Proseguiamo la serie di contributi relativi ai trasporti in Europa (treno, aereo, gomma). Con il supporto di dati e infografiche – provenienti in particolare dall’European Data Journalism Network – cercheremo di dare un quadro delle tipologie dei trasporti europei e globali valorizzandone gli aspetti legati allo sviluppo sostenibile, ambientale e sociale. Ogni articolo sarà corredato da proposte didattiche per il lavoro individuale e in classe.
Quasi nessuno dei prodotti che usiamo quotidianamente – cibo, vestiti, oggetti – è stato creato nel posto in cui lo utilizziamo o consumiamo. Soprattutto negli ultimi decenni, la produzione delle merci è diventata un processo sempre più globale: molto spesso, le materie prime vengono estratte nelle regioni del mondo dove costano meno e vengono poi trasformate in Cina o in altri Paesi dell’Asia, per poi dirigersi sotto forma di prodotti pronti alla vendita in Europa e nel resto del pianeta. La nostra economia si fonda insomma su traffici straordinariamente intensi, che spesso coprono molte migliaia di chilometri. Ma come si spostano da un posto all’altro tutte queste merci?
Navi e porti: il trasporto delle merci via mare
Mentre gli spostamenti internazionali dei passeggeri avvengono per lo più per via aerea, le merci vengono trasportate prevalentemente via mare. La capacità delle navi per il trasporto delle merci è infatti molto superiore a quella degli aerei, tanto che una singola imbarcazione può arrivare a trasportare decine di migliaia di tonnellate.
Certo, le navi sono assai più lente degli aerei – per andare dalla Cina all’Europa occorre in media oltre un mese – ma questo non è un grande problema, dato che gli ordini e le consegne delle merci vengono programmate con molto anticipo. Per i prodotti più deperibili, come per esempio alcuni farmaci oppure la frutta o i fiori freschi, si preferisce invece utilizzare gli aerei.
Immaginiamo che un paio di pantaloni venga fabbricato per conto di un marchio europeo in una delle moltissime aziende attive in Cina. Assieme a molti altri prodotti della stessa azienda o zona, quei pantaloni verranno caricati in un container, trasportati con camion o treni fino a un porto e caricati a bordo di una nave. I container sono dei grandi contenitori metallici dalle dimensioni standard (610x244x259 cm), che possono essere trasferiti piuttosto facilmente tra una nave, un treno merci e un camion.
La rotta marittima più utilizzata tra la Cina e l’Europa passa attraverso lo Stretto di Malacca, l’Oceano Indiano, il Mar Rosso e il Canale di Suez, per poi raggiungere il Mediterraneo ed eventualmente proseguire verso l’Oceano Atlantico e il Mare del Nord.
Moltissime delle merci che vengono importate in Europa dal resto del mondo approdano nei porti del Mare del Nord: gli scali di Rotterdam (Paesi Bassi), Anversa (Belgio) e Amburgo (Germania) sono di gran lunga i più frequentati del continente. Svolgono da molti secoli un ruolo di primo piano nelle rotte marittime globali, anche grazie alla loro posizione piuttosto centrale in Europa: da lì le merci possono proseguire il loro viaggio in ogni direzione, sfruttando le molte infrastrutture a disposizione (autostrade, ferrovie, aeroporti, canali e fiumi navigabili).
Il trasporto sulla terraferma: dalle navi a treni e camion
Molti dei container che arrivano in un porto vengono caricati su un treno merci, che li conduce più vicini alla loro destinazione finale: per esempio da Rotterdam a Verona per molte delle merci destinate all’Italia. In un interporto avviene poi il trasbordo dei container dal treno merci ai camion, che vanno a raggiungere le singole città, aziende o negozi. Gli interporti spesso comprendono anche uffici doganali e magazzini.
In alcuni Paesi europei parte del viaggio avviene lungo vie d’acqua interne, come i grandi fiumi o le reti di canali. È questo, per esempio, il caso dei Paesi Bassi, ma anche di Romania e Bulgaria, che sfruttano le acque del Danubio.
A un certo punto del suo percorso, quasi ogni tipo di prodotto viene caricato su un camion. Circa tre quarti delle merci trasportate all’interno dell’Europa vengono infatti trasportati su gomma.
È interessante guardare a ciò che trasportano i camion che vediamo passare quotidianamente. I dati relativi al 2019 indicano che i due terzi della merce trasportata dai camion in Italia derivano da solo tre tipologie di prodotti: i metalli e altri prodotti minerali puri o trasformati; i prodotti agricoli e alimentari; i rifiuti. Per quanto raggiungano moltissime persone, i pacchi costituiscono invece una frazione molto piccola del totale.
