I ghiacciai alpini si sono ridotti del 40% negli ultimi 50 anni, con un ritiro sempre più rapido a partire dal 1990. Questo il risultato del monitoraggio eseguito nell’ambito del progetto SHARE Stelvio avviato dalla Fondazione Lombardia per l’Ambiente. E negli ultimi anni il calo è ancora maggiore: dal 2003 al 2007 ogni anno sono scomparsi 690.000 m² di superficie ghiacciata, mentre prima del 1980 la riduzione era di 240.000 m² all’anno. La notizia, data dall’ANSA, riguarda i dati rilevati nell’ambito del progetto SHARE Stelvio.
Il progetto SHARE Stelvio
Il progetto SHARE Stelvio, avviato dalla Fondazione Lombardia per l’Ambiente per monitorare le Alpi, ha individuato nel Parco dello Stelvio un campione significativo della catena alpina grazie alla presenza in un’area protetta di ambienti montani diversi e di vaste aree ghiacciate.
Il logo del progetto SHARE
SHARE Stelvio rientra nel vasto progetto SHARE, sigla di “Station at High Altitude for Research on the Envirinment“, condotto dall’associazione “Comitato Ev-K2-CNR“, che si occupa dell’ambiente montano nel suo complesso.
Le montagne sono il luogo ideale per lo studio dei cambiamenti climatici e costituiscono un’importante sorgente di acqua, energia e diversità biologica. Per questo si è deciso il monitoraggio delle montagne più alte del pianeta in Asia, Africa, America ed Europa. Un laboratorio si trova anche sull’Everest e dal sito dell’associazione è possibile accedere in tempo reale alle tre WEB CAM posizionate sulla vetta.
I dati raccolti riguardano:
● l’atmosfera, per individuare la presenza di inquinanti,
● i ghiacciai e il permafrost, ritenuti sensibili indicatori dei cambiamenti climatici,
● il ciclo idrogeologico ossservando i processi fisici e dinamici delle acque ad alta quota,
● i laghi montani che presentano condizioni climatiche estreme,
● la biodiversità degli ambienti montani dove molte specie sono a rischio,
● l’incidenza di malattie dovute a inquinamento tra le popolazioni montane.