente limitazione sta la potenza dello sguardo di Klimt, che si serve di tecniche fotografiche come mezzo per raggiungere una realtà più profonda, quella della nativa percezione della realtà che viene a comporsi nella nostra mente.
Un genio, un pennello e un cannocchiale
Da una piccola penisola vicino a Malcesine Klimt riprese Cassone, una minuscola frazione situata diversi chilometri più a sud. Il dipinto, di formato praticamente quadrato, ha una raffinata struttura geometrica, e non c’è una netta linea dell’orizzonte a scandire lo spazio; le linee verticali, accentuate dalle forme dei cipressi, sono adeguatamente controbilanciate dalle linee orizzontali. La chiesa imponente, nella parte alta, attira lo sguardo dello spettatore, e trova una perfetta corrispondenza nel peso compositivo del gruppo delle case in basso, con la loro struttura complessa. In quest’opera Klimt sperimenta un nuovo modo di dipingere, che è memore dello stile di Monet nella rappresentazione della vegetazione e delle acque, e che allo stesso tempo valorizza le sperimentazioni del cubismo.
Da Tremosine con l’aiuto di un cannocchiale o forse da una barca in navigazione sul lago, Klimt dipinse Malcesine e il suo porticciolo con le case colorate addossate le une alle altre che si specchiano nelle acque del Garda; la mole del castello è solo parzialmente riprodotta nel quadro.
Questa immagine si collega idealmente con i paesaggi di Egon Schiele, con i gruppi di case che il più giovane pittore realizzò sulle rive dei fiumi, ma a differenza di quegli esempi la tela di Klimt ha una felicità assoluta nell’uso dei colori vivissimi, non diversi da quelli che ancora oggi brillano a distanza nelle ore dorate del tardo pomeriggio.
Fare Geo
- Le vacanze di Klimt sono uno spunto per compiere esperienze stimolanti e guardare il paesaggio con occhi diversi. Ogni luogo può diventare lo scenario di un’interpretazione personale e “artistica”. Scegli il mezzo espressivo che preferisci (fotografia, video, musica, testo) e crea la tua personale interpretazione del luogo di villeggiatura (o di un luogo che ti ha particolarmente colpito, anche nelle vicinanze della tua abitazione). Puoi aiutarti con gli strumenti digitali che conosci, per esempio applicando dei filtri particolari alle immagini, creando dei collage fatti di dettagli e visioni d’insieme, combinando parole e musica, creando montaggi di spezzoni di video girati da te o trovati in rete ecc… Non preoccuparti di essere fedele alla realtà: sarà un modo per conoscere questa località in modo più profondo e per comunicare agli altri l’emozione che ti trasmette.
- Klimt ha utilizzato il filtro dell’arte per interpretare il paesaggio che lo ospitava. Scegli il tuo luogo di elezione e, dopo averlo presentato dal punto di vista geografico, associalo a un’opera d’arte, un brano musicale, un testo letterario che sappiano rappresentarne le emozioni che evocano in te. Raccogli queste informazioni in una presentazione multimediale e condividila con l’insegnante e i compagni di classe. Potrete realizzare la Galleria emozionale delle vostre mete preferite.
- Trova un’immagine storica della località in cui vivi o in cui sei in vacanza, poi scatta una foto con la stessa inquadratura: confronta le due immagini ed elenca i principali cambiamenti che hanno modificato il territorio. Se la località è stata ritratta da qualche pittore, puoi fare il confronto anche con la sua interpretazione artistica.
- Sapevi che sul lago di Garda soffiano ben 10 venti? In genere, tutti i grandi laghi prealpini dell’Italia settentrionale sono territori soggetti a importanti correnti atmosferiche, che ne condizionano il clima e le attività. Per esempio l’Ora, che soffia da sud a nord nella parte settentrionale del Garda, è ideale per chi si muove in barca a vela o pratica windsurf in quelle acque: questo ha generato nella zona un consistente afflusso stagionale di sportivi. Cerca in rete informazioni sui venti prinicipali dei laghi delle Prealpi (Garda, Lario, Maggiore, Iseo…) e descrivi in una breve relazione la loro natura e la loro funzione.