Goal 3: Salute e benessere

Goal 3: Salute e benessere


Salute e benessere. A che punto siamo?

Un calo costante ma disuguale della mortalità

Salute e benessere è il terzo goal dell’Agenda 2030, una sfida importante contro le malattie e le condizioni di estremo malessere che mira a garantire in tutto il mondo un medesimo standard di prevenzione, assistenza e cura, annullando l’ingiusto divario tra Paesi ricchi e poveri. Proteggere la salute materna e quella infantile, porre fine alle malattie trasmissibili e al disagio mentale, combattere le conseguenze di fumo e sostanze stupefacenti: l’obiettivo salute è ambizioso ma è imprescindibile per dare all’umanità un futuro stabile, sano e felice.

La salute dell’uomo ha fatto enormi progressi negli ultimi secoli. A livello mondiale, l’aspettativa di vita alla nascita è andata progressivamente aumentando: nell’età preindustriale si aggirava attorno ai 30 anni; all’inizio del terzo millennio era pari a 66,5 anni; tra il 2000 e il 2016 è aumentata di 5,5 anni passando a 72 anni.
Secondo le recenti statistiche dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Statistics Overview 2019) nel periodo 2000-2016 si è registrato anche un aumento del numero di anni vissuti in piena salute (l’aspettativa di vita sana, indicata con la sigla HALE, Health Life Expectancy): da 58,5 anni nel 2000 a 63,3 anni nel 2016, con una prospettiva di vita maggiore per le donne rispetto agli uomini.

Agenda 2030, goal 3, salute

Aspettativa di vita alla nascita e aspettativa di vita sana, nel periodo 2000-2016 (Fonte: OMS, dati 2018)

Un salto gigantesco dovuto al diverso stile di vita che ha portato al calo dei decessi, in particolare della mortalità infantile, come dimostrano i dati della Organizzazione Mondiale della Sanità.

Agenda 2030, goal 3, salute

Andamento del tasso di mortalità infantile al di sotto dei 5 anni (1990-2018)

Ma se in media la vita è aumentata notevolmente, rimangono forti le differenze a livello planetario: come è evidente dalla mappa qui sotto, i bambini che nascono in Europa o negli Stati Uniti possono sperare di vivere molto più a lungo di quelli che nascono in un Paese dell’Africa centrale o dell’Asia sud-occidentale (dove muore 1 bambino su 15 prima dei 5 anni).

Nei Paesi a basso reddito l’aspettativa di vita alla nascita è inferiore di 18,1 anni rispetto ai Paesi ricchi, le morti delle donne legate alla maternità sono ancora consistenti (1 ogni 41) e un terzo dei bambini soffre di malnutrizione con un conseguente basso tasso di crescita. Una situazione che fotografa un divario ancora troppo importante che divide ingiustamente l’umanità.

Altri settori in cui non si sono registrati progressi sensibili sono quelli delle malattie infettive, del fumo e dell’esposizione a fattori di rischio ambientale.

Agenda 2030, goal 3, salute

Distribuzione geografica del tasso di mortalità infantile sotto i 5 anni. I dati sono riferiti per 1.000 bambini nati (Fonte: UHC, dati 2017)


Salute e benessere.
Che fare?

Milioni di persone ancora in pericolo

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS o WHO) è l’agenzia dell’ONU che si occupa della salute della popolazione umana con l’obiettivo di portare tutta la popolazione mondiale al miglior livello di salute e benessere possibile.
Se i progressi degli ultimi decenni nel miglioramento della salute di milioni di persone rappresentano un dato confortante, va sottolineato però che alcuni ambiti restano ancora deficitari e destano grande preoccupazione. In particolare segna il passo la lotta ad alcune pericolose malattie infettive, come la malaria e la tubercolosi (20 milioni di bambini in tutto il mondo non sono stati sottoposti alla profilassi antimalarica e non hanno ricevuto le vaccinazioni salvavita), o ai danni provocati da droghe e tabacco.