L’impatto ambientale del trasporto merci
Per trasportare un paio di pantaloni dalla Cina all’Europa vengono consumate notevoli quantità di risorse e generate molte emissioni di gas serra. L’impatto ambientale di ciascuna nave cargo è consistente, dato che occorrono enormi quantità di carburante per permettere alla sua enorme massa di attraversare una buona parte della Terra. Anche l’inquinamento dei mari è un problema – ancora più grave nei casi in cui per esempio una petroliera fa naufragio e disperde il suo contenuto in acqua.
Va considerato poi che pure i camion sono mezzi pesanti e inquinanti, che contribuiscono a congestionare il traffico e a peggiorare la qualità dell’aria, e che consumano molto carburante. Anche per questo da più parti si auspica un uso maggiore dei treni merci, che comportano minori emissioni e una maggiore sicurezza.
(questo articolo è stato scritto con la collaborazione di Gianluca De Feo)
Deascuola organizza un ciclo di webinar gratuiti dedicati ai docenti di geografia della scuola secondaria di secondo grado sul tema “Insegnare Geografia”.
Trasporti in Europa e la transizione ecologica
26 gennaio ore 15:00 – 16:30
Nel programma di transizione ecologica che l’Europa sta affrontando, quello dei trasporti è un settore strategico, essendo tra i principali responsabili delle emissioni di gas serra. L’obiettivo di rendere i trasporti più sostenibili coinvolge comportamenti, tecnologie e politiche sia su scala locale che su quella globale.
Il webinar è tenuto da Lorenzo Ferrari, storico appassionato di temi europei e di giornalismo di approfondimento, che si interessa attivamente alla didattica della geografia. Scrive regolarmente per OBC Transeuropa e Il Post, coordina lo European Data Journalism Network ed è coautore per Deascuola del corso Sfide globali – Nuova edizione.
Fare Geo
Osserva le mappe e i grafici che compaiono in questo articolo e rispondi a queste domande.
Mappa 1 – Le rotte marittime internazionali. Quali sono i tratti di mare più frequentati dalle navi cargo? Ci sono regioni del mondo dove il traffico navale è poco intenso? Individua sulla mappa la rotta principale che collega la Cina all’Europa.
Mappa 2 – I maggiori porti europei. Quali sono le zone d’Europa dove si concentrano i porti più grandi? Quali sono i principali porti italiani? Molti dei maggiori porti si trovano nei più grandi Paesi europei: ne esistono alcuni anche in Paesi più piccoli?
Grafico 1 – Mezzi per il trasporto delle merci in Europa. Quali sono i Paesi dove la percentuale di merci trasportate dai camion è maggiore? Quale potrebbe essere il motivo? Il trasporto delle merci su gomma in Italia è più o meno utilizzato rispetto alla media dell’Unione Europea?
Grafico 2 – Merci trasportate su strada in Italia. Ti aspettavi che i rifiuti rappresentassero una quota così alta dei prodotti che vengono trasportati dai camion in Italia? Quale può essere un motivo per cui i rifiuti non vengono gestiti nel luogo dove sono prodotti?
- Visita la pagina web https://www.marinetraffic.com e utilizza la funzione “Vessel Filter” nel menu per selezionare solamente le navi cargo (“Cargo Vessels”). Esplora la mappa, soffermandoti in particolare sullo Stretto di Malacca e sul Canale di Suez. Ingrandisci questi due snodi e clicca su una delle navi che sta passando di lì: da dove è partita e dove è diretta? Quanto tempo impiegherà? I nomi dei porti sono indicati da sigle di tre lettere, mentre ATD e ETA indicano le date del viaggio.
- Negli ultimi anni si è sempre più diffusa la promozione di consumi “a chilometro zero”. Che cosa indica questa espressione? Perché sarebbero preferibili merci di origine locale rispetto a prodotti provenienti da lontano? E quali motivazioni potrebbero esserci per effettuare acquisti in loco piuttosto che via e-commerce? Per quanto impattanti, le emissioni di gas serra generate dai trasporti internazionali incidono poco rispetto alle emissioni generate durante le fasi di produzione dei beni: dal punto di vista ambientale, la quantità e il tipo di consumi contano spesso più della loro provenienza. Sono fattori che prendi in considerazione quando acquisti un prodotto?