Finalmente dal 16 febbraio è in vigore una legge introdotta ben 21 anni fa: per ogni bimbo che nasce in città è obbligatorio piantare un nuovo albero (TG1online).
L’obbligo risale alla legge Cossiga-Andreotti del 29 gennaio 1992, ma non era stato rispettato.
La nuova legge del 14 febbraio 2013 modifica in parte quella vecchia e limita l’obbligo ai comuni con oltre 15.000 abitanti, ma riguarda anche le adozioni e impone che l’albero sia piantato entro sei mesi dalla nascita (o dall’adozione).
Un piccolo passo per far diventare più verdi le nostre città, o almeno a contrastare la continua riduzione del verde pubblico: le nascite in Italia non sono elevate, ma grazie ad adozioni e al maggior tasso di nascite tra gli immigrati saranno parecchi i nuovi alberi piantati.
Questa volta l’operato dei comuni sarà controllato dal Comitato per il verde pubblico, istituito presso il Ministero dell’Ambiente. Per ogni bimbo i comuni dovranno comunicare il tipo di albero scelto e il luogo della piantumazione e fare un censimento annuale di tutti i nuovi alberi.
La nuova legge istituzionalizza anche il 21 novembre (già Festa dell’Albero di Legambiente) come “Giornata Nazionale dell’Albero”.
Ogni anno la giornata verterà su un tema specifico e verranno realizzate iniziative nelle scuole «per promuovere la conoscenza dell’ecosistema boschivo, il rispetto delle specie arboree ai fini dell’equilibrio tra comunità umana e ambiente naturale, l’educazione civica e ambientale sulla legislazione vigente, nonché per stimolare un comportamento quotidiano sostenibile al fine della conservazione delle biodiversità».
Cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del verde pubblico è importante perché in Italia si sta riducendo a grande velocità .
Secondo l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in Italia la perdita di verde è di 8 m² al secondo, e la situazione è sempre più grave soprattutto nelle grandi città (dal rapporto pubblicato sul web da Il Sole 24 Ore).
A dicembre è già stata approvata la nuova legge per gli spazi verdi urbani che prevede nuove aree verdi e bio-architettura e si spera che la tendenza possa cambiare.
Fare Geo
Calcola quanto verde si perde in un anno nel nostro Paese. E’ inferiore o superiore alla superficie dell’Isola d’Elba (223 km²)?
Nel corso di un secolo la superficie verde distrutta dal cemento sarà più vicina alla superficie della Provincia di Napoli (1170 km²), della Valle d’Aosta (circa 3200 km²) o a quella della Sicilia (oltre 25.000 km²)?