Tra gli aspetti che rallentano il raggiungimento dell’obiettivo salute dell’Agenda 2030 riveste un ruolo importante la disuguaglianza economica che priva moltissime persone nel mondo della possibilità di accedere ai servizi sanitari essenziali, relegandole in uno stato di estrema privazione. Il terzo goal è infatti strettamente collegato al primo e al secondo: povertà, mancanza di cibo e malnutrizione privano di buona salute e benessere. Gli sforzi, quindi, oltre che essere concentrati sulla fornitura di assistenza medica, devono andare anche nella direzione di una diffusa copertura finanziaria per soddisfare i bisogni legati alla salute.

Agenda 2030, goal 3, salute

Indice della copertura economica dei servizi sanitari essenziali: i Paesi più chiari sono i più poveri (Fonte: UHC, dati 2017)

Nell’ultimo periodo, inoltre, si sono manifestati con maggiore intensità fenomeni climatici legati
all’inquinamento e al riscaldamento globale, elementi che possono influire negativamente sulle condizioni di salute di milioni di persone. Nell’Occidente ricco le alterate condizioni ambientali sono causa di patologie e neoplasie. I cambiamenti climatici costringono parte della popolazione mondiale a vivere in una situazione sanitaria sempre più carente e compromessa, esponendole al rischio di epidemie, alla carenza di servizi igienici adeguati e alla mancanza di un’assistenza sanitaria efficace.


I traguardi

Mille le sfaccettature del benessere, dalla durata della vita alla riduzione delle malattie, alla possibilità di accedere a servizi sanitari… E per facilitare il raggiungimento dell’obiettivo, l’Agenda 2030 ha suddiviso questo goal in 13 target, qui sintetizzati:

  • 3.1 Ridurre il tasso di mortalità materna globale a meno di 70 per 100.000 nati vivi
  • 3.2 Ridurre la mortalità neonatale sotto 12‰ dei nati vivi e, per i bambini al di sotto dei 5 a meno del 25‰ dei nati vivi
  • 3.3 Porre fine alle epidemie (AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali), combattere l’epatite, le malattie legate all’uso dell’acqua e altre malattie trasmissibili
  • 3.4 Ridurre di un terzo la mortalità prematura attraverso prevenzione e cura, promuovere la salute mentale e il benessere
  • 3.5 Rafforzare la prevenzione e il trattamento di abuso di sostanze (stupefacenti, alcool, ecc.)
  • 3.6 Dimezzare entro il 2020 i decessi e le lesioni da incidenti stradali
  • 3.7 Garantire l’accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, l’informazione, l’educazione e l’integrazione della salute riproduttiva nelle strategie nazionali
  • 3.8 Conseguire una copertura sanitaria universale, l’accesso a servizi sanitari essenziali, a farmaci (sicuri, efficaci, di qualità) a prezzi accessibili e vaccini per tutti
  • 3.9 Ridurre decessi e malattie da sostanze chimiche pericolose e da inquinamento e contaminazione di aria, acqua e suolo
  • 3.a Rafforzare l’attuazione della “Convenzione quadro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità” sul controllo del tabacco
  • 3.b Sostenere ricerca e sviluppo di vaccini e farmaci per le malattie trasmissibili e non trasmissibili che colpiscono soprattutto i Paesi in via di sviluppo in conformità con la Dichiarazione di Doha sull’Accordo TRIPS e la salute pubblica
  • 3.c Aumentare il finanziamento della sanità e il reclutamento, lo sviluppo, la formazione e il mantenimento del personale sanitario, soprattutto nei paesi meno sviluppati
  • 3.d Rafforzare la capacità, in particolare nei i paesi in via di sviluppo, per la prevenzione, la riduzione e la gestione dei rischi per la salute nazionale e globale


E in Italia?

