Expo – Itinerario Diritto al cibo di eathink 2015

Expo – Itinerario Diritto al cibo di eathink 2015

Il secondo itinerario di eathink 2015 in expo che vi proponiamo punta al cuore delle tematiche dell’esposizione universale: il diritto al cibo è infatti un diritto universale, alla base del primo degli obiettivi del millennio, siglati nel 2000.

Concetto guida 1. Obiettivi del millennio: erano gli otto obiettivi fondamentali firmati nel 2000 dai 193 Stati membri dell’ONU, con l’impegno di aggiungerli entro il 2015. Il primo puntava a sradicare la povertà estrema e la fame. Oggi purtroppo nel mondo sono ancora 800 milioni le persone che soffrono la fame. Nell’agosto 2015 l’ONU ha ratificato l’Agenda 2030, con 17 nuovi obiettivi “di sviluppo sostenibile” da raggiungere entro il 2030.

L’itinerario tocca dunque alcuni dei padiglioni tematici più inerenti al tema di expo (Nutrire il pianeta, energia per la vita), da quello di Slow Food a quello dell’ONU, passando per la Santa Sede : insomma alcune delle grandi organizzazioni no-profit che si stanno battendo per vincere la fame e la povertà nel mondo.

Concetto guida 2. Organizzazione no-profit: un ente (associazione, ong…) il cui intento non è il profitto (come avviene per le aziende) ma l’intervento nel sociale per migliorare la qualità della vita delle persone, la tutela ambientale, la tutela dei diritti ecc. Si definisce no-profit in quanto gli eventuali utili non vengono redistribuiti tra i soci, ma reinvestiti interamente nelle attività dell’organizzazione.

La partenza da Cascina Triulza, sede della società civile in expo, nonché quindi, del team di eathink 2015, permette, come già detto in precedenza, di abbordare il cibo e le sue implicazioni attraverso la mostra Food cloud.

L’itinerario di avvia al padiglione Slow food che propone, tra l’altro, un percorso interattivo lungo alcuni dei temi più rilevanti legati alla produzione e al consumo sostenibile e non di cibo.

Concetto guida 3. Slow food: nata in Piemonte nel 1986 col nome Arcigola, da un’idea di Carlo Petrini, nel 1989 diventa internazionale come «Movimento per la tutela e il diritto al piacere». Oggi Slow food è una no profit internazionale impegnata in 150 paesi per promuovere una cultura del cibo sano e nel rispetto di chi produce e dell’ambiente.

Il percorso invita a guardare in una prospettiva nuova alle proprie abitudine alimentari, e ad agire di conseguenza pensando a un futuro capace di coniugare tradizione e innovazione nel rispetto dell’ambiente e dei diritti delle comunità locali.

Concetto guida 4. Comunità locali: indica una struttura organizzativa sociale, quale un quartiere, un paese o una regione, comunque di estensione limitata, in cui gli abitanti abbiano delle caratteristiche comuni. In particolare, l’appartenenza a una comunità è data da caratteristiche identitarie come la lingua, la storia comune, ideali condivisi, tradizioni comuni.

La tappa successiva è il Padiglione della Santa Sede, che offre uno spunto di riflessione attraverso due citazioni bibliche :“Dacci oggi il nostro pane” e “Non di solo pane vive l’uomo”. Esse rimandano, rispettivamente alla « dimensione materiale, fisica, concreta, con tutti i problemi sociali che comporta » e alla « complessità della persona umana, che ha bisogno anche di nutrimento interiore» (card Gianfranco Ravasi, febbraio 2015).

Nutrizione, malnutrizione, emergenza. Ecco i tre principali temi proposti invece nella tappa successiva, il Villaggio Save the Children (un ente attivo in tutto il mondo a tutela dei bambini in situazioni di difficoltà) che porta in expo un format di sensibilizzazione interattivo per fare luce sulla realtà della mortalità e malnutrizione infantile.

Concetto guida 5. Mortalità infantile: «Dei circa 7,6 milioni di decessi infantili (0-5 anni) che avvengono ogni anno nel mondo, la maggior parte è dovuta a infezioni respiratorie acute, dissenteria, morbillo e malaria. Tutte malattie che possono essere prevenute tramite vaccini, zanzariere, misure igieniche e altre semplici forme di profilassi, che però spesso rimangono ignote o troppo costose per larghi strati della popolazione, nei paesi economicamente arretrati» (fonte unicef). La mancanza di informazioni adeguate, di acqua potabile e la malnutrizione sono cause dirette della mortalità infantile.

Si giunge poi alla sede in expo della Caritas che suggerisce di “Dividere per Moltiplicare”. In un mondo di 7 miliardi di persone che produce cibo per 12 miliardi, la condivisione di risorse, saperi e competenze dovrebbe essere la risposta scontata. Invece 800 milioni soffrono la fame.

Concetto guida 6. Caritas: è l’organismo pastorale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana). Ha lo scopo di promuovere “la testimonianza della carità” (da cui il nome), “in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica” (fonte Statuto Caritas). 

Itinerario nell’itinerario, quello dell’ONU descrive l’impegno dell’organizzazione per eliminare la fame nel mondo e garantire un futuro sostenibile al pianeta. Si tratta di un percorso a tappe, proposto per la prima volta dall’ONU in una esposizione universale, e associato al gioco Get to Zero, scaricabile sul sito ufficiale dell’ONU per expo.

Concetto guida 7. ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite): L’ONU, Organizzazione delle Nazioni Unite, è nata per organizzare e promuovere la pace e la collaborazione fra i popoli. Fu istituita alla fine della Seconda Guerra Mondiale a San Francisco; la sua sede si trova a New York e ne fanno parte 193 Stati (font sapere.it).

Si giunge infine al padiglione Zero che, come abbiamo visto, è il momento conclusivo di tutti gli itinerari eathink, luogo in cui raccogliere le idee rispetto ai numerosi stimoli e suggestioni raccolti lungo il percorso.

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