Si torna tra i banchi, carichi di ricordi e buoni propositi. Ancora risuona in noi il fragore delle onde o il silenzio delle montagne, ancora abbiamo negli occhi la vivida bellezza di opere d’arte e monumenti. Il rientro è l’occasione giusta per fare un bilancio delle nostre vacanze: che luoghi abbiamo visitato? Come li abbiamo visitati? E come li abbiamo lasciati dopo la nostra partenza? Ogni nostro passaggio lascia un segno sul pianeta, e per l’ambiente e le persone che lo abitano la nostra presenza può essere un toccasana o una condanna.
Con le domande e i brevi approfondimenti che ti proponiamo, puoi scoprire il livello di sostenibilità delle tue vacanze e proporre poi questa attività in classe. Condividendo i risultati degli studenti, è possibile effettuare un confronto collettivo sui temi della sostenibilità e del cambiamento climatico: si potrà così stimolare una riflessione sulla responsabilità individuale in un contesto globale.
Lo stile di viaggio non è indifferente: il turismo responsabile e sostenibile è un modo di viaggiare rispettoso e costruttivo, che protegge l’ambiente e sostiene il benessere sociale ed economico delle popolazioni locali. Con l’aiuto delle semplici domande che seguono vogliamo stimolare una riflessione sugli atteggiamenti che abbiamo tenuto in vacanza, ospiti di altri luoghi e altre persone.
Trasporti
Con quale mezzo di trasporto ti sei spostato?
- Aereo o nave
- Automobile
- Treno o bicicletta
Cibo
Che tipo di alimenti e bevande hai consumato?
- Alimenti e bevande reperibili in ogni parte del mondo
- Preparazioni tipiche del luogo visitato
- Cibi biologici a chilometro zero, prodotti, distribuiti e cucinati localmente
Alloggio
In che tipo di struttura hai alloggiato?
- Villaggio turistico o grande hotel a ridosso del mare o in valli incontaminate
- Appartamento in affitto o piccola struttura nel centro storico
- Agriturismo immerso nel verde
Energia
Che grado di efficienza energetica hanno le strutture in cui hai alloggiato?
- Nessun sistema di efficienza energetica
- Qualche accorgimento di risparmio energetico
- Sistemi avanzati di efficientamento energetico
Rifiuti
Hai fatto la raccolta differenziata?
- No, perché non spettava a me la gestione dei rifiuti
- Sì, ma solo saltuariamente
- Sì, sempre e in ogni occasione
Acqua
Hai limitato l’utilizzo dell’acqua allo stretto necessario?
- No, in vacanza non bado a certe cose
- Raramente, quando c’era la possibilità
- Sempre, in ogni occasione
Plastica
Hai utilizzato molti oggetti e confezioni di plastica? Come li hai smaltiti?
- Sì molti, senza preoccuparmi della modialità di smaltimento
- Ho cercato di limitare l’uso della plastica, senza però badare molto alla raccolta differenziata
- Ho usato gli oggetti in plastica indispensabili, smaltendoli poi negli appositi raccoglitori per il riciclo
Approfondisci le buone pratiche
Trasporti
L’auto rappresenta una modalità di trasporto inquinante, seconda solo all’aereo e alla nave. Mediamente, infatti, un’automobile produce 118 grammi di CO2 ogni chilometro, mentre gli aeroplani arrivano a toccare i 140 grammi di CO2: ciò significa che nel tragitto Milano-Roma un aereo produce in media 70 chilogrammi di anidride carbonica. Considerato che mediamente un albero assorbe tra i 20 e i 50 kg di CO2 all’anno, possiamo comprendere le dimensioni del problema.
Molto più saggia e sostenibile la scelta del treno, che comporta la produzione di 44 grammi per chilometro. La bicicletta, infine, figura tra i mezzi “a emissioni zero” e rientra a pieno diritto nella categoria di “turismo lento”. Chi poi volesse rallentare ulteriormente, può sempre sperimentare l’emozione del cammino, che garantisce il rispetto e l’immersione nell’ambiente naturale con la promessa di un’esperienza speciale.
Cibo
Consumare cibo a chilometro zero anche in vacanza è una scelta che ha un impatto benefico sulla salute del pianeta. Infatti il trasporto delle merci alimentari a vasto raggio è una delle cause principali di inquinamento e spreco di energia. Nutrirsi di cibi provenienti da ogni parte del mondo e fuori stagione (come avviene in certi villaggi turistici, e ormai anche nelle catene della Grande distribuzione) comporta un ingente consumo energetico e l’emissione di una grande quantità di gas serra.
Per esempio, far arrivare in Italia 1 kg di ciliegie dal Cile (con un tragitto di quasi 12.000 km) comporta un consumo di 6,9 kg di petrolio e l’emissione di 21,6 kg di anidride carbonica. Uno stile sostenibile è orientato invece al consumo di prodotti tipici, una scelta che tra l’altro incentiva direttamente la piccola economia locale, con ricadute positive sulle comunità del posto.
Alloggio
Il deterioramento ambientale passa anche attraverso il degrado del paesaggio. Quest’ultimo in Italia è stato il frutto di lenti processi di stratificazioni e integrazioni ed è stato poi, in pochi decenni (dal Dopoguerra in poi), aggredito e deturpato da interventi legali e abusi edilizi.
