Diversità culturale: suoni e parole per conoscere l'altro

Diversità culturale: suoni e parole per conoscere l'altro

Vi ricordate l’ultima volta che avete incontrato uno straniero? Se avete provato un po’ di sana curiosità per il suo abbigliamento, la sua capigliatura, la sua parlata o per un suo atteggiamento particolare…. ebbene, siete sulla strada giusta verso un consapevole comprensione e rispetto della diversità. La curiosità infatti è la premessa per la conoscenza e la conoscenza è l’anticamenta della tolleranza. È questo, in estrema sintesi, il messaggio della Giornata Mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo, che le Nazioni Unite celebrano il 21 maggio di ogni anno.

La Giornata mondiale della diversità culturale

Nel dicembre 2002, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 21 maggio Giornata mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo. Questa proclamazione avvenne in seguito all’adozione, da parte dell’UNESCO, della “Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale”, che a sua volta era stata formulata dopo gli attacchi terroristici alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001.

La Dichiarazione dell’UNESCO intende valorizzare il dialogo tra le culture come mezzo per garantire la pace e la convivenza armoniosa tra i popoli. Lo scopo della Giornata è quello di sostenere la diversità, sottolineando i valori del dialogo e della cooperazione fra persone appartenenti a realtà culturali differenti.

In questa occasione l’UNESCO invita tutti a compiere un gesto a sostegno del dialogo e della diversità culturale, per combattere i pregiudizi che falsano la conoscenza e l’opinione sulle culture di altri popoli. Sostiene che per iniziare a combattere gli stereotipi bastano piccole azioni. Per esempio ascoltare la musica di un altro Paese, cucinare un piatto tradizionale di un’altra cultura, imparare un proverbio tipico o un saluto in un’altra lingua…

Sintonizzarsi sugli altri

Ogni cultura ha un modo originale per esprimersi. Se chiudessimo gli occhi un istante e pensassimo a tutti i popoli del mondo come a un’immmensa comunità, ci troveremmo di fronte a innumerevoli modi di espressione culturale: la lingua, l’arte, l’abitazione, le parentele, le relazioni e l’organizzazione sociale…. Ogni aspetto della vita trasmette qualcosa di noi e del nostro modo di essere che è peculiare e unico.

Oggi, per celebrare la diversità culturale, vogliamo portarti a fare un giro del mondo un po’ speciale: una passeggiata tra le radio di tutto il mondo! Per questo insolito viaggio il biglietto è gratis e lo trovi sul web.

Segui la tua voglia di scoprire e sintonizzati sulle frequenze di Paesi e città di tutto il mondo.

Tutto ciò può sembrare un passatempo divertente ma un po’ fine a se stesso… In realtà è una piccola esperienza che mette alla prova la nostra curiosità e la nostra sete di conoscenza: che cosa ascolteranno dall’altra parte del pianeta? c’è vita (radiofonica) in mezzo all’oceano? che suoni hanno le lingue dell’Africa sub-equatoriale o del Sudest asiatico? passeranno le canzoni rock anche sulle frequenze della foresta amazzonica?

Pensare che anche a Pape’ete, un puntino sperduto in mezzo all’oceano Pacifico, esiste una stazione radiofonica può essere un buon esercizio di interculturalità e serve anche a definire realisticamente il nostro posto nel mondo. Da queste piccole scoperte e sensazioni possono poi sorgere molte altre domande…. da cosa nasce cosa.

Ascoltare, immaginare, avvicinarsi

Ascoltare le radio di popoli diversi da noi può aiutarci a immaginare e ad avvicinarci un po’ alla loro cultura. Conoscere le culture degli altri, le loro usanze, le loro credenze e i loro prodotti culturali è un passo necessario verso la realizzazione di una società pacifica e tollerante. E oggi questo atteggiamento di rispettosa curiosità è una risposta culturale alle sfide che il XXI secolo pone all’umanità per la convivenza tra i popoli: la violenza degli estremismi e dei fondamentalismi, le crisi migratorie e i proclami sovranisti, le discriminazioni razziste e le emarginazioni sociali.

