In sei mesi 14mila bimbi in meno in Italia

In sei mesi 14mila bimbi in meno in Italia

calo_naascite_2015-2016Le nascite in Italia continuano a diminuire, nei primi sei mesi di quest’anno sono nati 14.600 bambini in meno rispetto al 2015, il calo maggiore dal dopoguerra. Il 6%, dai 236.100 bimbi del primo semestre 2015 ai 221.500 del 2016, su La Repubblica la notizia tratta dai dati Istat.
Sono ormai parecchi anni che in Italia, come nel resto dell’Europa, si verifica una progressiva riduzione delle nascite e, se nella seconda metà del 2016 il numero dei nuovi nati rimane invariato, nel 2016 si scenderà sotto i 450mila. Nel 2015 si era già scesi sotto  la soglia del mezzo milione, con 485.780 nascite (RaiNews) e il nostro Paese sta perdendo abitanti con prospettiva di gravi grafico-eta-stato-civile-2016-italiaripercussioni sull’economia. Sempre meno giovani e una elevata percentuale di persone anziane, come si nota dalla piramide della popolazione qui a lato (da tuttitalia), così il “saldo naturale”, va in rosso.
Il tasso di natalità in Italia è l’8‰, il più basso di tutta l’Unione Europea (ANSA), e il tasso di fecondità è 1,37, ben al di sotto del valore 2,1 necessario ad impedire un calo della popolazione. Negli anni passati la riduzione delle nascite era compensata dalle nascite nelle famiglie di immigrati, ma attualmente anche qui si il numero di figli si sta riducendo, colpa della crisi economica in atto che colpisce tutti, italiani e stranieri, rendendo più difficile programmare un nuovo arrivo in famiglia.

La situazione italiana è forse più critica di quella degli altri Paesi della UE, ma non di molto. Il sito eurostat, fornisce dati statistici, grafici e mappe che ci permettono di scoprire la realtà degli altri Stati: qui sotto alcune mappe tratte dalla sezione “Population” e “Fertility and births”.
eu_tasso_natalitaeu_tasso_fertilita

 

 

 

 

 

 

eu_oltre80anni

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Per saperne di più

Tasso di natalità: indica il numero annuo di nati ogni mille abitanti.

Tasso di fecondità: detto semplicemente è il “numero medio di figli per donna”. Data la mortalità infantile, per permettere un ricambio generazionale è necessario un tasso pari a 2,1 nei Paesi ricchi (dove la le morti infantili sono ridotte), mentre nei Paesi poveri deve essere più elevato.

Piramide delle età: è un grafico a istogrammi (disposti in orizzontale) che riporta a destra le donne e a sinistra gli uomini, distribuiti per fasce di età (in genere di 5 anni).

Saldo naturale: è la differenza tra il numero di nati vivi e il numero di morti in un determinato anno.


Fare Geo

  • Accedete al sito “tuttitalia”, sezione “statistiche demografiche”, “popolazione per età, sesso e stato civile”. Cercate i dati per il 2016 relativi alla vostra regione (l’elenco è disponibile in fondo alla pagina) e confrontate la forma della piramide della popolazione con quella dell’Italia: trovate differenze nella distribuzione per età?
  • Osservate in questa pagina i grafici relativi all’Unione Europea, confrontate la situazione italiana con quella degli altri Paesi e preparate una breve relazione con le vostre conclusioni.
  • Fate un’inchiesta nella vostra scuola: quanti di voi sono figli unici e quanti hanno uno o più fratelli/sorelle. Presentate i risultati dell’indagine in una slide con grafici, disegni e un vostro commento.

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