I numeri della Geografia #1 - Patrimonio UNESCO: quanti riconoscimenti ha l'Italia?

I numeri della Geografia  #1 - Patrimonio UNESCO: quanti riconoscimenti ha l'Italia?

Inauguriamo una nuova serie di contributi dedicata al commento e alla lettura di dati geografici significativi. Sono contributi pensati per accompagnare gli studenti e le studentesse alla scoperta di temi importanti per lo studio della Geografia. Quanti siti UNESCO ha il nostro Paese? Quanti rifiuti produciamo? Quanti saremo nel 2100? A partire da interrogativi come questi, cerchiamo delle risposte nei numeri e nei dati più recenti, per esplorare i rapporti tra umanità e ambiente, la cultura, l’economia e la sostenibilità, sapendo che qualche volta troveremo delle sorprese piccole e grandi.

Qualche esperto di arte e di conservazione del patrimonio storico-culturale è arrivato a stimare che l’Italia detenga oltre la metà dei beni artistici del mondo. Si tratta quasi sicuramente di una valutazione largamente per eccesso, che tra l’altro è difficilmente calcolabile in modo oggettivo, dato che la stessa definizione di bene artistico è legata a criteri culturali diversi, e all’evoluzione dello stesso concetto di arte. Negli ultimi duecento anni, per esempio, abbiamo incluso tra i beni del patrimonio artistico anche un gran numero di prodotti delle culture extraeuropee che fino a pochi decenni fa erano considerati tutt’al più oggetti artigianali di scarso valore. In questo senso, le informazioni sui siti UNESCO, sulla loro quantità, la loro distribuzione e la loro tipologia forniscono strumenti di riflessione per comprendere quali siano i criteri condivisi che portano alla scelta di prodotti artistici e beni paesaggistici di valore universale.


Il dato

60

Nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, L’Italia presenta il maggior numero di siti. Sono infatti 60 quelli censiti dall’UNESCO, mentre la Cina ne ospita 59, la Germania 54 e la Francia 53. A oggi, l’UNESCO ha riconosciuto 1.223 siti, presenti in 168 Paesi. 

Dei siti italiani:
53 sono compresi interamente in territorio italiano e 7 sono transnazionali, cioè condivisi con altri Paesi;
54 appartengono alla categoria del Patrimonio culturale, gli altri 6 rientrano nella categoria del Patrimonio naturale.

La lista

Sul sito della Commissione italiana per l’UNESCO è possibile consultare la lista completa dei siti italiani appartenenti al Patrimonio Mondiale: unesco.it/it/iniziative-dellunesco/patrimonio-mondiale

In questa carta interattiva dell’Italia puoi navigare per scoprire tutti e 60 i siti della Penisola.

Luoghi del patrimonio culturale italiano
Clicca sulla carta per navigare.

Le definizioni

Che cos’è un Patrimonio culturale?

Per Patrimonio Mondiale culturale UNESCO si intende un monumento, un sito o un agglomerato (cioè un gruppo di costruzioni isolate o riunite) prodotto dall’uomo che presenta un valore universale eccezionale dal punto di vista storico, artistico, estetico, scientifico o antropologico. Per esempio: opere architettoniche, plastiche o pittoriche, resti archeologici, grotte e iscrizioni.

Che cos’è un Patrimonio naturale?

Nella lista del Patrimonio Mondiale naturale UNESCO ritroviamo monumenti non artificiali, formazioni geologiche o aree naturali dotate di un grande valore estetico, conservativo o scientifico. Per esempio: particolari formazioni geologiche o zone che rappresentano l’habitat di specie animali e vegetali minacciate.

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Parco Nazionale del Cilento

Che cos’è un Paesaggio culturale?

L’UNESCO ha introdotto anche la categoria del Paesaggio culturale: si tratta di paesaggi che corrispondono a “creazioni congiunte dell’uomo e della natura” e che illustrano l’evoluzione di una società e del suo insediamento. Per esempio: la Costiera Amalfitana, le Cinque Terre, i Sacri Monti in Piemonte e Lombardia, le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.

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La Val d’Orcia

Le curiosità

I primi due siti italiani a essere ammessi al Patrimonio culturale UNESCO furono l’Arte rupestre della valle Camonica nel 1979 e il Centro storico di Roma nel 1980.

L’ultimo sito a essere inserito è stata la Via Appia Antica nel luglio 2024. Vittima di abusi e saccheggi, la Via Appia Antica è stata almeno in parte preservata nel secondo dopoguerra anche grazie all’impegno del giornalista e ambientalista Antonio Cederna, che si è battuto per restituire questo grande patrimonio al pubblico.


Fare Geo

  • Il patrimonio culturale non è fatto solo di luoghi e monumenti. L’UNESCO ha selezionato anche il cosiddetto Patrimonio culturale immateriale. Sai di che cosa si tratta? Quante sono le eccellenze del patrimonio immateriale nel nostro Paese? Quali sono le aree d’Italia che hanno dato vita alle tradizioni culturali tutelate dall’UNESCO? Fai una ricerca sul web, rispondi alle domande ed elabora una breve descrizione, elencando i patrimoni italiani.

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