Inquinamento, urbanizzazione, deforestazione, caccia e pesca indiscriminate, conflitti, disastri naturali e cambiamenti climatici mettono a rischio anche le aree più protette, come i siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
L’Unesco ha stilato una lista dei siti a rischio per informare tutti del pericolo che questi luoghi preziosi possano andare distrutti, un danno per tutta la comunità internazionale.
Sono 46 i patrimoni dichiarati attualmente in pericolo,
27 culturali, 19 naturali.
Ma i siti naturali non sono meno a rischio di quelli culturali, anzi, lo sono molto più. Infatti, dei 1007 patrimoni attuali, soltanto un quinto sono patrimoni naturali (31 misti, 779 culturali e 197 naturali). Quindi quasi un decimo dei siti naturali sono in pericolo (il 9,6%), mentre soltanto il 3, 5% di quelli culturali è a rischio.
Diversa è anche la distribuzione territoriale. Oltre la metà dei siti culturali in pericolo si trova nel Medio Oriente (14), mentre i due terzi dei siti naturali a rischio si concentrano in Africa (13, di cui 5 nel Congo). In America ve ne sono 4, tutti nella regione che circonda il Golfo del Messico e il Mar dei Caraibi, uno si trova in Asia e uno nell’Oceania. In Europa non vi sono siti naturale in pericolo.
Iniziamo qui un breve viaggio tra i patrimoni naturali a rischio partendo da America, Asia e Oceania. La prossima volta visiteremo i siti africani.
America
Il Parco Nazionale delle Everglades, nella punta meridionale della Florida (Stati Uniti), è considerato un santuario della natura per la grande varietà di habitat umidi: paludi sub-tropicali, foreste di mangrovie, praterie sottomarine di posidonia…
Le Everglades accolgono molte specie di uccelli e rettili, oltre ad alcuni animali a rischio di estinzione come il lamantino, un mammifero acquatico erbivoro di grandi dimensioni che vive nelle acque paludose.
Il sito è a rischio per la crescente urbanizzazione e per lo sviluppo agricolo delle zone adiacenti che si avvicinano sempre più al parco: aumenta l’inquinamento e la biodiversità si riduce.
La barriera corallina del Belize (Belize Barrier Reef Reserve System corre a circa 300 metri dalla costa del Mar dei Caraibi. Oltre alla barriera corallina, la riserva comprende atolli lagune e foreste di mangrovie dove trovano rifugio tartarughe marine, lamantini e coccodrilli americani.
La zona è in pericolo in seguito alla vendita di terreni pubblici e alla conseguente distruzione degli ecosistemi presenti.
La Río Plátano Biosphere Reserve, nel nord-est dell’Honduras, è una delle poche zone dell’America centrale dove è presente la foresta pluviale. Si riserva trova in prossimità della costa del Mar dei caraibi comprende quasi tutto il bacino del Río Plátano, dalle lagune costiere ai monti dove il fiume nasce. Alla varietà del territorio corrisponde una vasta gamma di ecosistemi ricchi di biodiversità: scimmie, tapiri, formichieri giganti, tartarughe, felini…
Purtroppo la nella zona è difficile da parte dello Stato mantenere la sicurezza: l’occupazione illegale e il progressivo diboscamento stanno deteriorando l’ambiente.
Il Parco nazionale Los Katios si trova nella Colombia settentrionale e si estende tra colline e pianure su oltre 72.000 ettari. Un territorio ricco di biodiversità che alterna aree umide e foreste pluviali e ospita molte specie endemiche e a rischio di estinzione. Questa zona del Sudamerica costituisce il punto di scambio tra nord e sud: qui specie locali convivono con altre tipiche dell’America centrale.
Purtroppo il diboscamento, le costruzioni abusive, caccia e pesca contribuiscono a mettere a rischio l’ambiente. Ed inoltre nella zona sono in progetto alcune grandi infrastrutture.
Asia
La Foresta tropicale di Sumatra (Tropical Rainforest Heritage of Sumatra in Indonesia, comprende tre parchi nazionali ricchi di biodiversità e si estende su 25.900 km² (circa come la Sicilia) ed è uno dei siti più vasti. Qui vivono molte specie a rischio di estinzione. Parecchi mammiferi endemici, come l’orango di Sumatra, il rinoceronte di Sumatra, la tigre di Sumatra, l’orso malese… Circa 10mila le piante tra cui il fiore più grande del mondo (rafflesia) e quello più alto (arum titano).
I parchi sono in pericolo per la debolezza del governo che non ha impedito il diboscamento, il bracconaggio, il dilagare delle coltivazioni agricole e la costruzione di strade.
Oecania
L’East Rennell, nelle Isole Salomone, occupa la zona sud-orientale dell’isola di Rennell, il più grande atollo del mondo. Coperto di foreste e ricco di specie endemiche, l’atollo racchiude una vasta laguna, il Lago Tegano, punteggiata di minuscole isolette calcaree.
Il sito attualmente è stato inserito nella lista dei patrimoni in pericolo perché a rischio di diboscamento.
Fare Geo
• Osserva la mappa con la localizzazione dei siti a rischio. Quale ambiente ritieni sia presente nella maggioranza di queste località? Da che cosa lo desumi?
• Scegli uno dei patrimoni presentati e fai una ricerca individuando animali e piante che lo abitano.