Il decalogo del WWF per le coste italiane

Il decalogo del WWF per le coste italiane
  • estendere il vincolo paesaggistico sulle coste
  • proporre una moratoria delle nuove edificazioni
  • approvare i master plan regionali dei porti
  • monitorare le concessioni degli stabilimenti balneari
  • bonificare le aree industriali costiere inquinate
  • rispettare la Convenzione di Barcellona su fascia costiera e aree protette
  • approvare i Piani di gestione per le aree costiere e marine della Rete Natura 2000
  • effettuare una gestione integrata delle acque
  • garantire risorse per maggiori controlli
  • stilare un piano nazionale per le “infrastrutture verdi‘”

Questo in sintesi il decalogo salva-coste consegnato oggi dal WWF al ministro dell’ambiente Corrado Clini alla conferenza di presentazione del dossier Coste: il profilo fragile dell’Italia; una fotografia della situazione in cui versano coste ed ecosistemi nostrani: 8000 km di litorali minacciati da erosione, degrado, cementificazione e inquinamento.

«Stiamo lavorando sulla possibilità di attivare nei parchi nazionali, nelle aree protette e nelle riserve forme di partecipazione alla gestione sostenibile – ha precisato il ministro – attraverso una remunerazione dei servizi offerti, secondo un’idea che preveda un meccanismo sostenuto dal credito d’imposta, per consentire a chi vuole investire nella manutenzione del territorio di avere un credito»

 

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