I fari, sentinelle del mare

I fari, sentinelle del mare

I fari sono alte torri sormontate da potenti lampade che aiutano i naviganti a mantenere la rotta. Costruiti in luoghi strategici, lungo stretti bracci di mare, presso scogli da evitare o vicino ai porti, rendono più sicuro il tragitto di chi si avventura di notte tra le acque. I fari hanno avuto una doppia funzione: facilitare la navigazione e difendere le coste.
Il nostro Paese può vantare una rete di fari molto capillare, creata con l’Unità d’Italia e mantenuta in efficienza grazie all’impegno delle istituzioni militari. Illustriamo questo contributo con una carrellata di immagini tutte riferite alla Sardegna e ai suoi fari più noti.

I fari dell’antichità

I fari furono perfezionati già dai Greci e dai Romani, grandi navigatori e commercianti dell’antichità. Il più grande oggi è scomparso: sorgeva sull’isolotto di Pharos presso Alessandria d’Egitto, era alto 130 metri ed era considerato una delle Sette meraviglie del mondo antico. Sulla sommità si trovava un braciere, dove bruciavano resine oleose, e grazie a un sistema di lenti in vetro proiettava la sua luce fino a 40 chilometri di distanza.

I guardiani incaricati di tenere i fari in funzione ogni notte, di alimentare le lanterne a costo di enormi fatiche, issando sulla loro sommità il carburante con ogni tempo e condizione, furono protagonisti di imprese epiche: anche a costo della vita, portarono soccorso ai marinai naufragati durante le tempeste e diedero l’allarme in caso di invasioni nemiche. L’impegno dei guardiani era reso proibitivo dalla solitudine, dalle intemperie e dalle tempeste che potevano isolare i fari per intere settimane.

I fari dell’età moderna

L’Italia si è dotata di un sistema di fari moderno già nel secondo Ottocento. I molti fari preesistenti su tutte le coste (alcuni di essi erano in funzione dal Medioevo) furono ammodernati e affiancati da nuove postazioni.

Le prodigiose invenzioni tecniche di quel periodo migliorarono l’efficacia dei fari. Si sperimentarono per esempio nuovi combustibili: l’olio fu sostituito dalla paraffina e infine dall’acetilene, un gas che veniva distribuito in bombole e generava una forte luce. Infine, i fari furono elettrificati, dotati di potenti lampade e di lenti che avevano l’effetto di moltiplicare la luce.

La funzione dei fari oggi

Oggi molti fari funzionano automaticamente: sono alimentati da pannelli fotovoltaici o da linee elettriche dedicate, che raggiungono le località più remote. Il lavoro dei guardiani in molti casi ha perso di importanza: alcune postazioni non hanno più una presenza umana stabile. I fari, con l’introduzione del radar, del GPS e di altri strumenti per la navigazione, sono meno indispensabili, ma mantengono importanza per la navigazione delle imbarcazioni più piccole.

Alcuni fari sono stati trasformati in residenze di vacanza: è bello passare qualche tempo nei locali che videro le fatiche di intere generazioni di guardiani, in un isolamento che può essere salutare per chi cerca sollievo dalle tensioni della vita. Il faro così diventa “sentinella dell’anima”, luogo dove appartarsi e concentrarsi, dove godere della bellezza di una natura selvaggia.


I fari della Sardegna

Presentiamo una galleria fotografica dei fari più noti della Sardegna, un’isola dalla costa estesa e articolata, da sempre al centro delle rotte marittime del Mediterraneo.

Faro Mangiabarche

Il faro, alto 10 metri, sorge su uno scoglio in una zona pericolosa, presso l’Isola di Sant’Antioco, dove molte navi hanno fatto naufragio. Durante le mareggiate e le tempeste il faro sembra sempre sul punto di essere sommerso, ma resiste lì da molti anni.

Faro-Mangiabarche-Sardegna

Faro di Capo Caccia

Sopra le alte scogliere di Capo Caccia, vicino ad Alghero, svetta un faro che proietta la sua luce fino a 63 chilometri di distanza. Ci si può avvicinare alla torre con la strada che porta alla celebre grotta posta alla base delle falesie del capo. Un panorama vertiginoso consente di spaziare sulle acque mosse dal maestrale.

Faro-di-Capo-Caccia-Sardegna

Faro di Punta Scorno, Asinara

La vita dei guardiani di questo faro fu sempre difficile per l’isolamento e l’asprezza del terreno dell’Isola di Asinara. Due nuclei familiari servivano a garantirne il funzionamento e molte incombenze erano svolte dalle donne. I detenuti della colonia penale dell’isola a volte erano impiegati per il trasporto del combustibile necessario per alimentare le lampade del faro. Le loro fatiche erano ripagate dalla possibilità di trascorrere qualche ora fuori dalle mura del carcere e dall’ottimo cibo cucinato dalle famiglie dei guardiani.

Faro-di-Punta-Scorno-Asinara-Sardegna

Faro di Razzoli

È uno dei fari più isolati della Sardegna settentrionale; fu costruito per rendere sicura la navigazione nelle acque perennemente agitate delle Bocche di Bonifacio, tra Sardegna e Corsica. Le tre famiglie dei guardiani conducevano una vita molto spartana e faticosa, nutrendosi dei magri frutti che la terra dell’isola riusciva a produrre: lo Stato, però, garantiva loro non solo uno stipendio congruo, ma anche la presenza di un maestro per l’istruzione dei figli. Oggi il faro è disabitato.

Faro-di-Razzoli-Sardegna

Fare Geo

  • Scegli un faro delle coste italiane, basandoti su quelli presentati nell’articolo o altri che puoi ricercare sul web (in questa pagina puoi trovare l’elenco dei fari italiani e le loro caratteristiche).

Fai una breve ricerca sulla costruzione che hai scelto e individua alcuni elementi chiave:
– Località: In quale tratto di costa italiana si trova? In quale Regione e Provincia?
– Anno di costruzione: Quando è stato acceso per la prima volta? È ancora in funzione?
– Funzione storica: A cosa serve o serviva?
– Una curiosità: Scopri qualche storia o aneddoto legato al faro o ai suoi guardiani.

Crea una locandina promozionale che inviti i turisti a visitare il faro. La tua comunicazione dovrà avere questi elementi:
– un’immagine suggestiva del faro
– uno slogan efficace, che trasmetta la particolarità del faro
– una breve descrizione (luogo geografico, importanza storica ecc.)

Condividi il risultato finale con la classe e con l’aiuto dell’insegnante create una “Galleria dei fari” da esporre sulle pareti del vostro Istituto.

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