Il Danubio è da sempre la principale via di collegamento utilizzata per il trasporto di uomini e merci tra le vaste pianure dell’Europa orientale e l’Europa occidentale. Ma una via che si fermava ai piedi della Foresta Nera. Per proseguire era necessario scaricare le imbarcazioni e attraversare via terra lo spartiacque tra i bacini del Mar Nero e in bacini atlantici e reimbarcarsi: di qui i corsi d’acqua attraversano le pianure dell’Europa nord-occidentale per convogliare nel Reno e raggiungere il Mar del Nord.
Il primo ad avere l’idea di collegare le due vie d’acqua fu Carlo Magno, con il progettò del canale “Fossa Carolina” (nell’immagine).
Un’idea brillante che purtroppo si rivelò fu un vero fallimento (Archeologia Viva, Archäologie in Deutschland). I lavori riprenderanno solo dopo parecchi secoli (nel 1800), ma il canale oggi utilizzato è stato realizzato di recente, nella seconda metà del secolo scorso.
Il territorio
Lo spartiacque che separa il bacino del Reno da quello del Danubio nella Baviera non corre lungo il crinale di alte montagne, ma in una zona di basse colline (in alcune zone a 421,5 m sul livello del mare). Qui il Rezat Svevo (Schwäbischer Reza), un piccolo corso d’acqua del bacino del Reno affluente del Rednitz, scorre a breve distanza dal fiume Altmühl, affluente del Danubio.
E’ sufficiente un canale di tre chilometri per unire i due bacini, ma questo non è il tracciato migliore per facilitare la navigazione: il Rezat Svevo è piccolo e non adatto alla navigazione, mentre l’Altmühl da qui compie un lungo e tortuoso tragitto nel Massiccio del Giura, prima di arrivare al Danubio. La città principale della regione è Norimberga (Nürnberg), alla confluenza del Rednitz con il Pegnitz.
La Fossa Carolina
Carlo Magno, convinto da alcuni esperti che era possibile navigare dal Meno a Danubio collegando i loro affluenti nel punto in cui la distanza era minima (vedi carta), nel 793 diede l’avvio al progetto della Fossa Carolina (detta anche Karlsgraben). Passati dall’Altmühl al Rezat Svevo attraversando lo spartiacque, si proseguiva sul Rednitz, poi su Regnitz fino al Meno, uno dei principali affluenti del Reno.
Carlo Magno fece costruire il primo insediamento, l’attuale Treuchtlingen, sulla riva dell’Altmühl, e iniziare lo scavo. Ogni giorno gli operai estraevano dal tracciato previsto grandi quantità di terra, ma, per le piogge incessanti, ogni volta nuova terra riempiva lo scavo (nell’immagine lo scavo della Fossa Carolina in un disegno del XVI secolo). Così i lavori non furono portati a termine e il progetto interrotto: oggi rimane un breve tratto lungo circa 500 metri che taglia lo spartiacque con a lato una collinetta formata dal materiale di scavo. Su Google Earth, digitando “fossa carolina”, è possibile osservare il breve tratto rimasto (immagine qui sotto).
Secondo alcune fonti, invece, la Fossa Carolina, nonostante le avverse condizioni climatiche e il terreno poco adatto allo scavo, fu portata a termine e utilizzata per un certo tempo: venne abbandonata perché la navigazione era difficoltosa.
Il Ludwig Canal
Tra il XVII e il XVIII secolo nascono nuovi progetti. Nel 1726 Georg Zacharias Hans ripropone il tracciato della Fossa Carolina nel suo trattato “Dissertatio Historica De Danubii Et Rheni Coniunctione”, poi, con la Rivoluzione Industriale, si tentano nuovi approcci alternativi spostando il punto di superamento della linea di spartiacque più a est. Il nuovo canale viene commissionato da Ludwing I di Baviera nel 1825, anno della sua incoronazione. I lavori iniziano nel 1836, il nuovo progetto prevede un canale da Bamberg a Kelheim: 172,4 km in grado di superare con 100 chiuse il dislivello di 80 m tra il Danubio e lo spartiacque e di 184 m dallo spartiacque al Reno. La realizzazione è stata più lunga del previsto in seguito a inondazioni e problemi legato alla struttura geologica del suolo (in alcuni tratti la roccia risultava troppo porosa) e il collegamento venne inaugurato il 15 luglio 1846. Questo è però l’epoca dello sviluppo della ferrovia e con il passare del tempo il canale, piuttosto stretto, non riesce a vincere la competizione con la strada ferrata.
