Come era la copertura forestale delle terre emerse 50 milioni di anni fa? E come si sono modificate le foreste nel corso del tempo per adattarsi alle variazioni del clima?
Conoscere la risposta a questi interrogativi ci potrebbe aiutare a capire come cambieranno gli ecosistemi terrestri in seguito ai futuri cambiamenti climatici. Noi conosciamo molto sulle piante e degli animali vissuti in quei tempi lontani, ma il ritrovamento dei singoli fossili fino ad ora non ci permetteva di sapere se le piante di allora formavano fitte foreste o erano rade con alberi sparsi o cespugli.
Un team internazionale di ricercatori coordinato da Regan Dunn, dell’Università di Washington, ha scoperto come determinare la densità della vegetazione presente nelle epoche passate analizzando i fitoliti, formazioni silicee microscopiche (tra 20 µm ed 1 mm circa) prodotte dalle cellule delle piante, che fossilizzano facilmente (nella foto una cellula fossile con fitoliti – La Repubblica, Università di Washington).
Le caratteristiche dei fitoliti (composizione chimica e dimensioni) dipendono dall’attività fisiologica della pianta e forniscono informazioni sulla quantità di luce ricevuta dalle foglie: nelle foreste più fitte la luce è filtrata dalla folta chioma degli alberi e le singole foglie, meno direttamente irraggiate, crescono più grandi e curve.. I ricercatori hanno determinato una formula per calcolare l’ “indice di area fogliare” delle epoche passate partendo dall’analisi dei fitoliti, dei pollini e delle impronte fogliari. Per verificarla, il team ha applicato il metodo ai dati ricavati dalla vegetazione di una foresta attuale del Costa Rica. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista “Science”.
40.000 anni di Patagonia
Il team ha analizzato i fitoliti della Patagonia per un periodo compreso tra 49 e 11 milioni di anni fa (nella foto le ricerche effettuate nei depositi del Miocene vicino Rio Chico, Argentina). Questi dati ci forniscono un quadro abbastanza preciso sugli ecosistemi presenti in quell’arco di tempo e di come vegetali ed animali si sono trasformati mutando forme e comportamenti.
Secondo la ricostruzione fatta, nell’Eocene, da 49 a circa 34 milioni di anni fa, la Patagonia era coperta da fitte foreste (nell’immagine la ricostruzione di una foresta dell’Eocene), poi è seguito un periodo in cui il clima è cambiato e le foreste hanno lasciato il posto ad una vegetazione più rada con boscaglie di arbusti e, dopo un periodo di frequenti oscillazioni, nel medio Miocene (circa 15 milioni di anni fa) un nuovo momento di vegetazione rigogliosa. Secondo i nuovi studi la riduzione delle foreste risulta essersi verificata molto prima di quanto si riteneva precedentemente, proprio nello stesso periodo in cui si sa che diminuì la temperatura degli oceani.
Il metodo utilizzato per la ricerca in Patagonia può essere esteso a tutte le terre emerse, migliorando la nostra conoscenza su come gli ecosistemi rispondono alle variazioni del clima.
Fare Geo
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