TAV o NO-TAV?

TAV o NO-TAV?

A volere la TAV non sono soltanto i governi di Francia e Italia, ma anche i principali partiti di opposizione. Ma nella Valle di Susa sono in molti i contrari. Il movimento NO-TAV, nato spontaneamente nei primi anni del 2000, continua a raccogliere molti consensi.

La fiaccolata a Torino

Dopo gli incidenti con numerosi feriti avvenuti nei giorni scorsi al cantiere, la sera dell’8 luglio si è svolta una fiaccolata a Torino. Occasione per i sindaci della Valle di Susa di richiedere un’audizione da parte del Presidente della Repubblica per esporgli le ragioni del no. Tutti osserviamo quanto succede, ma sappiamo che cosa è la TAV? E quali sono le ragioni del sì e quelle del no?

La TAV

Il progetto prevede una linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione che per la maggior parte del percorso passa in galleria. Oltre al tunnel principale (tunnel di base) lungo 57 km, che va da Susa a Saint-Jean-de-Maurienne, sono previste varie altre gallerie sia in territorio francese sia in territorio italiano. In Italia vi sarà il tunnel dell’Orsiera, la galleria S. Antonio e la galleria Dora. La linea ferroviaria per un tratto sarà destinata soltanto al traffico merci.

Le ragioni del no

Sono molte le ragioni portate dai sostenitori del movimento NO-TAV (vedi intervista), tra cui:
● L’opera permetterà di percorrere la tratta Torino-Lione in due ore di meno di quanto accade adesso, un vantaggio minimo rispetto ai costi dell’infrastruttura.
● La quantità di merci in transito tra le due città si sta riducendo e quindi la linea attuale risulta sufficiente.
● La costruzione si protrarrà per almeno 12 anni e in questo periodo il numero di camion in transito sarà elevatissimo per la necessità di trasportare il materiale di scavo (previsti circa 16 milioni di metri cubi).
● Il materiale di scavo contiene sicuramente amianto e può inquinare l’ambiente con gravi danni per la popolazione.
● Sarebbe meno costoso affiancare alla linea esistente una nuova linea a doppio binario.
● Lo scavo dei tunnel potrebbe creare problemi difficilmente gestibili, come è già capitato per tunnel analoghi.
● I benefici non ammortizzeranno il costo elevato.

Le ragioni del sì

Ecco il perché del sì al progetto (La Stampa):
● L’opera è stata programmata dall’Unione Europea nell’ambito dello sviluppo delle vie di comunicazione del continente: può una comunità locale impedire la realizzazione di un progetto non solo nazionale, ma di livello europeo?
Non si tratta semplicemente di collegare Torino e Lione: il tratto della linea ferroviaria in questione fa parte del “Corridoio 5” (Il Sole24ore), uno degli assi ferroviari e autostradali destinati a facilitare le comunicazioni: attraversa tutta l’Europa da ovest a est unendo Lisbona (Portogallo) a Kiev (Ucraina).
● In futuro, con lo sviluppo dei Paesi dell’Europa orientale e dell’Asia, i traffici merci tra est e ovest aumenteranno notevolmente. Se il Corridoio 5 non verrà attuato, le merci passeranno a nord delle Alpi, escludendo l’Italia, con grave danno economico per il nostro Paese.
● Non bisogna pensare solo all’oggi, ma anche al domani: il progetto forse non porterà vantaggi a noi, ma sicuramente li porterà ai nostri figli.
● Se per alcuni anni il numero di camion aumenterà sensibilmente, a lavori ultimati diminuirà con una forte riduzione dell’inquinamento.

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