Il canale venne abbandonato definitivamente nel 1950, ma, non permettendo il transito di navi di oltre 32 m x 4,50 m, già dal 1920 non era più efficiente.
Gravemente danneggiato durante la Seconda guerra mondiale, oggi il Ludwig Canal (Canale Lodovico), è utilizzabile soltanto nel tratto tra Norimberga e Neumarkt ed è diventato una meta turistica. E’ stata restaurata un’imbarcazione dell’epoca, la Alma Viktoria, su cui si può navigare lungo il “Vecchio Canale”, nome con cui è generalmente chiamato.
Il Mindorf –Linie
Risale al 1921 la progettazione di un nuovo canale Meno-Danubio che permetta il transito di imbarcazioni più grandi dal Mar del Nord al Mar Nero, ma la realizzazione terminerà solo nel 1992.
Nel 1938 la Germania dà inizio ai lavori per la ricostruzione del canale. Nel tratto da Norimberga e Berlingrie il nuovo tracciato, detto Mindorf –Linie, diverge dal vecchio, superando lo spartiacque in un punto intermedio tra da quello del Ludwig Canal e la Fossa Carolina. Si tagliano le foreste e si alzano i pilastri dei ponti destinati ad attraversare il canale (nell’immagine). Durante la Seconda guerra mondiale furono utilizzati prigionieri di guerra polacchi per i lavori, ma nel 1942 l’opera venne interrotta.
Il nuovo Canale Meno-Danubio
Nel dopoguerra la progettazione venne ripresa seguendo un percorso simile e nel 1960 inizia la costruzione. Oltre al canale vero e proprio, è prevista la canalizzazione del corso dei fiumi Regnitz e Altmühl, non adatti alla navigazione di grandi imbarcazioni (Sapere). Dopo 32 anni (nel 1992) le chiatte hanno potuto finalmente andare dal Mar del Nord al Mar Nero sulla nuova via d’acqua. Alle chiuse il canale si restringe per ridurre il volume d’acqua da spostare: nell’immagine tratta da Google Earth una chiusa con una chiatta che l’ha appena superata.
Il canale, lungo 170,71 km, supera lo spartiacque Reno-Danubio a 406 m sul livello del mare, il punto più alto di tutta la rete idroviaria europea, grazie a 16 chiuse tra i porti di Bamberg e Kelheim. Permette il transito di chiatte di 1.500 t di stazza, lunghe anche 110 m e larghe 11,40 m. Qui sotto la sezione del tratto Bamberg- Kelheim.
Oltre a costituire la principale via d’acqua tra l’Europa nord-occidentale e quella orientale, il canale permette anche, in caso di siccità, di deviare le acque del Danubio nel bacino del Reno.
Il canale ha sollevato le proteste degli ambientalisti, preoccupati per la vita della fauna locale, ma la costruzione è proseguita. Dopo dieci anni dall’apertura è stata rilevata una grave riduzione della biodiversità nella regione. Alcuni animali un tempo comuni sono quasi scomparsi, come l’ululone dal ventre giallo e il toporagno d’acqua, ma non è stato verificato il reale impatto ecologico del canale sul territorio.
Fare Geo
• Preparate una linea del tempo dal 750 ad oggi inserendo gli eventi riportati nel testo relativi alla costruzione del canale.
• Utilizza Google Earth: osserva la Fossa Carolina e poi segui il percorso attuale del Canale Meno-Danubio da Bamberg a Kelheim. Individua la posizione delle chiuse e in particolare scopri vicino a quali cittadine si trova la chiusa dell’immagine qui a lato. La chiatta sta entrando o uscendo dalla chiusa? Quale elemento permette di capirlo?
• Il traffico merci lungo il canale è elevato, oltre cinque milioni di tonnellate nel 2010. Nella tabella qui a lato trovi la quantità di merci trasportata in direzione del Danubio (da Bamberg a Kelheim) e in direzione opposta verso il Reno. Calcola la quantità totale di merci nelle due direzioni: noti differenze significative? Visualizza i dati con un grafico e prepara una didascalia di commento.
• I principali utilizzatori sono la Germania, con il 50,5% delle merci trasportate e i Paesi Bassi con il 33%., poi il Belgio (4,7%), l’Ungheria (3,6%) l’Austria (2,4%) e altri in misura minore. Visualizza questi dati con un grafico a torta.
). Dopo 32 anni (nel 1992) le chiatte hanno potuto finalmente andare dal Mar del Nord al Mar Nero sulla nuova via d’acqua. Alle chiuse il canale si restringe per ridurre il volume d’acqua da spostare: nell’immagine tratta da Google Earth una chiusa con una chiatta che l’ha appena superata.