Il 16 settembre si celebra la giornata internazionale per la preservazione dello strato di ozono, instituita nel 1994 per commemorare la firma del Protocollo di Montreal (16/09/1987), trattato volto a limitare l’utilizzo di sostanze che danneggiano lo strato di ozono (UNric). Data che cade proprio nel periodo tra settembre-ottobre in cui il livello di ozono si riduce sul Polo Sud formando una vasta falla nel mantello protettivo che avvolge la Terra.
La quantità di ozono presente nell’ozonosfera (tra 10 e 40 km d’altezza) muta ciclicamente con minimi in questo periodo dell’anno. Sul sito della NASA l’animazione con la variazione dell’ozono da luglio a settembre di quest’anno.
La quantità di ozono nell’aria è misurata in DU (unità Dobson): prima del 1979 non era mai scesa sotto i 220 DU, mentre negli anni successivi il livello di ozono è calato più volte sotto i 100 DU.
L’ozono e i raggi ultravioletti
Si deve agli scienziati della base British Antartic Survey (organizzazione britannica per ricerca scientifica in Antartide) la scoperta nel 1985 del buco dell’ozono, zona sopra il Polo Sud dove l’ozonosfera diventa molto più tenue. Nel grafico a lato l’estensione del buco dell’ozono antartico dal 1979 al 2015 e sul sito della NASA l’animazione con le mappe dello stesso periodo.
L’ozono è una forma di ossigeno in cui la molecola è formata da tre atomi, a differenza dell’ossigeno che respiriamo, composto da due atomi. Le due forme hanno proprietà diverse e, mentre l’ossigeno è essenziale per la respirazione di tutti i viventi, l’ozono danneggia le vie respiratorie degli animali e la crescita delle piante.
Ma l’ozono che si trova oltre i 10 km di quota è essenziale per la vita sulla Terra. Questa molecola, infatti, è in grado di assorbire le radiazioni ultraviolette più energetiche (UV-B e UV-C) provenienti dal Sole che danneggerebbero tutti gli esseri viventi (YouTube). Solo i raggi UV-A, con frequenza appena superiore a quella della luce visibile (violetto), riescono a raggiungere il suolo. Questi, in quantità ridotta, hanno invece effetti positivi per la salute: permettono l’assorbimento della vitamina D, proteggendo dal rachitismo e dall’osteoporosi (Epicentro, portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica).
L’ozono viene creato durante il giorno dai raggi ultravioletti che colpiscono l’ossigeno: tre molecole di ossigeno biatomico si trasformano in due molecole di ozono. Di notte, invece, avviene l’opposto e l’ozono si distrugge. Se la quantità di ozono creata compensa quella distrutta l’ozonosfera rimane inalterata, ma, se intervengono fattori che ne aumentano la distruzione (come la presenza di gas serra, in particolare i clorofluorocarburi o CFC), l’ozonosfera si riduce e i raggi UV-B e UV-C possono arrivare a terra.
L’utilizzo di questi gas pericolosi è stato ridotto in seguito al Protocollo di Montreal e nell’Unione Europea i CFC sono completamente vietati dal 1° gennaio 2015.
Attualmente l’ozonosfera è monitorata dalla NASA che giorno dopo giorno registra la quantità di ozono presente sia nell’emisfero australe sia nell’emisfero boreale, perché, sebbene in misura minore, un buco compare anche vicino al Polo Nord. Qui sotto la situazione nei due emisferi il 6 settembre di quest’anno: il passaggio dal turchese al blu indica il calo sotto il valore di 220 DU e quindi la forte rarefazione dell’ozono.
Fare Geo
- Anche se oggi frigoriferi e condizionatori non contengono più i CFC, molti apparecchi nelle nostre case utilizzano ancora questi gas e il loro funzionamento e smaltimento richiede particolari accorgimenti. Fai una ricerca per scoprire come vengono smaltiti nella tua città.
- In quale stagione si verifica il maggiore assottigliamento dello strato di ozono sull’Antartide? Perché?