La mucca globale

La mucca globale

di Giordano Golinelli, ACRA-CCS

«Hai mai preso una posizione seria nella vita?»
«Sì, da piccolo rifiutai degli spinaci»
(dal film Il dormiglione di W. Allen)

Siete in cerca di uno sport nuovo? Qualcosa di originale e divertente per stupire gli amici? Il Wisconsin State Cow Chip Throw Festival potrebbe fare al caso vostro. Si tratta di una gara a chi lancia più lontano… una cacca di mucca. Avete capito bene. E il record maschile è imbattuto dal 1991, quando Greg Neumaier ha lanciato a 75.59 metri di distanza. Provateci. Il regolamento è semplice: basta avere un disco di feci bovine di minimo 15 cm di diametro, niente guanti e leccare le dita prima di lanciare! Non è uno scherzo, andate a leggere il regolamento. Se proprio volete cimentarvi non dovrebbe essere difficile trovare un disco di feci bovine, visto che le mucche nel mondo sono quasi un miliardo e mezzo, una ogni cinque persone (secondo i dati FAO stat 2013 – si veda in proposito anche la carta interattiva elaborata su Dea Wing). Quello che potrebbe essere difficile è procurarsi una cacca di alta qualità, fibrosa e compatta, perché le mucche del mondo che vivono pascolando nei prati e mangiando erba sono ormai una rarità.

Negli ultimi decenni infatti l’allevamento bovino è cambiato radicalmente e le mucche del mondo oggi sono – loro malgrado – una delle prime cause di tanti problemi che affliggono l’umanità: deforestazione, siccità, inquinamento, cambiamento climatico, fame nel mondo. In poche parole le mucche di oggi sono troppe e mangiano troppi cereali, togliendo spazio agli ecosistemi naturali e ad altre attività agricole che sarebbero più sostenibili e adatte a nutrire una popolazione in continua crescita. Il fatto è che con le mucche si guadagna molto più che con altri prodotti agricoli e di conseguenza in tutto il mondo si sta diffondendo il consumo di carne bovina, spinto da immensi investimenti pubblicitari.
Il problema è talmente serio che la Banca mondiale e la FAO, insieme a tante organizzazioni internazionali, hanno lanciato una agenda globale per l’allevamento sostenibile che si pone come obiettivo quello di ridurre l’impatto negativo dell’allevamento sulla salute e sul clima mondiale. Ce la faranno? Speriamo di sì e nel frattempo cominciamo tutti a fare la nostra parte informandoci su come ridurre, attraverso l’alimentazione, il nostro impatto negativo sull’ambiente. Potrebbe essere una esperienza entusiasmante, che vi porterà a riscoprire un allevamento di piccola scala, sano e rispettoso dell’ambiente e degli animali. E sarà anche più facile trovare un cow chip compatto e fibroso, perfetto per battere il record di Greg Neumaier.

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