Washington e New York nel mirino delle forze della natura

Washington e New York nel mirino delle forze della natura

In una settimana due eventi naturali di tipo catastrofico si sono accaniti su Washington e New York, con grave rischio per le popolazioni. Prima il forte terremoto del 23 agosto (Il Sole 24 Ore), poi l’uragano Irene che, dopo essere passato poco al largo delle Bahamas settentrionali, ha spazzato (ANSA) tutta la costa orientale americana dalla North Carolina a Washington, New York e Boston.

La zona tra Washington e New York non è tra quelle a rischio elevato, sia per quanto riguarda i terremoti sia per gli uragani (che difficilmente si spingono fino a queste latitudini) e la concomitanza dei due eventi è stata proprio una coincidenza.

 

 

L’obelisco lesionato dal sisma del 23 agosto

 

 

Il sisma

Il 23 agosto il sisma (video) con epicentro a circa 150 chilometri dalla capitale statunitense, in Virginia, tra Richmond e Charlottesville, con un’intensità di 5,9 gradi della scala Richter, è stata la scossa più forte registrata nella zona dal 1897. Il terremoto, sebbene della stessa intensità di quello verificatosi all’Aquila nel 2009, qui non ha fatto vittime. Molta la paura: numerose persone sono scese in strada. Il Pentagono, la sede del Congresso e i musei di New York sono stati fatti evacuare.

Rischio sismico nel territorio USA

Inizialmente, anche per il ricordo dell’11 settembre, negli uffici della capitalle si è pensato ad un attentato terroristico. Il terremoto ha causato parecchi danni (La Stampa): nell’obelisco intitolato a George Washington si sono formate crepe e il monumento ha dovuto essere chiuso per rischio di crollo, mentre tre guglie della cattedrale sono cadute a terra. Danni minori all’aeroporto della capitale e in altri edifici, e si stanno ancora controllando le due centrali nucleari della Virginia.

 

 

 

Il cantiere nel World Trade Center allagato.

L’uragano

 

 

 

Passato sul North Carolina e Virginia facendo 18 vittime e causando il black out in tutta la zona, il 28 agosto l’uragano Irene, il nono del 2011, ha flagellato le coste del Maryland e raggiunto New York, dove erano state fatte sfollare 370 mila persone. Fortunatamente l’uragano nel suo percorso ha poco alla volta diminuito la sua violenza e dalla classificazione “forza 3” che era stata segnalata inizalmente è stato declassato prima a uragano di “forza 1” e poi a tempesta tropicale (ANSA).

Long Island sotto l’uragano

I danni sono stati ugualmente notevoli. A New York 50 mila persone sono rimaste a buio e molte zone sono state allagate: Lower Manhattan, Brooklyn, Coney Island. Ma nel complesso la “Grande Mela” ha superato bene il passaggio di Irene.
L’emergenza però non è finita: ora Irene sta proseguendo il suo cammino e ha raggiunto il Canada dove circa 200 mila abitazioni sono rimaste senza luce.
Sul sito ANSA la videostoria con filmati del passaggio di Irene lungo la costa orientale americana.

Fare Geo
Il passaggio di Irene poteva essere osservato in diretta su Google Earth utilizzando l’opzione “tempo meteorologico”, “nubi”. Qui di lato l’immagine che si osservava il 28-08-2011 alle ore 14 italiane, quando l’uragano Irene è arrivato a New York.

Leggi anche

Ponti di pace - Europa centro-orientale
Giornata della Terra: un futuro senza plastica
Paesaggi italiani: le Murge e lo spettacolare scenario delle gravine
Il terremoto in Turchia e Siria: la parola al sismologo Stefano Solarino
Italia, una terra giovane in continuo mutamento, ma anche in continuo pericolo
Conoscere i pericoli per limitare vittime e danni