Agenda 2030 Italia - Gli obiettivi istituzionali

Agenda 2030 Italia - Gli obiettivi istituzionali

A che punto siamo in Italia? Dopo aver trattato gli obiettivi ambientali dell’Agenda 2030, proseguiamo il nostro percorso alla scoperta delle principali dimensioni dello sviluppo sostenibile, con dati aggiornati, risorse digitali inclusive e proposte didattiche dedicate.

L’Agenda e le istituzioni

L’obiettivo di un mondo sostenibile passa anche attraverso un livello politico-istituzionale. Le decisioni in campo ambientale, economico e sociale, a livello nazionale e planetario sono prese da governi e istituzioni, che dovrebbero collaborare per il bene comune. È una dimensione “trasversale” rispetto a tutti gli obiettivi dell’Agenda e riguarda la gestione politica e le strategie decisionali e operative.

Gli ultimi due Goal dell’Agenda 2030 rappresentano gli obiettivi istituzionali, sia in termini di istituzioni nazionali responsabili in grado di garantire società pacifiche (Goal 16), sia attraverso forme di collaborazione attiva a livello internazionale, con riferimento a istituzioni sovranazionali (Goal 17).

Goal 16 – Istituzioni responsabili per una società giusta

La situazione in Italia

“Leave no one behind” è uno dei principi che guidano l’Agenda 2030. Per creare una società giusta e inclusiva, ogni Paese deve impegnarsi responsabilmente a ridurre tutte le forme di violenza, combattere le forme di criminalità, eliminare la corruzione e i flussi legati al traffico illegale di armi e di esseri umani.

Nel nostro Paese alcuni indicatori segnalano una tendenza incoraggiante: nel corso degli anni, per esempio, il tasso di omicidi ha subito una netta flessione. Dai quasi 2000 omicidi volontari del 1991 si è passati ai 345 del 2018. Si tratta di un segno di una società più sicura e civile, anche se all’interno di queste statistiche si rileva un diffuso aumento delle violenze nei confronti delle donne, soprattutto in ambito domestico. Rappresenta invece un aspetto critico la percentuale dei detenuti senza sentenza. Nonostante siano in diminuzione rispetto a dieci anni prima, i dati disegnano un quadro decisamente migliorabile, in cui i detenuti in attesa di primo giudizio sono pari al 16% della popolazione carceraria complessiva.

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L’indicatore ASviS

In base agli indicatori ASvisS per il Goal 16, l’Italia sembra aver intrapreso un cammino virtuoso. A partire dal 2013 si è rilevata infatti una tendenza al miglioramento dell’indice. L’inversione di rotta si è concretizzata, per esempio, nella generale diminuzione degli episodi di criminalità (omicidi, furti, rapine) e nell’aumento della fiducia dei cittadini nell’efficienza delle forze dell’ordine, a cui corrisponde un miglioramento della sicurezza percepita. Anche le istituzioni giudiziarie registrano, per alcuni aspetti, timidi miglioramenti: tra i dati significativi, va rilevato che tra il 2013 e il 2019 la durata media dei procedimenti civili è diminuita del 13%.

È innegabile, però, che l’Italia conosce ancora consistenti ostacoli nella realizzazione di una “società pacifica e inclusiva”, come esplicitamente richiesto dall’Agenda. La corruzione e i reati negli apparati statali, le infiltrazioni illegali nei procedimenti istituzionali (l’affidamento degli appalti pubblici), l’evasione fiscale (che sottrae alle casse statali quasi 110 miliardi ogni anno) sono solo i fenomeni più macroscopici di un disagio socio-economico che oggi ostacola lo sviluppo del Paese. A questo si aggiungono anche attività illegali “minori” ma sempre più invasive, come le frodi informatiche, che dal 2010 al 2018 sono aumentate del 92%. E a livello strettamente istituzionale, va infine segnalata la minore fiducia espressa negli ultimi anni dai cittadini verso l’Unione Europea e i suoi apparati, segno di una sfiducia collettiva in un progetto di cooperazione internazionale.

Insomma, come ci dice l’indicatore ASviS, la strada intrapresa è quella giusta, ma è ancora molto lunga. Per il suo felice compimento è necessaria la diffusione di una cultura della legalità, che già in ambito scolare contrasti violenza, bullismo, discriminazione, corruzione e criminalità.

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Fonte: Report ASviS 2020

BUONE NOTIZIE. In Italia, nell’agosto del 2019, è stata approvata la legge sull’insegnamento scolastico dell’Educazione civica. Le linee programmatiche fondamentali, che richiamano la conoscenza e i valori della Costituzione e delle istituzioni italiane, europee e internazionali, mirano anche a sviluppare il senso civico di appartenenza a una collettività, promuovendo i valori della legalità, dell’inclusione e del rispetto come fondamento di una società più pacifica, giusta e sostenibile.

