Nelle scuole italiane sono sempre più diffuse le campagne di crowdfunding che hanno come obiettivo quello di finanziare iniziative dedicate allo sviluppo sostenibile e che possono diventare un vero e proprio esercizio di cittadinanza attiva per gli studenti. Ne è un esempio la campagna “La scuola che non rifiuta”, realizzata dalla scuola media Cairoli di Milano, che ha come scopo quello di dotare la scuola degli strumenti necessari a effettuare la raccolta differenziata.
L’Academy for Global Citizenship è una innovativa scuola statale di Chicago. Si trova nella parte sud-occidentale della città, dove l’accesso all’istruzione pubblica di qualità è scarso. Qualche anno fa la scuola ha realizzato un sogno: costruire un giardino energetico per produrre energia sostenibile e farlo in uno spazio pubblico di agricoltura urbana, con alberi da frutto e tanto verde. Un luogo che è diventato laboratorio di apprendimento, spazio di incontro e fabbrica di energia pulita. Per farlo la scuola ha raccolto oltre 50.000 dollari da parte di centinaia di persone che hanno deciso di finanziare il progetto attraverso una piattaforma di crowdfunding con contributi da 5 dollari in su (www.agcchicago.org).
Le iniziative scolastiche sono spesso realizzate tramite l’autofinanziamento, grazie al contributo di famiglie, insegnanti e realtà pubbliche e private del quartiere. Tuttavia in alcuni casi ci sono sostenitori potenziali che non contribuiscono perché non sono stati informati e coinvolti per tempo. Farlo permette di mobilitare maggiori risorse e partecipazione, consentendo anche a chi è “lontano” di collaborare.
Uno strumento che permette di farlo è il crowdfunding applicato al contesto scolastico, proprio come nel caso di Chicago. Anche in Italia, grazie alla “folla di sostenitori” (da cui crowd-funding), ci sono scuole che hanno realizzato laboratori di stampa 3D, blog scolastici, aule multimediali, video educativi e tanto altro (www.eppela.com).
Il crowdfunding ha lo scopo di raccogliere denaro, ma più che un’attività di fund raising si caratterizza come una campagna di partecipazione e mobilitazione comunitaria. Nella sua versione più innovativa il crowdfunding scolastico può quindi diventare una sorta di super-compito di realtà, in grado di fissare i contenuti di un percorso didattico attraverso un esercizio di cittadinanza attiva (competenze in azione) che ha come obiettivo quello di generare un impatto positivo sulla realtà scolastica. Facciamo un esempio.
Dopo aver approfondito i temi e i problemi legati all’inquinamento ambientale e al cambiamento climatico, come proposto nel primo dei sette laboratori di cittadinanza attiva inclusi nel nuovo volume Noi Geo, gli studenti della 3B della scuola media Cairoli di Milano si sono accorti di una cosa: nella loro scuola non si fa la raccolta differenziata! “Ma come?”, si sono chiesti gli studenti, “da un lato studiamo lo sviluppo sostenibile e l’educazione civica e dall’altro nel luogo dove li studiamo questi non vengono messi in pratica? Dobbiamo fare qualcosa”.
Da qui nasce “La scuola che non rifiuta” (www.eppela.com), una campagna di crowdfunding che ha come obiettivo quello di dotare la scuola di cestini, carrelli, bidoni e tutto quanto serve a fare bene la raccolta differenziata. E per farlo i ragazzi stanno coinvolgendo i loro coetanei, le famiglie, i docenti e tutto il personale della scuola. Ma anche le istituzioni locali, le organizzazioni del quartiere, i negozianti e tutti quelli che hanno interesse a rendere migliore il luogo in cui i ragazzi e le ragazze imparano a diventare cittadini del mondo. Tra questi potresti esserci anche tu che leggi.
Per i ragazzi la costruzione della campagna è stato un entusiasmante esercizio di realtà: hanno dovuto costruire il progetto, il budget, la comunicazione (testi, grafica, video), le relazioni interne ed esterne e tanto altro. La classe ha lavorato in gruppi organizzandosi secondo le attitudini e le capacità di ognuno, sotto la regia dell’insegnante Eleonora Buonopane e di alcune organizzazioni (www.doyouspeakglobal.it).
Video: La scuola che non rifiuta
“La scuola che non rifiuta” è online in concomitanza con la campagna europea di riduzione dei rifiuti “Let’s Clean Up Europe” e raggiungerà il suo culmine in occasione della Giornata della Terra, quando la scuola sarà aperta per una festa dedicata allo sviluppo sostenibile, alla lotta all’inquinamento e alla filosofia delle 5R (riduci, riusa, ricicla, risparmia, ripara). Ora non resta che sostenerla e dare ai ragazzi la soddisfazione di aver realizzato qualcosa di positivo, concreto e misurabile. Anche per quanto riguarda la misurazione delle competenze di cittadinanza messe in opera dagli studenti nell’ambito di un’unità di apprendimento che si è fatta azione per il cambiamento. Davvero.
Giordano Golinelli, docente e formatore – www.step4.it