Indicazioni nazionali e nuovi scenari: il ruolo della Geografia

Indicazioni nazionali e nuovi scenari: il ruolo della Geografia

Il 22 febbraio 2018 è stato presentato il documento ministeriale Indicazioni nazionali e nuovi scenari, che propone una rilettura delle Indicazioni nazionali del 2012. Questo testo pone l’accento sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e, in particolare, valorizza il ruolo della Geografia nell’educazione alla cittadinanza e alla sostenibilità.

 

Indicazioni nazionali e nuovi scenari  è il titolo del documento ministeriale che propone alle scuole dell’infanzia e del primo ciclo una rilettura aggiornata delle Indicazioni nazionali (in vigore dall’anno scolastico 2013/2014); è stato illustrato al MIUR il 22 febbraio 2018 in un “Incontro Nazionale”, alla presenza della Ministra Valeria Fedeli.

Due aspetti in particolare sono evidenziati in questo testo: l’educazione alla cittadinanza e l’educazione alla sostenibilità. Non sono certamente tematiche inedite nel panorama scolastico, ma nuovi sono gli accenti con cui cittadinanza e sostenibilità vengono espresse in questo significativo passaggio istituzionale, che è tutto proiettato al futuro, per una partecipazione attiva alla vita del proprio Paese e del mondo. Ambedue queste competenze presentano in maniera chiara le trasversalità degli insegnamenti, ma l’asse storico-geografico si manifesta in tutte le sue potenzialità. In particolare, un ruolo rilevante in queste prospettive educative può essere svolto dalla Geografia, che – come diceva il grande filosofo e geografo Immanuel Kant – “ci rende cittadini del mondo e ci mette in correlazione colle nazioni più remote”.

L’importanza notevole attribuita dal documento all’Agenda 2030 (programma d’azione sottoscritto nel 2015 da 193 Paesi membri dell’ONU) è una chiara testimonianza dell’attenzione manifestata nei confronti dei concetti geografici. I 17 Obiettivi presenti nell’Agenda – tra cui il n. 4, che riguarda l’offerta di “un’educazione di qualità, equa e inclusiva”, coinvolgendo quindi direttamente il mondo della scuola – interessano questioni importanti per uno sviluppo reale, che possono essere adeguatamente affrontate in chiave geografica. Si pensi, ad esempio, alla lotta contro la fame, la povertà e le disuguaglianze in genere, alla gestione dell’acqua, all’accesso alle fonti energetiche rinnovabili, alle infrastrutture e alla promozione di un’industrializzazione responsabile, ai processi d’inclusione nelle aree urbane, all’utilizzazione durevole delle risorse marine, alla promozione di società pacifiche. Si tratta di espressioni di valori, atteggiamenti e conoscenze che un insegnamento moderno della Geografia può offrire alle nuove generazioni.

Gino De Vecchis, docente di Geografia presso la Sapienza Università di Roma e presidente dell’AIIG

 

i 17 obiettivi dell'Agenda

 

L’Agenda 2030 in Zona Geografia

I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 sono trattati in una sezione liberamente accessibile del portale tematico Zona Geografia. Testi, contributi multimediali, suggerimenti didattici sono a disposizione per documentarsi e per svolgere attività in classe.

 

L’Agenda 2030 nelle novità editoriali De Agostini

Secondaria di Primo grado
Noi Geo – Laboratori di cittadinanza attiva.  Un volumetto con sette laboratori per promuovere le competenze di cittadinanza globale accompagna il volume del terzo anno; il testo affronta problematiche sociali, ambientali ed economiche, richiamando gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e promuovendo la partecipazione attiva degli studenti.

Secondaria di Secondo grado
Sfide Globali. Un corso di Geografia economica in cui tutte le parti dell’opera sono legate tra loro da un filo conduttore costituito dai principali problemi del mondo e della Terra evidenziati nei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, e nei relativi impegni presi dalla comunità internazionale per cercare di risolverli o almeno attenuarli.

 

 

 

 

 

 

 

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