Il primo giorno di primavera

Il primo giorno di primavera

Un tempo si diceva “San Benedetto, una rondine sotto il tetto”: il ritorno delle rondini nel giorno del santo, il 21 marzo, annunciava la primavera.
Ma nel XXI secolo la primavera arriva in anticipo, generalmente il 20 marzo come quest’anno. Soltanto nel 2003 e nel 2007 l’equinozio di primavera è caduto il 21, mentre parecchie volte, a partire dal 2044, anticiperà al 19 e sarà San Giuseppe ad annunciare il rifiorire della vita. Nel secolo successivo tornerà ad arrivare anche il 21.

Nell’attimo dell equinozio i raggi solari sono perpendicolari all’Equatore.

Per la precisione quest’anno in Italia l’equinozio si verifica il 20 marzo alle ore 6 e 14 minuti, perché l’equinozio è un istante e non un giorno intero.
E’ l’attimo in cui la Terra, nel suo giro attorno al Sole, presenta il suo asse perpendicolare alla linea Terra-Sole che quindi attraversa l’Equatore.
La data dell’equinozio è quella del tempo universale (UTC, tempo del fuso orario di Greenwich: in Italia la differenza è di un’ora) nel momento in cui si verifica il passaggio del Sole sull’Equatore.

Che cosa accade all’equinozio?
Se da noi oggi arriva la primavera, nell’emisfero australe inizia l’autunno (per questo è più esatto parlare di equinozio di marzo e di settembre). Mentre all’Equatore questo è il giorno più caldo dell’anno: il Sole è allo zenit e i suoi raggi arrivano al suolo verticalmente: domani il Sole inizierà ad abbassarsi (fino a giugno) per tornare a salire nel cielo ed essere nuovamente allo zenit all’Equinozio di settembre (per altre notizie post del 23 settembre).

Curiosità
Il termine “equinozio” deriva dal latino e significa “giorno uguale alla notte”. In tutto il mondo, dall’Equatore ai Poli, il giorno e la notte dovrebbero durare esattamente 12 ore e il Sole sorgere a Est e tramontare a Ovest.
Ma non proprio esattamente, ecco perché:
● Le ore di luce sono leggermente più lunghe di quelle notturne. E’ il centro del Sole che appare all’orizzonte per 12 ore, ma il disco solare inizia a fare la sua comparsa un po’ prima mentre al tramonto l’ultima fettina di Sole scompare poco dopo. E quindi la luce dura alcuni minuti più del buio.
● E il Sole non nasce esattamente a Est e non tramonta proprio a Ovest. Questo accadrebbe soltanto se l’equinozio coincidesse con l’istante dell’alba o del tramonto.
● Anche il luogo in cui ci troviamo influisce. Sulla cima di un monte o su un aereo in volo, l’orizzonte si allarga e il Sole rimane più a lungo nel cielo. Mentre se siamo in una vallata le montagne, anche se lontane, fanno ritardare la comparsa del Sole nel cielo e lo nascondono prima al tramonto. Ma, anche se non lo si vede, la sua luce illumina ugualmente la giornata.
● L’alba e il tramonto non si verificano alla stessa ora in tutta Italia, perché l’ora civile che utilizziamo non coincide con l’ora solare che varia gradualmente con la longitudine. A Bardonecchia, il paese italiano più a Ovest, il Sole sorge alle 05:35 e tramonta alle 17:45, mentre a Otranto, il paese più a Est, nasce alle ore 05:49 e scompare alle 17:58.

La festa del Norouz.

L’equinozio di marzo nel mondo
In Iran l’equinozio di primavera, ricorrenza del Norouz, segna l’inizio del nuovo anno. Anche per altri popoli questo giorno è il Capodanno: per alcune popolazioni dell’India e per i Tamil oggi arriva la primavera, ma anche il nuovo anno. E anche presso gli antichi Romani l’anno iniziava a marzo.In Giappone è un giorno di festa nazionale che si festeggia in famiglia.

Fare Geo
● Osserva il grafico con la data dell’equinozio di marzo dal 2000 al 2112. Che cosa noti? Sapresti spiegare la variazione che si verifica ogni 4 anni? E quella a cavallo del secolo?
● Il Sole sorge prima a Bardonecchia o a Otranto? E di quanto?
● Utilizza i dati dell’alba e del tramonto nella giornata del 20 marzo a Bardonecchia e a Otranto per determinare le ore di luce nelle due città. Sono circa uguali?
● Il Calendario Alba e Tramonto permette di determinare l’ora dell’alba e del tramonto di ogni luogo e per ogni data. Scegli alcune località europee che siano nello stesso fuso orario dell’Italia e determina i due valori relativi al 20 marzo. Poi determina la durata delle ore di luce.

 

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