Obiettivi centrati e da raggiungere

L’Italia ha raggiunto la maggior parte dei traguardi indicati dal terzo goal dell’Agenda 2030 e nel nostro Paese la qualità della vita, della salute e dei servizi ha raggiunto un buon livello: due terzi della popolazione godono di buona salute e l’aspettativa di vita alla nascita ha valori molto alti tra i Paesi dell’Unione europea.

Secondo le ricerche effettuate dall’ASviS tra il 2010 e il 2016 la situazione è migliorata significativamente, anche se rimangono numerosi problemi da risolvere, dall’uso di alcool, tabacco e droghe, all’obesità, ai danni causati dall’inquinamento (le malattie respiratorie sono tra le principali causa di morte).

Agenda 2030, goal 3, salute

Andamento dell’indicatore salute-benessere elaborato dall’ASviS per l’Italia (Fonte: ASviS, 2018)


Fare Geo

  • Prepara un cartellone che spieghi il terzo goal con una breve presentazione e una serie di vignette che visualizzino i traguardi da 3.1 a 3.9.
  • «Mentre la maggior parte dei bambini di oggi viene vaccinata, troppi sono rimasti indietro. È inaccettabile, ma sono spesso coloro più a rischio – i più poveri, i più emarginati, coloro che sono colpiti da conflitti o costretti ad abbandonare le proprie case – ad esserne privati».
    Commenta questa dichiarazione di Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2019, e completa la tua riflessione analizzando i dati riportati nelle due carte (tassi di copertura nazionale nel 2018 del vaccino contro il morbillo e contro la tubercolosi).

Agenda 2030, goal 3, salute

Vaccino contro il morbillo nel mondo

Agenda 2030, goal 3, salute

Vaccino contro la tubercolosi nel mondo

  • Osserva sul sito della Banca Mondiale l’andamento nei vari Paesi del tasso di mortalità infantile al di sotto dei 5 anni, nel periodo che va dal 1990 fino al 2018. La tendenza generale è verso un abbassamento o un innalzamento del tasso?
    Analizza ora i dati riportati nei grafici qui sotto, riferiti a due Paesi dai valori economici molto diversi: Niger e Giappone. In quale Paese la situazione è di molto migliorata nel periodo indicato? In quale Paese la situazione è migliore attualmente? In entrambi i Paesi il tasso di mortalità infantile si è abbassato: che conclusioni puoi formulare osservando nel dettaglio l’andamento dei tassi nel tempo?

Agenda 2030, goal 3, salute

Agenda 2030, goal 3, salute

Tasso di mortalità infantile sotto i 5 anni (periodo 1990-2018) in Niger e Giappone


Che cosa possiamo fare?

  • Tenerci informati: seguire le notizie locali e quelle internazionali sui media a disposizione (tv, web, riviste e giornali).
  • Tenerci in buona salute con uno stile di vita sano e attivo, e un’alimentazione equilibrata.
  • Cercare le iniziative di assistenza sanitaria per sostenere chi ne ha più bisogno nel nostro territorio.
  • Invitare gli adulti a donare il sangue: è un modo concreto per aiutare gli altri.
  • Impegnarci a diffondere informazioni sulle situazioni sanitarie a rischio e sull’importanza della diffusione di profilassi, vaccini e medicinali in tutto il mondo. Negli ambiti che abitualmente si frequentano: in famiglia, a scuola, con gli amici.
  • Quali altre azioni possono contribuire a vincere la sfida della salute e del benessere per tutti? Parlane con i compagni.

Leggi anche

Leggere il paesaggio - 4. Santorini, la perla delle Cicladi
I numeri della Geografia #2 - Quanti rifiuti produciamo?
Banche e IA, se i software rimpiazzano gli operatori
Giornata della Terra: un futuro senza plastica
Piccola guida al PNRR - Missione 6: tutelare la salute
Il turismo sostenibile secondo la Dichiarazione di Berlino