CATTIVE NOTIZIE. In Italia il numero di detenuti presenti nelle carceri è superiore al numero di posti disponibili. Nel 2019 l’indice di affollamento degli istituti penitenziari per adulti ha registrato circa 120 detenuti per 100 posti disponibili.

La pandemia di Covid-19 ha confermato la tendenza positiva del Goal degli ultimi anni. L’emergenza sanitaria e l’isolamento sociale hanno creato condizioni favorevoli per una convivenza (talvolta forzatamente) pacifica: i dati del Ministero dell’Interno nella primavera 2020 segnalano una riduzione del 61% del totale dei reati commessi rispetto allo stesso periodo del 2019. In generale l’attuale situazione, nella sua anomalia ed emergenza, può rappresentare un’occasione per promuovere la solidarietà e la collaborazione tra singoli individui e le comunità.

Goal 17 – Collaborare per lo sviluppo globale

La situazione in Italia

Riferendosi al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, l’Agenda afferma che “tutti i Paesi e tutte le parti in causa, agendo in associazione collaborativa, implementeranno questo programma”. Il Goal 17 è dunque trasversale e indispensabile al conseguimento di tutti gli altri obiettivi. La collaborazione tra le istituzioni, locali e globali, deve coinvolgere istituzioni pubbliche, settore privato e società civile, rafforzando la solidarietà e tutelando i bisogni delle categorie più fragili.

La posizione italiana rispetto al Goal 17 non è generalmente molto soddisfacente, anche se alcuni aspetti presentano una tendenza positiva. È il caso del progressivo aumento negli ultimi anni delle entrate delle amministrazioni pubbliche (42,4% del PIL). Questo incremento è significativo per raggiungere obiettivi di ricollocazione delle risorse e redistribuzione del reddito. Negativo invece l’andamento degli aiuti pubblici allo sviluppo per la promozione della crescita economica e del benessere sociale dei migranti in Italia e delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo. L’Italia è molto distante dagli obiettivi fissati per il 2030 e si colloca al di sotto del contributo medio dato dai Paesi ad alto reddito.

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L’indicatore ASviS

L’indicatore ASvisS registra una situazione generalmente critica, soprattutto in relazione ad alcuni indicatori: aumento del debito pubblico, riduzione degli aiuti per la cooperazione internazionale e contrazione delle importazioni dai Paesi in via di sviluppo. Dopo una fase di progressivo peggioramento, gli ultimi anni hanno visto una certa stagnazione, con previsioni poco incoraggianti per il futuro a causa dell’emergenza pandemica globale.

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Fonte: Report ASviS 2020

BUONE NOTIZIE. In Italia esiste una forte tradizione di associazioni e Ong impegnate nella solidarietà internazionale e nella cooperazione allo sviluppo, che negli anni hanno promosso e portato a termine numerosi progetti in diversi settori.

CATTIVE NOTIZIE. Le somme di denaro inviate in patria dai migranti (rimesse) rappresentano, insieme agli aiuti internazionali, uno dei più grandi flussi finanziari verso i Paesi in via di sviluppo. Le rimesse sono un indicatore importante perché forniscono un fondamentale apporto finanziario ai Paesi di origine, affiancandosi e integrando l’attività della cooperazione internazionale messa in campo dallo Stato. In Italia, tra il 2010 e il 2019, questo flusso è complessivamente diminuito (da 6,6 a 6,1 miliardi di euro): un sintomo del disagio economico degli stranieri che vivono nel nostro territorio e una risorsa più scarsa per i loro Paesi di provenienza.

La pandemia di Covid-19 ha certamente intensificato le occasioni di partnership e ha perfezionato i processi di collaborazione internazionale, ma gli effetti della crisi su questo Goal si stanno rilevando decisamente negativi sul medio periodo, considerata la trasversalità dell’obiettivo. Su tutti un dato significativo: il 2020 ha portato a un aumento preoccupante del già critico rapporto tra debito pubblico e PIL (circa 137%).

Fare Geo

  • Assieme ai tuoi compagni, approfondisci il tema della criminalità giovanile (in particolare quella minorile). Cerca delle fonti in Rete e prepara una relazione sintetica sulla situazione in Italia, cercando di individuare le cause principali di questo fenomeno.
  • “Per l’Italia, la cooperazione internazionale non è solo ‘parte integrante e qualificante della politica estera italiana’ ma, di più, un suo compimento e quasi una nuova e più moderna forma di politica estera.” Commenta questa affermazione dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e informati sui progetti di sviluppo che il nostro Paese promuove nel resto del mondo.

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