Il tifone Haiyan orami si è dissolto, ma la Filippine non sono più le stesse. Migliaia i morti, centinaia di migliaia gli sfollati e i feriti, città completamente distrutte e danni incalcolabili: questo quanto l’uragano si è lasciato dietro al suo passaggio sull’arcipelago.
La zona più colpita è stata l’Isola di Leyte nelle Visayas, l’arcipelago che riunisce le isole centrali delle Filippine.
La NASA aveva individuato la tempesta prima che si trasformasse in uno spaventoso uragano, nel momento in cui che si stava formando sul Pacifico occidentale.
Aveva previsto che si sarebbe intensificata dirigendosi verso l’arcipelago delle Filippine e aveva avvertito i territori a rischio, ma è stato impossibile evitare la tragedia. Ancora oggi non si sa quante siano effettivamente le vittime, il Paese è nel caos e rimane difficile portare gli aiuti alla popolazione (ANSA e MeteoWeb).
Ripercorriamo il tragitto del tifone secondo i dati forniti giorno dopo giorno dalla NASA.
4 novembre:
Dalle immagini a infrarossi catturate dai satelliti della NASA risulta che la tempesta tropicale che si è creata sul Pacifico occidentale si sta rafforzando. Si è formata una grande area di forti temporali, con aria calda che sale tra le nubi fredde che si trovano ad alta quota: i moti convettivi si sono decisamente intensificati nelle ultime 24 ore.
Condizioni queste che portano allo sviluppo di un tifone (nome con cui sono chiamati gli uragani e cicloni nel Sudest Asiatico). Si prevede che la perturbazione si diriga verso le Isole Chuuk (Micronesia), colpendo in particolare Ulul.
5 novembre:
Il tifone, chiamato Haiyan, si è spostato seguendo la tipica traiettoria ad arco verso nord-ovest e si trova al limite occidentale dalla Micronesia. Lo sviluppo verticale del tifone, ormai indicato di categoria 4, è aumentato raggiungendo i 10 km di altezza con piogge di 50-60 mm all’ora. L’allarme è stato dato in tutte le isole della zona.
6 novembre:
Haiyan è diventato un super-tifone di categoria 5 (la massima) con venti di 250 km/h e continua la sua corsa dirigendosi verso le Isole Yap e Palau. L’uragano si estende su una superficie di 500 km di diametro e ruota attorno al suo “occhio” che ha un diametro di soli 8 km. Nella zona attorno all’occhio cadono 10 cm di pioggia all’ora.
Le previsioni indicano che nei prossimi giorni il tifone raggiunga le Filippine: secondo l’U.S. National Hurricane Center potrebbe causare una catastrofici con un’altissima percentuale di edifici distrutti. Si prevede anche che successivamente il tifone si diriga verso il Mar Cinese Meridionale indebolendosi.
7 novembre:
Come previsto, Haiyan ha raggiunto le Filippine centro-meridionali. L’Allarme è stato dato nella zona meridionale dell’isola di Luzon, a Mindanao e nelle isole Visayas (su YouTube il video della NASA con il tifone in movimento).
Il satellite ha individuato il centro di Haiyan a 128,1°E 10,4°N evidenziando la presenza di una zona molto fredda in prossimità dell’occhio (-63°C, segno di un uragano di grande potenza), e venti che soffiano a 305 km/h.
8 novembre:
Il tifone Haiyan ha scagliato la sua furia sulle Filippine. I dati registrati dal Joint Typhoon Warning Center indicano venti massimi di 314 km/h con raffiche che hanno raggiunto i 370 km/h.
Le zone più colpite sono state le Isole Visayas, il sud di Luzon e il nord di Mindanao.
L’8 novembre i venti sono calati a 270 km/h, ma le isole sono ancora sotto la furia della frangia orientale del tifone. Oltre alla violenza dei venti e agli allagamenti dovuti alle piogge torrenziali, vi sono state mareggiate con onde di oltre 7 m d’altezza. Si prevede che, oltrepassato il mare, il tifone raggiunga il Vietnam.
Un aggiornamento precisa: Haiyan è probabilmente il più forte tifone mai registrato con venti da 315 km/h: in precedenza il record era stato registrato nel 1969 dall’uragano Camille (alla foce del Mississippi) con venti di 305 km/h. Il tifone ha colpito le isole alle 4,45 del mattino (ora locale): mentre attraversava l’arcipelago la violenza calava: nel momento in cui si è trovato su Leyte (una delle Isole Visayas) il vento raggiungeva i 296,5 km/h. Alle 18, ora locale, Haiyan, passato subito a sud dell’isola di Mindoro, ha lasciato le Filippine per dirigersi nel Mar Cinese Meridionale.
10 novembre:
Il tifone si avvicina alla costa cinese: il suo centro è passato subito a sud dell’Isola di Hainan: la violenza è calata e i venti sono scesi a circa 140 km/h. Le immagini satellitari mostrano che la tempesta si sta indebolendo, ma è ancora in grado di far gravi danni.
11 novembre:
Continuando il suo cammino, Haiyan raggiunge la costa settentrionale del Vietnam dove Arrivato sulla terraferma, il tifone si diretto a nord continuando nella sua opera di distruzione.
12 novembre:
Proseguendo il tifone cambia nuovamente direzione puntando verso est: raggiunge le medie latitudini e, incontrando venti che lo indeboliscono ulteriormente, si esaurisce.
Fare Geo
Puoi osservare su YouTube l’animazione preparata dalla NASA con il percorso di Haiyan. La colorazione mette in evidenza la variazione della violenza della tempesta: giallo bassa, arancio media, rosso alta.
Individua sulla carta della zona (qui sotto) le località colpite dal tifone e traccia approssimativamente il suo percorso.