Oggi, per esempio, lunghi tratti di costa presentano una sfilata ininterrotta di edifici, generalemente adibiti proprio alla ricettività turistica, che rappresentano la realizzazione di un processo di cementificazione del litorale. La bellezza perduta di intere porzioni di territorio dovrebbe far apprezzare maggiormente le strutture ricettive a misura d’uomo, immerse in un contesto storico o naturale originale.
Energia
L’efficienza energetica di un edificio ha lo scopo di ridurre lo spreco di energia e favorire soluzioni a basso impatto ambientale. Gli edifici attualmente esistenti sono responsabili del 24% delle emissioni mondiali di anidride carbonica (riscaldamento, superfici che riflettono il calore, dispersione energetica ecc…): l’efficientamento edilizio è quindi una delle strategie vincenti per lo sviluppo sostenibile.
Viceversa gli edifici ad alto livello di efficienza energetica proteggono l’ecosistema terrestre in modo significativo: per esempio, per una stanza di 20 m², limitano il consumo massimo di 60 Kwh/m2 risparmiando circa 2.000 g di CO2 (come se si fossero piantati circa 80 alberi). Per avere un termine di paragone, si pensi che un’abitazione costruita con criteri non sostenibili, oggi, consuma circa 150-200 kWh/m2, mentre le costruzioni ecocompatibili raggiungono consumi inferiori ai 30 kWh/m2.
Un altro indizio di sostenibilità di un edificio è il tipo di fonte energetica utilizzata: per esempio, l’utilizzo dell’energia elettrica da fonti rinnovabili (per gli usi quotidiani di illuminazione, elettrodomestici ecc…) incide profondamente sul bilancio energetico della struttura. Così come utilizzare lampadine a basso consumo permette di risparmiare emissioni di gas serra.
Rifiuti
Ogni giorno una persona produce in media 1,5 kg di rifiuti, il cui smaltimento comporta l’impego di energia e la dispersione atmosferica di gas serra: fare la raccolta differenziata permette un risparmio di 788 g di CO2. Le discariche, in cui vengono ammassate enormi quantità di scarti indifferenziati, e gli inceneritori, che bruciano i rifiuti, comportano degrado ambientale, rischio sanitario e dispendio di risorse economiche.
L’economia circolare, invece, consente a molti oggetti di ritornare a essere utilizzati (anche sotto forme diverse) e a riproporre in maniera meno costosa le materie prime per attivare nuovi processi produttivi, a loro volta destinati al recupero, riciclo, al riuso. Una buona pratica che è possibile estendere anche alle strutture ricettive.
Acqua
Dall’utilizzo moderato dell’acqua per la doccia alla chiusura del rubinetto mentre ci si lava i denti o i piatti: gli accorgimenti per risparmiare un bene prezioso come l’acqua sono tanti, e li conosciamo bene. Altri, meno noti, sono altrettanto semplici da attuare e altrettanto utili: per esempio, i riduttori di flusso permettono di risparmiare 102 litri d’acqua al giorno, che corrispondono a 36 g di anidride carbonica in meno nell’atmosfera e alla piantumazione di un albero. Per le strutture più grandi, come possono essere quelle della ricettività turistica, il recupero e il riutilizzo dell’acqua piovana (per l’acqua sanitaria o l’irrigazione) è in grado di far risparmiare quantità significative di acqua e di CO2.
Plastica
Una bottiglia di plastica impiega 450 anni per degradare ed essere assimilata completamente dall’ambiente: un’impresa che la natura fa sempre più fatica a sostenere di fronte all’enorme massa di plastica e microplastica accumulata nel suolo e nelle acque del globo. Ecco perché limitare la produzione e l’uso di plastica è una scelta obbligata per raggiungere la sostenibilità ambientale, sociale ed economica del pianeta.
L’Italia sembra aver imboccato una strada virtuosa nel riciclo della plastica: nel 2021 il riciclo dei rifiuti di imballaggi in plastica ha raggiunto la percentuale del 56%, centrando il target del 55% dell’Agenda 2030. Un traguardo importante che ha consentito di abbattere i costi di approvvigionamento delle materie prime e di limitare la produzione di rifiuti, con un notevole beneficio economico e ambientale.
Dai un voto alle tue vacanze
In base alle risposte date alle domande, puoi individuare il grado di sostenibilità delle tue vacanze: sei stato un viaggiatore consapevole e responsabile oppure hai lasciato a casa ogni attenzione e rispetto per la vita del pianeta?
Prevalenza di risposte 1 / Cambia rotta
Le tue vacanze sono state ad alto impatto ambientale: ricordati che ogni tuo gesto ha delle conseguenze sull’ambiente che ti circonda e sulla vita delle persone che vi abitano. Non portare a casa queste cattive abitudini, cambia rotta!
Prevalenza di risposte 2 / Puoi fare di meglio
Nelle tue vacanze c’è stato qualche spiraglio di sostenibilità, ma decisamente puoi fare di meglio! Il momento storico che stiamo vivendo è decisivo per le sorti del futuro del pianeta, dobbiamo essere convinti delle nostre scelte sostenibili e perseguirle senza indugi.
Prevalenza di risposte 3 / Sei un campione di sostenibilità
Le tue vacanze sono state ispirate ai prinicipi della sostenibilità: i tuoi gesti, anche piccoli, sono stati coraggiosi e hanno dato una boccata di ossigeno all’ambiente. Ora però devi completare l’opera: contagia chi ti sta accanto, coinvolgendolo in questa sfida per il pianeta.