Evviva l’ecologia nella Costituzione

Evviva l’ecologia nella Costituzione

Il Parlamento ha approvato la proposta di legge che inserisce in due articoli della Costituzione il riferimento alla tutela dell’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi. Il climatologo e geografo Luca Mercalli commenta questo provvedimento di portata storica.

Ecco le modifiche ai due articoli della Costituzione (in maiuscolo le novità):
Articolo 9: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. TUTELA L’AMBIENTE, LA BIODIVERSITÀ E GLI ECOSISTEMI, ANCHE NELL’INTERESSE DELLE FUTURE GENERAZIONI. LA LEGGE DELLO STATO DISCIPLINA I MODI E LE FORME DI TUTELA DEGLI ANIMALI». 
Articolo 41: «L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, ALLA SALUTE, ALL’AMBIENTE. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali E AMBIENTALI».

Salutiamo con favore il voto positivo della Camera per l’inserimento in Costituzione della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi. Un passaggio stabilisce che “l’iniziativa economica privata non può svolgersi in modo tale da recare danno alla salute e all’ambiente”.

Ottimo proposito, ma pure complesso da mettere in pratica, visto che un po’ tutto ciò che oggi facciamo reca danno all’ambiente. Non vorremmo che la modifica da tempo attesa agli articoli 9 e 41 della Carta porti agli ennesimi nobili principi che poi non verranno attuati.

Cominciamo dalla realtà di questi giorni. Il prezzo dell’energia in crescita. Paura per le tasche degli italiani. Il governo cerca di compensare gli aumenti tagliandone una parte (sempre con soldi pubblici che vengono sottratti ad altri obiettivi). Ma è corretto?

Se vogliamo fare in fretta la transizione ecologica ed energetica, il prezzo elevato è un segnale potentissimo per indurci a consumare meno e meglio. Se l’energia costa di più, dovremmo diventare più attenti a non sprecarla come facciamo oggi in case, fabbriche e uffici.

Dovremmo correre più rapidamente verso l’installazione di energie rinnovabili rese più competitive proprio dal maggior prezzo delle fossili, invece introduciamo nuovi cavilli e balzelli che rendono la vita più difficile a chi produce rinnovabile ma lasciano indenni i petrolieri.

Il ministro Cingolani dice che dobbiamo installare più rapidamente pannelli solari e pale eoliche: bene, ma la burocrazia che le ostacola è statale! E non c’è bisogno di invocare i grandi impianti su suolo che nuocciono al paesaggio, quando abbiamo migliaia di chilometri quadrati di terreno già cementificato tra capannoni, periferie e parcheggi.

Dobbiamo solo agevolare le pratiche e abbattere i vincoli. Il primo problema della transizione ecologica sta nel risolvere le contraddizioni: con la bocca si declamano azioni verdi, con i fatti si autorizzano grandi opere nere.

(tratto da «il Fatto Quotidiano» del 9-2-22)

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Luca Mercalli è autore dei volumi di geografia di De Agostini Lettera dalla Terra. Scopri i contenuti del corso nelle due versioni disponibili (PLUS e BASE)

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