Insomma, con un clic abbiamo l’opportunità di attraversare meridiani e paralleli alla ricerca di un suono inascoltato che parla alla nostra sensibilità di cittadini globali.

L’ascolto di molte stazioni radio ci può fare riflettere non solo sulle differenze, ma anche sulle similitudini. Scopriremo infatti che le lingue più diffuse a livello mondiale (inglese, cinese, hindi, francese, spagnolo) rivestono una funzione di riconoscimento e di aggregazione per popolazioni sparse in parti diverse del mondo. Non dovrà sorprenderci il fatto che i “consumi culturali” sono talvolta molto simili in varie parti della Terra e che alcuni modelli sono universalmente diffusi. Il rock e il jazz, per esempio, sono generi musicali apprezzati in tutti i continenti, e le canzoni delle superstar del pop attraversano le onde radio a ogni latitudine.

L’interfaccia di Radio Garden consente di condividere con altri le stazioni radio attraverso un link e di scoprire i siti internet delle radio (selezionando l’icona con i tre puntini, in basso a destra). Sono ottime occasioni per creare una playlist di classe e per scoprire qualcosa in più sulla programmazione delle radio che più ci sono piaciute.

Story Circles: parole per conoscersi

Esistono molti altri modi per costruire legami con culture diverse. In campo formativo, l’UNESCO ha sviluppato Story Circles, uno strumento per sviluppare le “competenze interculturali” attraverso il confronto e il racconto delle esperienze di vita.

Gli Story Circles (o talking circles, o peacemaking circles) sono una reinterpretazione innovativa di uno dei tradizionali metodi di comunicazione in tutte le società, la narrazione.

Si basano su due presupposti: 1) siamo tutti interconnessi in quanto detentori di diritti umani; 2) ogni persona ha una dignità e un valore intrinseci. Sulla base di queste fondamenta, si riconosce che ogni persona ha un’esperienza personale, legata al proprio contesto culturale e condivisibile con gli altri. Tutti hanno qualcosa da imparare dagli altri: ascoltare per capire è un atteggiamento in grado di trasformare interiormente le persone.

Gli Story Circles costituiscono un approccio alla diversità che può essere adattato a diversi contesti (geografici e linguistici) e vuole favorire la creazione di contesti di confronto, aperti e confortevoli. Tutti si devono trovare a proprio agio, in una condizione favorevole per la comunicazione personale. La chiave del successo di questo metodo è la “connessione emotiva” tra i partecipanti, una premessa indispensabile allo scambio e alla conoscenza reciproca.

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Una ricetta per nutrirsi di altre culture

Nella pratica educativa, gli Story Circles prevedono la formazione di piccoli gruppi (di solito non più di 6-7 persone), composti da studenti di diverse provenienze geografiche e/o culturali. In ogni gruppo si è invitati a partecipare a due momenti successivi, a partire da un tema dato: una prima fase di narrazione/ascolto e una seconda di condivisione/riflessione. Inizialmente si esercita la facoltà di “comprensione”, fatta di ascolto e volontà di capire senza formulare giudizi. In un secondo momento si mettono in atto alcuni meccanismi che stimolano la riflessione in chiave interculturale, alcuni dei quali si possono sintetizzare così:

  • dimostrare rispetto per gli altri e le loro storie;
  • cercare di comprendere senza preconcetti o giudizi;
  • coltivare la curiosità per le somiglianze e le differenze con le esperienze degli altri;
  • aumentare la consapevolezza critica nei confronti della propria cultura;
  • sviluppare empatia con gli altri partecipanti.

Il tempo totale necessario dipende dal numero di partecipanti, ma generalmente si consiglia di svolgere l’attività in  circa 90 minuti.

Questo metodo è applicabile anche in un contesto di didattica a distanza, grazie alle piattaforme di videoconferenza con cui è possibile connettersi simultaneamente in più persone. Il gruppo sarà “virtuale” ma la condivisione sarà ugualmente autentica.

