Proseguiamo la serie di contributi dedicata al commento e alla lettura di dati geografici, pensati per accompagnare gli studenti e le studentesse alla scoperta di temi importanti per lo studio della Geografia. Nei numeri e nei dati più recenti cerchiamo risposte per esplorare i rapporti tra umanità e ambiente, la cultura, l’economia e la sostenibilità, sapendo che qualche volta troveremo delle sorprese piccole e grandi.
Quale sarà il futuro della popolazione mondiale? Per la maggior parte della storia dell’umanità, la popolazione globale è stata una minuscola frazione di quella attuale e ha rappresentato un’irrilevante presenza sul pianeta Terra. Negli ultimi secoli, però, la popolazione umana ha subito un cambiamento straordinario: nel 1800 c’era meno di 1 miliardo di persone, oggi siamo più di 8 miliardi. Questa tendenza demografica rappresenta al tempo stesso una grande opportunità per l’umanità e un fattore destabilizzante per gli equilibri del pianeta, soprattutto in termini di consumo delle risorse naturali e di distribuzione delle ricchezze. La crescita della popolazione umana, sul lungo periodo, rischia di non essere sostenibile per l’integrità della biosfera e tende ad ampliare la forbice del benessere economico e sociale tra gli abitanti del globo.
IL DATO
10,2 miliardi
È la popolazione mondiale prevista per il 2100. Così stima il World Population Prospects 2024, pubblicato dalla Divisione demografica della Nazioni Unite. Nel 2024 la popolazione globale ha raggiunto quasi 8,2 miliardi di persone e si prevede che crescerà di circa 2 miliardi nei prossimi 60 anni, raggiungendo un picco di circa 10,3 miliardi a metà degli anni 2080. Si prevede poi una contrazione, che porterà la popolazione mondiale ad attestarsi sui 10,2 miliardi di persone nel 2100.
In generale, i demografi prevedono che, dopo un periodo di crescita demografica molto rapida, la popolazione mondiale raggiungerà il suo picco entro la fine di questo secolo per poi iniziare una lenta decrescita.
Il grafico interattivo permette di visualizzare dinamicamente la progressione demografica a livello mondiale dal 1800 fino al 2100 (stima). Risultano evidenti alcuni macro fenomeni, come la crescita costante lungo gli ultimi due secoli, il rallentamento nel nuovo millennio e la decrescita alle soglie del 2100.
Fonte: Our World in Data
Verso una nuova distribuzione della popolazione
Quanti saremo quindi nel 2100 nelle diverse aree geografiche? Il cambiamento più evidente è rappresentato dalla crescita prevista in Africa. La sua popolazione, che attualmente è di circa 1,4 miliardi (18%), nel 2100 dovrebbe raggiungere quasi i 4 miliardi di persone (38%). Un risultato raggiungibile anche grazie al miglioramento e alla diffusione delle cure sanitarie che ha portato alla diminuzione della mortalità causata dalle malattie.
Un altro continente che registrerà un significativo aumento della popolazione è l’Asia. Negli ultimi 50 anni questa regione ha conosciuto una rapida crescita demografica, ma a differenza dell’Africa è destinata a una contrazione dopo il 2050: oggi conta circa 4,8 miliardi di persone (60%) ed entro il 2050 si prevede un aumento a 5,3 miliardi, ma poi si verificherà un calo nella seconda metà del secolo fino al 2100 (45%), quando si prevede che la popolazione asiatica scenderà poco al di sotto dei livelli attuali.
In generale, entro la fine del secolo, più di 8 persone su 10 nel mondo vivranno in Asia o in Africa.
Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, anche l’America settentrionale, centrale e meridionale e l’Oceania registreranno un aumento della popolazione nel corso del secolo, ma la crescita sarà molto più modesta rispetto a quella dell’Africa. L’Europa, invece, che nel 1950 accoglieva oltre un quinto degli abitanti della Terra, è l’unica regione in cui si prevede un calo demografico, nonostante l’arrivo di migranti dagli altri continenti.
Una popolazione sempre più vecchia
In demografia, il termine peak child (picco infantile) indica il momento della storia della popolazione globale in cui il numero di bambini sotto i 5 anni ha smesso di aumentare. Secondo i dati delle Nazioni Unite, il mondo ha già superato questo picco, precisamente nel 2017.
Vanno considerati anche altri fenomeni a livello globale. Innanzitutto è sempre più alta l’aspettativa globale di vita alla nascita: un bambino nato oggi potrebbe vivere in media quasi 25 anni in più rispetto a un neonato del 1950. Inoltre alla fine del 2018, per la prima volta nella storia, le persone con più di 65 anni hanno superato numericamente i bambini sotto i 5 anni.
Sono dati che certificano la tendenza all’invecchiamento della popolazione mondiale, come è possibile verificare nell’animazione di questo grafico.
Fonte: Our World in Data
La curiosità
Secondo i più recenti dati demografici delle Nazioni Unite, oggi sul pianeta vivono circa 722.000 centenari. Il Giappone è il Paese con il maggior numero di centenari, con quasi 146.000 persone, seguono Stati Uniti (108.000), Cina (60.000), India (48.000) e Thailandia (38.000). In ciascuno di questi Paesi, i centenari rappresentano meno dell’1% della popolazione complessiva, ma insieme rappresentano più della metà (55%) della popolazione mondiale di età pari o superiore a 100 anni. Entro la metà del secolo, si prevede che la popolazione centenaria nel mondo crescerà fino a quasi 4 milioni e sarà la Cina ad avere il maggior numero di centenari, con 767.000 persone.
In Italia, nelle generazioni degli anni immediatamente successivi al 1850 solo qualche decina di individui raggiungeva i 100 anni. Poi i centenari sono cresciuti gradualmente, soprattutto dalla fine del XIX secolo in poi. Dalla generazione dei nati nel 1850 a quella del 1905, il numero delle persone che raggiungono il centesimo compleanno è aumentato da 70 a quasi 4000. Nel 2021 in Italia si contavano 17.177 persone residenti di 100 anni e oltre (donne nell’83% dei casi), una cifra raddoppiata dal 2009 e destinata a sfiorare i 60.000 abitanti a metà secolo.
Fare Geo
- Fai una ricerca sul web per individuare quali sono gli Stati con la popolazione più giovane e quelli con la popolazione più vecchia. Fai attenzione a cercare dati aggiornati, quindi verifica sempre la data a cui risalgono le informazioni che trovi online.
- Sulla pagina dei grafici del sito World Population Prospects delle Nazioni Unite individua come cambierà la popolazione dell’Italia (vedi sotto) e prepara un commento sui dati che hai visualizzato. Utilizzando poi la funzione di ricerca (nome del Paese > Probabilistic Projections > Total population), trova i dati su altri Stati (uno per continente) e mettili a confronto con quelli del nostro Paese. Per esempio, Nigeria, Stati Uniti, Cina, Australia, Brasile. Che considerazioni puoi fare?
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