Come abbiamo visto in queste ore, i cicloni possono verificarsi anche nel Mediterraneo, non violenti come quelli tropicali, ma in grado ugualmente di fare disastri. Cleopatra, il ciclone che si è formato nei giorni scorsi nel Mediterraneo occidentale, si è diretto verso l’Italia e ieri ha raggiunto la Sardegna scaraventando sull’isola una valanga d’acqua che ha sommerso interi paesi.
L’avvicinarsi del ciclone era già stato previsto da alcuni giorni (Napoli), e il 18 mattina la Sardegna era in stato di allarme (Il Meteo), ma la forza è stata veramente eccezionale per una perturbazione a queste latitudini, decisamente superiore a quanto si poteva immaginare: i danni sono stati ingenti e parecchie le vittime. In un giorno è scesa una quantità di acqua pari a quella che cade generalmente in almeno sei mesi (459 mm), con venti a oltre 100 km/h: blackout elettrici, un ponte crollato, auto inghiottite da fango e acqua ovunque.
Di ora in ora il bilancio del disastro è aumentato: il 18 novembre a tarda sera erano già 9 le vittime (La Nuova Sardegna). Questa mattina il numero dei morti è salito prima a 14 (Il Messaggero), poi a 18 con il ritrovamento in Gallura del corpo del bimbo disperso dalla sera precedente (ANSA, Il Sole24Ore), ma sembra vi siano ancora dei dispersi.
La Gallura, provincia di Olbia, è la zona più devastata, con la città invasa dall’acqua, moltissimi sfollati e il maggior numero di vittime (sono disponibili video su La Nuova Sardegna e su il TGla7). L’acqua, arrivata in alcuni punti a due metri di altezza, ha invaso le abitazioni. Colpiti anche il Nuorese, l’Oristanese e l’Ogliastra.
E i nubifragi non si fermano, oggi è sotto la furia degli elementi anche la Calabria: la costa ionica ha subito gravi danni e parecchi sono stati anche qui gli sfollati (ANSA).
Come è nata Cleopatra
Il ciclone Cleopatra è stata una perturbazione poco comune per il Mediterraneo, dovuta al sopraggiungere di una massa d’aria fredda che si è staccata dall’Artico e si è diretta a sud sulla Spagna dove ha provocato maltempo. Poi la bolla gelida si è spostata sul mare, in prossimità delle Baleari. L’aria fredda sulle acque del Mediterraneo, ancora calde soprattutto in prossimità dell’Africa, ha innescato il ciclone: l’aria calda e umida, più leggera, è stata risucchiata in alto creando il vortice del ciclone (ANSA).
Fare Geo
● Individua sulla carta della Sardegna le province più colpite e prepara una carta che le evidenzi.
● Dopo aver osservato su La Repubblica le immagini del ciclone catturate da satellite e le carte meteo con gli spostamenti del fronte della perturbazione, descrivi l’andamento del fenomeno.