In cima allo Zugspitze: quale sostenibilità per l'ambiente alpino?

In cima allo Zugspitze: quale sostenibilità per l'ambiente alpino?

Le Alpi corrono lungo il confine tra l’Italia e i Paesi vicini, dalla Francia a ovest alla Slovenia a est. Sono una grande catena montuosa che ospita alcune tra le più alte vette d’Europa, come il Monte Bianco (4807 m), e che ha plasmato l’immagine che abbiamo degli ambienti montani: animali selvaggi, guglie di roccia, piste da sci, verdi pascoli, una fitta rete di sentieri e rifugi. Ma come sono fatte davvero le Alpi? Come si sono trasformate nel corso del tempo e come oggi affrontano le insidie antropoceniche e quelle climatiche? Per farci un’idea più precisa proviamo a conoscere da vicino una cima importante di questa catena montuosa: lo Zugspitze, che sorge al confine tra Germania e Austria e che coi suoi 2962 metri è la più alta montagna tedesca.

Il nostro itinerario si può percorrere anche con una visualizzazione interattiva per compiere una gita da Monaco di Baviera alla cima dello Zugspitze.

Una successione di ambienti

Lo Zugspitze si trova ai margini settentrionali delle Alpi e si può raggiungere rapidamente in treno da Monaco di Baviera. Il massiccio si staglia al di sopra di un’ampia vallata in cui si concentrano i paesi della zona, ricchi di alberghi e alloggi per turisti.

I versanti della montagna sono in buona parte ricoperti di boschi di abeti, alberi sempreverdi che resistono bene al freddo. In mezzo ai boschi si aprono una serie di strisce verticali ricoperte di semplice erba in estate e di neve in inverno: sono le piste per lo sci da discesa che sono state ricavate in questa zona. Come molte altre cime delle Alpi, lo Zugspitze è infatti una meta molto popolare per gli sport invernali.

Benché siano degli alberi assai resistenti, oltre una certa quota nemmeno gli abeti riescono a crescere. Lì si trova qualche pianta di dimensioni minori; e poi si aprono le praterie e i deserti di alta quota, popolati quasi solo da ciuffi d’erba, piccoli fiori, muschi e licheni – oltre a vaste distese di roccia, neve o ghiaccio.

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Schema – Gli ambienti caratteristici di ciascuna fascia montana variano principalmente in base all’altitudine.

L’impatto del turismo montano

Un tempo per salire sullo Zugspitze occorreva camminare per alcune ore in salita: oggi due grosse funivie permettono agli escursionisti di salire sulla montagna in pochi minuti, ammirando il panorama circostante senza fare alcuna fatica. In cima sono stati aperti una serie di ristoranti turistici e delle piattaforme panoramiche, e sono anche state installate delle grosse antenne che riescono a ricevere e inviare segnali a grandi distanze.

Costruire funivie e ristoranti ad alta quota consente a tante persone di accedere alle montagne con comodità e in sicurezza – comprese le persone che fanno più fatica a camminare e che altrimenti non potrebbero godere di questi ambienti da vicino. È però un po’ paradossale ritrovare in luoghi di questo genere questi grandi impianti e infrastrutture, dato che molti turisti vanno in montagna per cercare una natura incontaminata e selvaggia.

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Fotografia – Fino a pochi anni fa anche a fine estate neve e ghiaccio erano abbondanti nella parte più alta dello Zugspitze: ora invece prevalgono sassi e ghiaia.

Il turismo di massa sulle Alpi comporta dei consumi elevati di energia e acqua e una notevole produzione di rifiuti – ma in alta montagna di solito mancano i tralicci della corrente elettrica, gli acquedotti, le fognature e i servizi comunali per la raccolta dei rifiuti. La gestione delle risorse è più costosa e complicata, ma anche per questo si cerca di ridurre al minimo gli sprechi.

Attività all’aria aperta

Allontaniamoci dunque dalle funivie, dalle antenne e dalle folle: meglio andare a esplorare gli angoli più incontaminati dello Zugspitze, dove si può godere appieno dell’aria pura della montagna!

Come tutte le montagne, lo Zugspitze è una meta ideale per chi ama fare sport all’aria aperta e per chi cerca la quiete e il contatto con la natura. Si possono fare passeggiate più o meno impegnative seguendo i sentieri tracciati o lungo le vie ferrate – itinerari cioè più esposti, dotati di appoggi e corde a cui legarsi – ma ci si può anche dare a esperienze più audaci: l’arrampicata su roccia o su ghiaccio, lo sci o i voli col parapendio.

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Carta – Oltre alle classiche carte geografiche, nei comprensori sciistici per aiutare le persone a orientarsi in montagna vengono utilizzate anche illustrazioni tridimensionali come questa. (Fonte: www.skiresort.it)

Tranne lo sci su pista, queste attività hanno un impatto molto limitato sull’ambiente – anche perché spesso sono possibili solo in alcune stagioni e solo per alcune ore durante la giornata. Quasi nessuno sulle Alpi vive stabilmente ad alta quota: non appena gli escursionisti rientrano a valle, l’alta montagna torna a essere dominio esclusivo della natura e dei numerosi animali selvatici che la abitano, come i caprioli, i camosci, gli uccelli rapaci e le marmotte.

Fare Geo

Osserva le illustrazioni che compaiono in questo articolo e rispondi a queste domande:

  • Schema – Le fasce di vegetazione – Perché le piante faticano a crescere oltre una certa quota di altitudine? Che cosa rende il clima nelle zone più elevate diverso da quello del fondovalle?
  • Fotografia – Sempre meno neve – I nevai e i ghiacciai delle Alpi sono sempre meno estesi, si stanno riducendo anno dopo anno. A cosa è dovuto il loro scioglimento, e quali sono alcune delle sue conseguenze?    
  • Carta – Orientarsi sullo Zugspitze – Perché in montagna possono essere utili delle rappresentazioni tridimensionali del territorio oltre alle tradizionali cartine? Quali sono alcuni dei loro vantaggi e dei loro limiti? Cosa indicano le linee nere e colorate disegnate sui fianchi della montagna?

    Recati sul sito ufficiale dello Zugspitze e scegli una delle vedute offerte nella sezione “Webcams”. Oltre a osservare la situazione sulla montagna in tempo reale, ciascuna webcam permette di navigare l’archivio delle immagini e di osservare l’aspetto che aveva quella zona esattamente un mese fa, due mesi fa, e così via. Come è cambiato l’aspetto della zona che hai scelto nel corso dell’ultima annata?

Ascolta la Terra, un corso che parla delle sfide di oggi e di domani

Sui temi della sostenibilità il mondo della scuola ha la missione di formare le nuove generazioni di studenti e studentesse. Si pone questo obiettivo il nuovo corso di Geografia di Deascuola Ascolta la Terra per la Scuola secondaria di primo grado, caratterizzato dal taglio ambientale e sostenuto da un’impostazione rigorosa, progettata per sollecitare l’apprendimento attivo.

Il corso getta un sguardo appassionato e critico sui temi di attualità e sulle sfide globali, in particolare la sostenibilità ambientale: un contenuto dal forte legame con il presente, che riguarda da vicino tutti gli studenti e le studentesse che vogliano vivere consapevolmente la complessa realtà che li circonda. Di seguito vi proponiamo un estratto del secondo volume del corso.

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