Nella foresta amazzonica più profonda, al confine tra Brasile e Perù, sono ancora numerose le tribù di indios che vivono isolate senza alcun rapporto con la nostra civiltà.
Nei giorni scorsi alcuni indigeni delle foreste incontaminate dell’Acre (lo Stato federale brasiliano più orientale) sono venuti in contatto con il personale della Fondazione Nazionale dell’Indio (FUNAI), il dipartimento del governo brasiliano che si occupa della salvaguardia di questi popoli (ANSA, Survival).
E per la prima volta è stato realizzato un video del primo incontro con uno di questi popoli (Youtube – FUNAI). Un po’ a segni e un po’ per assonanza con linguaggi simili, il contatto è avvenuto senza problemi e c’è stato uno scambio di caschi di banane.
Il contato con queste tribù non è una novità. Il mese scorso sette indios sono usciti dalla foresta avvicinandosi pacificamente ad una comunità di Ashaninka, un gruppo etnico che vive in Brasile e in Perù in piccoli gruppi stanziali (Survival). Gli indios scappavano dal Perù per sfuggire ai gravi attacchi subiti da taglialegna illegali e trafficanti di droga. Sono riusciti a comunicare poiché utilizzavano una lingua del ceppo Panoan cui appartengono numerosi idiomi parlati nell’area al confine tra i due Stati.
Gli indios hanno dovuto essere curati per un’epidemia di influenza: un team sanitario del governo è arrivato subito e, una volta guariti, sono stati riaccompagnati nella foresta.
Gli indios sono privi di difese immunitarie per l’influenza e altre malattie comuni da noi. E’ questo il motivo queste per cui sono più in pericolo: un’epidemia può sterminare intere popolazioni, cosa avvenuta più volte in passato. Si ritiene che i piccoli gruppi di indios oggi presenti siano i discendenti dei pochi sopravvissuti alle epidemie portate nell’Amazzonia dai coloni europei nei secoli scorsi.
Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, ha chiesto ai governi brasiliano e peruviano di proteggere i territori delle tribù incontattate sia per salvaguardare la loro salute sia per difenderli dai trafficanti di droga.
Gruppi ancora incontattati sono stati scoperti anche grazie a foto aeree, come il gruppo familiare qui a lato, ripreso nel 2010 in questa zona.
Le terre degli indios
Le foreste ai piedi delle Ande lungo il versante orientale sono tra le zone più difficilmente raggiungibili del pianeta. Distano poco dalla costa del Pacifico, ma per raggiungerla è necessario superare la cordigliera andina che si eleva ad oltre cinquemila metri, mentre la costa atlantica, nel punto più vicino, la foce del Rio delle Amazzoni, dista circa 2.500 km. Ma non vi sono strade di collegamento.
Per arrivare allo Stato dell’Acre si può partire da San Paolo e dopo 3.500 km, superato Rio Branco (capoluogo dell’Acre), si continua per altri 250 km, ma non si arriva ugualmente alla zona dove è avvenuto l’incontro con il nuovo gruppo etnico. Per raggiungerlo è necessario lasciare la strada e proseguire per un altro centinaio di chilometri nella foresta amazzonica.
Fare Geo
• Ritieni che la mancanza di vie di comunicazione con le foreste più interne sia un elemento positivo o negativo per gli indios? Pensi sia meglio costruire arterie che taglino la foresta o che gli spostamenti avvengano in aereo? Perché?
Discuti in classe con i compagni e prepara un breve resoconto di quanto è emerso.
• Lo Stato federale dell’Acre si estende su 164.000 km² ed è abitato da 733.000 persone. Calcola la densità di popolazione e confronta questi dati con quelli dell’Italia. Di quanto l’Acre è più piccolo del nostro Paese? Di quanto la popolazione italiana è maggiore? E come sono le due densità?