L’Italia diventa sempre più verde: oltre 200 alberi a testa

L’Italia diventa sempre più verde: oltre 200 alberi a testa

Negli ultimi quarant’anni le foreste italiane sono aumentate di 3,5 milioni di ettari e ogni cittadino italiano dispone di circa 210 alberi. Un record che permette di proteggere meglio il territorio e di ridurre il rischio inondazioni. Inoltre si sta puntando all’aumento delle “foreste urbane”, con l’intento di ridurre l’inquinamento delle città, facilitare la gestione dei rifiuti, mitigare le ondate di calore estive r migliorare la qualità della vita degli abitanti delle città. Questo quanto detto dal rappresentante dell’Italia in un dibattito all’ONU (ANSA).
Il Corpo Forestale dello Stato ha comunicato i primi dati relativi ai cambiamenti avvenuti tra il 2005 e il 2015: la superficie delle foreste è aumentata ogni anno dello 0,6%, superfice_foreste_2005-2015con un aumento decennale di 600 milioni di ettari.
In Italia è dal secolo scorso che si stanno portando avanti politiche di rimboschimento per e oggi il nostro Paese ha raggiunto il più alto sviluppo boschivo degli ultimi 500 anni. Un passo avanti nell’adempimento agli obblighi imposti dalle politiche climatiche internazionali, perché le foreste, come gli oceani, sono essenziali per il mantenimento della stabilità climatica grazie alla loro capacità di assorbire e trattenere il biossido di carbonio. Dalle stime INFC2005 risulta che i boschi italiani trattengono in totale 1.24 miliardi di tonnellate di carbonio organico.
La crescita dei boschi è continuata a ritmo foreste_Italia_1970-2015costante: Nel 1985 le foreste occupavano 8.675.000 ettari, nel 2005 hanno raggiunto 10.345.282 ettari e oggi occupano 10.982.013 ettari, oltre un terzo le territorio italiano (36,4%). L’aumento non è però dovuto ad un calo della cementificazione (cresciuta nello stesso periodo di 1,5 milioni ettari), ma alla perdita di terreno agricolo (circa 5 milioni di ettari). L’agricoltura utilizza soprattutto i terreni delle zone pianeggianti e collinari più adatti alle colture e, con la meccanizzazione, produce di più occupando meno suolo.
Importante è però non lasciare i nuovi boschi allo stato selvaggio, ma, come viene fatto nei Paesi nordici e in Giappone,  puntare alla silvicoltura che permette di controllare lo “stato di salute” delle piante e di produrre legname senza diminuire la superficie boschiva.
In passato le fitte foreste che nella preistoria coprivano tutta la penisola sono state tagliate per far posto alle colture. Le basse rese rendevano necessario utilizzare grandi appezzamenti per ottenere cibo sufficiente a sfamare la popolazione in aumento. Nel Medioevo, tra il XIII e il XIV secolo, prima delle grandi pestilenze, i boschi si erano ridotti al minimo, poi, con il calo della popolazione e il miglioramento delle tecniche, i boschi si sono nuovamente estesi, ma una vera ricrescita si è avuta solo di recente con le politiche di rimboschimento.
grafico_foresteOggi sono circa 12 miliardi le piante in Italia (nel 2005 erano stati censiti 11.949.630.797 alberi): le regioni più ricche di alberi sono l’Emilia Romagna e l’Umbria, seguite da Marche e Veneto, mentre le meno alberate sono la Val d’Aosta, la Sicilia e l’Alto Adige (Il Sole24Ore), ma la regione con la maggior percentuale di boschi è la Liguria, che nel 2015 ha quasi i tre quarti del suolo coperto da foreste (73,3%).

Fare Geo
Fai un’indagine sulla situazione delle foreste nella regione e nella città in cui abiti.
• Cerca qual è la superficie della tua regione e determina la percentuale di superficie regionale coperta da boschi (utilizza i dati presenti in questa pagina). E’ superiore o inferiore alla media italiana?
• Vicino a te, in città o nei suoi dintorni, è disponibile un’area boschiva pubblica? Se sì, la conosci personalmente? Vi sono mezzi pubblici che permettono di raggiungerla?

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