Ospitiamo sul nostro blog il racconto di un’esperienza didattica utile a tutti i docenti che intendono sviluppare le competenze di cittadinanza attiva. La protagonista è una scuola media di Milano, che ha affrontato il tema delle migrazioni nel mondo utilizzando diversi strumenti: attività ludiche, web journalism e una diretta radiofonica dal titolo “#milionidivoci”.
Qual è la differenza tra vedere una partita in televisione e giocare in prima persona? È un po’ come studiare i grandi temi della globalizzazione sul libro di testo o coinvolgere i ragazzi in un progetto di cittadinanza attiva.
Facciamo un esempio: le migrazioni – in particolare quelle forzate della nostra epoca – sono un tema importante, da integrare nella didattica con l’obiettivo di trasmettere conoscenze agli studenti, ma anche di renderli più consapevoli e solidali nei comportamenti. Agli alunni di scuola media, però, può risultare difficile comprendere un argomento così complesso, soprattutto se vivono lontano dalle “aree periferiche” in cui le migrazioni si fanno sentire in modo più radicale. Il rischio, quindi, è che questo tema venga percepito come distante e fatto di grandi numeri e storie che non ci riguardano.
Palestra di cittadinanza, in classe e sul web
Per entrare nel vivo dei flussi migratori abbiamo costruito, con l’aiuto di esperti, un percorso di partecipazione attiva per una classe di terza media di una scuola di Milano: una sorta di “palestra” in cui mettersi alla prova. Per introdurre le migrazioni forzate siamo partiti da attività ludiche che prendono spunto dall’esperienza quotidiana. In questo modo i ragazzi hanno visto concretizzarsi, negli oggetti utilizzati nei giochi o nella loro disposizione nello spazio, tematiche come la globalizzazione, la disparità tra ricchi e poveri e le migrazioni nel mondo.
Una volta presa consapevolezza di queste tematiche, i ragazzi hanno elaborato delle riflessioni personali, tra cui il racconto di emozionanti storie di vita vissuta sulle migrazioni forzate. Poi, per renderli protagonisti di un percorso di cambiamento, abbiamo chiesto loro di scrivere un articolo di web journalism sul tema a partire dalle esperienze laboratoriali in classe, documentandosi sul materiale fornito da docenti ed esperti. Questa tipologia di testo li ha particolarmente coinvolti: la scrittura era finalizzata a un obiettivo concreto, la pubblicazione sul web. Si è trattato quindi di un vero e proprio “compito di realtà”, che ha permesso all’insegnante di valutare sia le competenze di cittadinanza, sia quelle di comunicazione scritta nella lingua madre.
Milioni di voci
Al percorso, però, mancava ancora la realizzazione di un’“azione pubblica” di informazione e sensibilizzazione, capace di mobilitare tutta la comunità scolastica. La scelta del mezzo da utilizzare è caduta sulla radio, il media più semplice ed efficace per comunicare, soprattutto in una scuola che ha nell’integrazione dei non vedenti uno tra i suoi obiettivi primari. Per allestirne una, la classe ha ideato e realizzato una campagna di crowdfunding. Nella diretta radiofonica in corso d’opera dal titolo “#milionidivoci”, i ragazzi stessi sono protagonisti, redattori e registi: nel cortile della scuola intervistano esperti e compagni, leggono estratti dai loro articoli e propongono laboratori alle altre classi sul tema delle migrazioni forzate. È un’attività coinvolgente che permette agli studenti di mettere in gioco diverse competenze emotive, relazionali e cognitive.
Alice Accardi
Scuola media statale Vivaio