Le competenze dell’interculturalità

L’obiettivo di questi lavori di condivisione è sviluppare le “competenze dell’interculturalità”: il rispetto, l’ascolto, la curiosità, l’apertura mentale, la riflessione, la condivisione, la conoscenza reciproca. Per questo si possono affrontare temi relativi alle diverse espressioni artistiche (visive, musicali…), ai contesti territoriali (risorse ambientali, patrimonio culturale…), a esperienze e attitudini personali (famiglia, scuola, viaggi, abilità pratiche o artistiche, tempo libero…), ad argomenti di attualità (rischio ambientale, pandemia, lavoro, disuguaglianza, diritti umani…).

Story Circles è un progetto in linea anche con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in particolare il Goal 4 (istruzione) e Goal 16 (promuovere società giuste, pacifiche e inclusive). In generale il raggiungimento di tutti i 17 obiettivi ha bisogno del potere creativo della diversità dei popoli dell’intera umanità.

Fare Geo

La radio degli altri

  • Collegati a Radio Garden, il portale che consente di ascoltare le radio di tutto il mondo (presentato in questo articolo): potrai navigare attraverso espressioni culturali diverse. Per esempio, puoi sintonizzarti di mattina, all’ora di colazione, e scoprire che cosa succede sulle varie frequenze. Viene trasmessa musica? Che tipo di musica? Dall’altra parte del globo è notte… che differenze ci sono nella programmazione radiofonica? Prova a confrontare stazioni di località diversi: per esempio, quella della vostra città, Pechino (Cina), Il Cairo (Egitto), La Paz (Bolivia), Brisbane (Australia), Ushuaia (Terra del Fuoco), Honolulu (oceano Pacifico), Yakutsk (Siberia)… Che suoni senti? Dove ti porta la tua immaginazione? Che riflessioni nascono in te?

Itinerario sonoro

  • Dopo aver esplorato il globo attraverso le frequenze radiofoniche, assieme ai tuoi compagni (divisi in piccoli gruppi) costruisci il vostro itinerario ideale: scegliete i luoghi che vi interessano, quelli che avete visitato o che vorreste vistare, e per ciascuna meta individuate una caratteristica culturale (musicale, artistica, linguistica, gastronomica…). Raccogliete poi queste informazioni in una presentazione multmediale (abbinando a ogni luogo immagini, audio, video…) e condividete questo “viaggio sonoro” con il resto della classe. Attraverso le radio, scoprirete posti lontani e sconosciuti e potete apprezzarne il patrimonio culturale.

I racconti della diversità

  • Organizzatevi in piccoli gruppi (6-7 persone), scegliete assieme all’insegnante un tema da sviluppare (per esempio, la musica, lo sport, la tecnologia, l’ambiente, l’emarginazione…) e confrontatevi utilizzando il metodo degli Story Circles: ogni partecipante espone la propria posizione sul tema affidato (gusti, preferenze, difficoltà, opinioni, proposte…) e ascolta il racconto degli altri componenti del gruppo. Applicando il metodo dell'”ascolto per capire”, al termine delle esposizioni comunicate agli altri quali emozioni avete provato e che cosa è cambiato in voi dopo le narrazioni altrui (un nuovo punto di vista, un’informazione che non conoscevate, un modo di cercare diverso dal vostro…). Appuntate questi cambiamenti e condivideteli con gli altri gruppi di lavoro: sono il risultato di questo arricchente “scambio nella diversità”.

Diversità al tempo del Covid-19.

  • Diversità al tempo del Covid-19. Da qualche mese viviamo in stato di emergenza sanitaria e di limitazione sociale. Hai mai pensato a come vivono questo momento così delicato e particolare in altre parti del mondo? Raccogli sul web notizie e informazioni su questo tema: oltre ai dati aggiornati del contagio (li puoi consultare sul sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità), cerca testimonianze su come le persone affrontano questa pandemia nelle diverse parti del mondo (per esempio, in Amazzonia e in Africa). Anche questo è un modo per avvicinarsi a culture diverse.

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