Storia e paesaggi nel cinema italiano

Storia e paesaggi nel cinema italiano

Alcuni capolavori del cinema italiano sono imperniati su episodi importanti della storia del nostro Paese, e acquistano sostanza e profondo significato grazie alle accurate ricostruzioni storiche realizzate dalla produzione. Abbiamo scelto alcune di queste pellicole selezionandole tra quelle che approfondiscono fatti della storia del Novecento e che – non casualmente – rivolgono una particolare attenzione agli aspetti ambientali e paesaggistici. Da semplice cornice, il paesaggio diventa parte integrante della narrazione e insieme a tutti gli aspetti dell’opera, dalla sceneggiatura alla colonna sonora, è in grado di trasmettere una forte carica emozionale e lirica. Ciò avviene in molte situazioni diverse: dai docufilm alle sceneggiature basate su opere letterarie. La fruizione in classe di questi o altri film può essere l’occasione per riflettere su diversi aspetti geografici: sia sugli eventuali cambiamenti avvenuti sul territorio dal Novecento a oggi, sia per apprezzare i complessi rimandi tra fatti storici e ambienti.

Novecento

regia di da Bernardo Bertolucci (1976)

Nel capolavoro di Bertolucci le vicende di due uomini, un ricco possidente terriero e un povero contadino, si intrecciano con la Storia d’Italia. Dall’alba del XX secolo alla Liberazione, i due vivono all’interno di una grande azienda agricola emiliana e sono i protagonisti, con le loro famiglie, dei forti contrasti politici e sociali che caratterizzano questo periodo storico. La campagna emiliana è il contesto in cui si svolge la trama, fatta di oppressioni e rivendicazioni, amori e vendette.
Il film venne girato nelle province di Parma, Cremona, Reggio Emilia, Mantova e Modena, e il centro dell’azione è una cascina di Roncole, la frazione di Busseto in cui nacque Giuseppe Verdi. Una piccola porzione di Italia che diventa lo scenario di una storia epica, enfatizzata dalla liricità del paesaggio emiliano che – come dichiarò il regista – “è senza cornici e senza orizzonte, non ci sono punti di riferimento per orientarsi, solo lari di pioppi”.

La notte di San Lorenzo

regia di Paolo e Vittorio Taviani (1982)

La strage di civili inermi avvenuta nel Duomo di San Miniato nel 1944 è la vicenda intorno a cui ruota il celebre film dei fratelli Taviani La notte di San Lorenzo. L’episodio costituisce ancora oggi una ferita aperta per la popolazione locale, e gli storici si sono accaniti per decenni nel tentativo di ricostruire quanto accadde e chi furono i responsabili della carneficina. San Miniato si trovò schiacciata nella zona di fuoco tra lo schieramento nazifascista già in ritirata e quello delle forze alleate dilaganti. Nonostante il tentativo delle autorità locali di scongiurare perdite umane, dei colpi di artiglieria colpirono la chiesa. Il paesaggio agreste della Toscana è uno degli elementi più significativi dell’opera.

L’Agnese va a morire

regia di Giuliano Montaldo (1976)

Ispirata all’omonimo romanzo di Renata Viganò, la pellicola di Montaldo ha come protagonista Agnese, una lavandaia analfabeta che, dopo l’arresto del marito, dichiarato comunista e convinto sostenitore della Resistenza, decide di sostenere le azioni clandestine unendosi come staffetta a un gruppo di partigiani. Sfondo della narrazione cinematografica è il paesaggio immoto e sconfinato delle Valli di Comacchio con la sua rete di canali, argini e lagune, disseminate di isolate cascine e casoni per la pesca. Qui i silenzi e le asprezze del luogo sottolineano le difficoltà della resistenza antifascista. E qui la bicicletta di Agnese percorre instancabile le strade di campagna sfidando i controlli nazifascisti, fino alla tragica fine.

Vajont 9 ottobre ’63 – Orazione civile

monologo teatrale di Marco Paolini, regia di Gabriele Vacis (1993)

L’incalzante monologo di Marco Paolini è uno dei più impressionanti atti d’accusa contro la superficialità, la negligenza e il cinismo di chi realizzò la diga e l’invaso del Vajont nel 1963, nonostante i segnali evidenti di un imminente crollo del monte Toc che sovrastava l’impianto. La ricostruzione degli eventi è un forte richiamo alla coscienza civile degli italiani, ed è un appello a fare memoria di una pagina drammatica della storia del nostro Paese nel dopoguerra. Nello spettacolo, a metà fra teatro e inchiesta giornalistica, Paolini recita proprio di fronte alla diga, e ricostruisce i giorni, le ore e i minuti che precedono e seguono la tragedia, in un crescendo memorabile.

Fuocoammare

regia di Gianfranco Rosi (2016)

Lampedusa dista 70 miglia dalla costa nordafricana e 120 miglia da quella siciliana. Ma che cosa vuol dire vivere sul confine più simbolico d’Europa, approdo negli ultimi decenni di centinaia di migliaia di migranti? Gianfranco Rosi racconta l’identità dell’isola e i drammi dei migranti nel canale di Sicilia attraverso gli occhi del dodicenne Samuele. La Lampedusa turistica ed estiva che conosciamo lascia il posto nel docufilm a una campagna invernale, di suoni e immagini quotidiani, di vecchi interni, di ritmi lenti. La narrazione segue due piani paralleli e in contrasto: gli abitanti dell’isola impegnati nelle loro attività, e i profughi che tentano la sorte attraversando il mar Mediterraneo. A incontrare i migranti sono solo i soccorritori e il medico dell’isola, Pietro Bartolo, cui è affidato il messaggio di integrazione e accoglienza: “Noi siamo un popolo di pescatori e i pescatori accettano tutto quello che viene dal mare […]”.

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Fare Geo

  • Per ampliare l’orizzonte oltre i confini dell’Italia, è possibile consultare il sito Historical Movie Map, la carta interattiva dei film storici che riporta la visualizzazione georeferenziata di alcuni celebri pellicole mondiali.
    Impostando alcuni parametri (le cui funzioni sono intuitive), è possibile selezionare i lungometraggi in base all’anno di uscita, al voto ricevuto dalla piattaforma on line Imdb e alla valutazione sul grado di attendibilità e accuratezza della ricostruzione storica.
    Dal momento che, generalmente, a una valutazione molto alta di quest’ultimo parametro corrisponde una maggiore precisione nell’ambientazione geografica, potete scegliere uno dei film con maggiore attendibilità (per esempio, Schindler’s List, Il pianista, Hotel Ruanda, 12 anni schiavo) per approfondire gli aspetti legati all’ambientazione e al paesaggio.

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