Energia dagli scarti degli agrumi

Energia dagli scarti degli agrumi

Il “pastazzo”, il residuo umido difficile da smaltire che rimane dalla lavorazione degli agrumi, oggi si è trasformato in una risorsa. E’ il progetto “Energia dagli agrumi: un’opportunità per l’intera filiera” promosso dal distretto Agrumi di Sicilia con la collaborazione del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell’Università di Catania e della Cooperativa Empedocle, e il finanziamento non condizionato di The Coca-Cola Foundation (ANSA, DistrettoAgrumiSicilia).

Foto-4-Federica-Argentati-Distretto-Agrumi-di-Sicilia-LGTLa presentazione è avvenuta a Catania con la partecipazione dei rappresentanti di molte istituzioni, tra cui il Coordinatore Cluster Bio Mediterraneo per EXPO Milano EXPO_arancia_rossa2015.

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In Sicilia vengono prodotti in media ogni anno 340mila tonnellate di pastazzo, formato da polpa, semi e bucce degli agrumi (il 60% del quantitativo trattato), ma anche da sansa, vinacce e pale dei fichi d’India. Smaltire questi rifiuti costa oltre dieci milioni di euro, ma, nell’impianto pilota inaugurato a Catania che sfrutta la digestione anaerobia, il pastazzo diventa una fonte energetica in grado di produrre biometano e bioprodotti utili a fertilizzare il terreno.
pastazzo_2Secondo Federica Argentati, Presidente Distretto Agrumi di Sicilia, “Questo è un progetto che ha molteplici risvolti positivi. Il primo è quello di aver acceso i riflettori su un problema reale legato al riutilizzo di un sottoprodotto, il pastazzo, che da  fattore critico ha tutte le potenzialità per divenire risorsa.  Secondo: ha favorito il dialogo tra pubblico, (l’Università) ed il privato, ( le aziende della filiera).  Terzo: questo progetto ha dato valore  all’innovazione di sistema proposta dal Distretto  degli Agrumi e sostenuta con passione da The Coca-Cola Foundation: una vera carica di energia positiva necessaria  al cambio di rotta  di tutto il comparto”.

Il procedimento
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Il riciclo del pastazzo  richiede parecchio tempo. Dapprima la biomassa viene triturata e immessa nei serbatoi (digestori) dove i batteri metanigeni iniziano a trasformarla. Qui rimane per 40-50 giorni e deve essere rimescolata continuamente per impedire la formazione di una crosta.
Alcuni sensori analizzano la produzione di metano e altri gas che vengono raccolti in un serbatoio gonfiabile (gasometro).
pastazzo_1La biomassa iniziale non si trasforma tutta in metano, ma tutto viene utilizzato.
Il 20% si trasforma in biogas utilizzato per produrre elettricità, mentre il rimanente si trasforma in un “ammendante organico”, cioè un fertilizzante in grado di migliorare le caratteristiche fisiche del terreno.

I vantaggi
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E’ stato calcolato che sarebbe sufficiente una rete di 20 impianti come quello di Catania per smaltire tutti gli scarti agricoli dell’isola. Molti i vantaggi forniti da questo progetto. Economici per la riduzione dei costi di smaltimento, ambientali, perché l’energia rinnovabile del biogas riduce le emissioni di anidride carbonica, sociali, perché la realizzazione di questi impianti creerebbe nuovi posti di lavoro.

Fare Geo
• L’Italia è uno dei principali produttori di agrumi, anche se questi frutti crescono prevalentemente nelle regioni meridionali dal clima più caldo. Osserva le immagini riportate qui sotto, descrivi che cosa rappresentano e prepara per ciascuno una didascalia esplicativa.
• In quale regione dell’Italia settentrionale si producono agrumi? E in quale dell’Italia meridionale gli agrumi non vengono coltivati?
• Rappresenta con un grafico a istogrammi la produzione di agrumi delle regioni Italiane.
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