Nella seconda metà del secolo scorso sono stati proposti alcuni schemi di classificazione degli ambienti. L’ultimo, realizzato nel 1998 da un team di biologi per il WWF, ha individuato 14 biomi terrestri, costituiti da oltre 800 ecoregioni, che a loro volta comprendono differenti ecosistemi. Ma che cosa si intende con questi termini?
I 14 biomi sono individuati dalla vegetazione tipica e variano dalle zone più piovose a quelle più aride, da quelle più fredde a quelle più calde, dal livello del mare alle vette delle montagne. I biomi possono presentare caratteristiche climatiche simili anche se si trovano in zone lontane della superficie terrestre. Oltre ai biomi terrestri, sono stati individuati anche biomi d’acqua dolce e marini.
Le ecoregioni sono le suddivisioni regionali di ogni bioma che differiscono per la collocazione, per piccole variazioni di clima e per le specie vegetali e animali che le abitano. Possono comprendere più ecosistemi.
Gli ecosistemi sono costituiti da un ambiente fisico (territorio e clima) e dagli esseri viventi che vi abitano (animali, vegetali, batteri…) che interagiscono tra loro mantenendo un equilibrio dinamico.
Sulla superficie terrestre, inoltre, sono state individuate 8 ecozone (o regni biogeografici), suddivisioni della biosfera che non coincidono con i continenti. Si tratta di macroregioni in cui flora e fauna presentano caratteristiche particolari dovute alla creazione di barriere naturali che hanno portato a diversi percorsi evolutivi.
La mappa interattiva dei biomi e delle ecoregioni
Questa classificazione è stata utilizzata dal sito Ecoregions2017, che mette a disposizione una mappa interattiva con biomi ed ecoregioni.
Nella mappa con i biomi sono indicate 15 zone: oltre ai 14 biomi, sono segnalate le terre prive di vegetazione dove sono presenti solo ghiaccio e roccia (Antartide, Groenlandia e le alte vette himalaiane).
Cliccando su un punto qualsiasi del planisfero viene visualizzato un box con un’immagine generica della vegetazione tipica e il nome bioma, il nome dell’ecoregione selezionata e l’ecozona cui appartiene.
Scegliendo “protected”, il planisfero visualizza il livello di protezione degli ambienti naturali nelle varie ecoregioni: l’obiettivo è arrivare a proteggere il 50% del territorio.
Spostando l’omino di Street View (visibile in basso a destra) sul punto prescelto, è possibile osservare l’ambiente presente. Dato che le immagini di Street View sono in gran parte riprese viaggiando lungo le strade, in parecchi casi si osserva l’ambiente antropico e non quello naturale.
Esaminiamo, per esempio, il tratto della mappa in cui si vede l’ecoregione delle “mangrovie indocinesi” (in rosa), che fa parte del bioma “mangrovie” e si trova nell’ecozona “indomalese”. La freccia in alto indica il punto scelto per l’osservazione e quella in basso l’immagine fornita da Street View in cui si vedono le caratteristiche piante con le radici che si immergono nell’acqua (WWF).
Individuiamo poi le ecoregioni del bioma “foreste, boschi e macchia mediterranea” che circondano il Mar Mediterraneo. Gran parte del territorio italiano fa parte di questo bioma, ad eccezione della pianura Padana, delle Alpi e delle cime più alte degli Appennini.
Fare Geo
- Vai alla scoperta di un’ecoregione: accedi al sito, scegline una, precisa il bioma e l’ecozona cui appartiene, individua gli ecosistemi presenti e le loro caratteristiche. Poi utilizza Street View e osservala direttamente e infine prepara una relazione su quanto hai scoperto. Puoi trovare notizie sul sito del WWF (in inglese) dove sono descritti i 14 biomi terrestri, qui indicati come “maggiori habitat”, e le 867 ecoregioni terrestri.
- Seleziona la mappa con il grado di protezione del territorio, osserva la situazione del territorio italiano e descrivila confrontandola con quella del resto dell’Europa.