8 settembre 2016: cinquant’anni da quando l’Unesco ha istituito la giornata mondiale dell’alfabetizzazione, ma ben 758 milioni di persone, oltre un decimo della popolazione mondiale, ancora oggi non sa né leggere né scrivere.
Le percentuali maggiori di analfabeti si registrano nei Paesi poveri dell’Africa e dell’Asia centro-meridionale e i due terzi sono donne. In queste zone la carenza di scuole, strumenti didattici e insegnanti rende impossibile dare a tutta la popolazione un’istruzione di base adeguata.
Dagli ultimi rilevamenti risulta che in alcuni Paesi africani oltre i tre quarti degli abitanti è analfabeta (qui a lato una classe in Kenya, l’analfabetismo in Africa e nell’Asia sud-occidentale dal 1999 al 2016; in basso la mappa mondiale del 2016 – dati DeA WING).
Per l’Unesco la diffusione dell’alfabetizzazione è fondamentale per raggiungere la pace, sradicare la povertà e permettere uno sviluppo sostenibile, obiettivi dell’Agenda 2030.
Il tema del 2016
Il tema della giornata mondiale dell’analfabetismo di quest’anno, è l’innovazione. L’8 settembre il direttore generale dell’Unesco Irina Bokova assegnerà i premi a cinque programmi innovativi provenienti da India, Senegal, Sud Africa, Tailandia e Vietnam.
I premi sono sponsorizzati da due Stati, la Corea del Nord ha creato nel 1989 il “Premio Re Sejong” (in onore del re che nel XV secolo ha ideato l’alfabeto coreano ‘Hangul’) destinato in particolare alla promozione delle lingue originarie dei paesi in via di sviluppo, mentre la Cina nel 2005 ha promosso il “Premio Confucio” volto all’alfabetizzazione di adulti e giovani fuori dalla scuola (soprattutto ragazze) nelle zone rurali.
Il Premio Re Sejong è stato assegnato al progetto “Libri per le aree rurali del Vietnam” (Unesco), che ha contribuito alla creazione di nuove biblioteche, e al programma di “Alfabetizzazione bilingue della minoranza Patani-malese” in Tailandia (Unesco), che vuole aiutare la convivenza pacifica delle diverse etnie favorendo l’integrazione e l’uguaglianza sociale e linguistica.
Mentre per il Premio Confucio sono stati scelti tre progetti: “Una seconda possibilità di alfabetizzazione per studenti anziani” (Unesco), che in Sudafrica grazie al volontariato ha permesso di imparare a leggere a molte persone che non ne avevano avuto la possibilità; il “riconoscimento dei bisogni dei poveri nelle aree rurali indiane” (Unesco): l’alfabetizzazione come mezzo per l’apprendimento e lo svolgimento di attività artigianali; e le “TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) come acceleratore per l’alfabetizzazione” (Unesco), la necessità di utilizzare le nuove tecnologie per comunicare con famigliari emigrati o per acquisire nuove competenze utili per trovare lavoro è una spinta all’alfabetizzazione.
- Osserva le carte con la percentuale di analfabeti (dal sito DeAWING) e confronta la situazione di quest’anno (in alto) con quella del 1999 (qui a lato). Descrivi i cambiamenti avvenuti: in quali Paesi il livello di analfabetismo è calato maggiormente?
- Nell’immagine iniziale è riportata la parola “alfabetizzazione” in lingue che utilizzano sistemi di scrittura differenti dal nostro. Fai una ricerca sui metodi di scrittura esistenti e sui caratteri utilizzati. Scegline uno e prova a tradurre una tua frase nella lingua scelta mediante il traduttore di Google (ad esempio nel coreano ideato dal Re Sejong).