Il clima sta cambiando e il rischio legato a fenomeni meteorologici è in crescita. Le precipitazioni nella fascia temperata diventano sempre più violente ed è in aumento la probabilità che si verifichino anche qui eventi estremi, come tornado, cicloni, frane e alluvioni.
I danni e le vittime sono dovuti al dissesto del territorio, alle opere di risanamento non adeguate e agli edifici non in grado di resistere alla forza di acqua e vento, anche perché molti si trovano in aree a grave rischio.
I danni però potrebbero essere ridotti.
Per superare i problemi dovuti al cambiamento climatico dobbiamo cambiare anche noi. E’ importante la previsione dei rischi futuri, l’adeguamento delle strutture per affrontarli, il continuo controllo della situazione e un efficiente sistema di allarme immediato per la popolazione.
In Italia i fenomeni più violenti si concentrano in primavera e soprattutto in autunno, quando le precipitazioni sono più consistenti (in alto un’immagine dell’inondazione che ha devastato Genova nell’ottobre del 2010).
Il dissesto idrogeologico nel territorio italiano è molto elevato, siamo il Paese europeo con il maggior rischio di frane e alluvioni, due fenomeni generalmente collegati. Nel 2015 nel nostro sono state registrate oltre 600mila frane che hanno coinvolto una superficie grande come la Toscana (23.000 km²). I due terzi delle circa 900mila frane registrate in Europa nello stesso anno. E’ quanto riporta l’ISPRA nel rapporto 2016 (La Stampa).
Sul sito dell’ISPRA sono disponibili le mappe, riportate qui sotto, del rischio di frane e alluvioni per la popolazione italiana.
A gennaio di quest’anno è diventato realtà il Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) che unisce i molti enti distribuiti tra le regioni per permettere il “perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, della riduzione del consumo di suolo, della salvaguardia e della promozione della qualità dell’ambiente e della tutela delle risorse naturali”.
L’ultimo dramma italiano: Livorno sommersa
L’ultimo disastro dovuto al clima risale al 10 settembre di quest’anno, quando le violente piogge hanno causato l’esondazione del Rio Maggiore e del Rio Ardenza a Livorno.
Tra l‘una e le 4 di notte sono caduti 230 mm di pioggia, il quantitativo di un’intera stagione, e la città è stata sommersa dalle acque.
L’allarme per il pericolo di piogge intense era già sta stato dato, ma non si pensava a quantità simili.
Tra le cause principali del disastro che ha colpito la cittadina toscana il ritardo nella diffusione dell’allarme, dovuto a parecchi disguidi, e l’effetto tappo, che ha impedito ai fiumi di far defluire l’acqua in mare.
In passato durante le piogge più violente l’acqua si espandeva a lato delle abitazioni senza gravi conseguenze. Con l’interramento dei torrenti per far posto a nuovi quartieri, l’acqua non ha più avuto possibilità sfogo. Le casse di espansione costruite nel 2015 per ovviare al problema non sono bastate a trattenere la violenza dei torrenti con il tragico risultato dei giorni scorsi: nove vittime e gravissimi danni (Il Sole24Ore, MeteoSiena24, La Stampa, Il Tirreno).
13 ottobre: operare per ridurre i disastri
Il 13 ottobre è la giornata mondiale per la riduzione dei disastri naturali, sia quelli dovuti al clima, dagli eventi meteorologici estremi alla siccità che inaridisce aree sempre più vaste e agli incendi boschivi, sia quelli dovuti a eruzioni vulcaniche e terremoti (ONU Italia, ONU, ONUSDR).
Lo scorso anno la giornata è stata dedicata al lancio della Campagna “Sendai Seven” con lo scopo di migliorare la prevenzione grazie al raggiungimento in 7 anni dei 7 obiettivi proposti dalla Conferenza mondiale dell’ Onu sulla riduzione dei disastri naturali tenuta a Sendai, Giappone (ONU Italia). Quest’anno la giornata è dedicata al secondo obiettivo:
“riduzione sostanziale del numero di persone colpite in tutto il mondo”
Fare Geo
- Osserva i dati relativi alle frane che si verificano in Italia in confronto a quelle in Europa e visualizzali con un grafico a tuo piacere accompagnato da una didascalia esplicativa.
- Prepara una slide che illustri gli obiettivi della Campagna Sendai Seven.