Il patrimonio naturale e culturale è oggi esposto a minacce sempre più gravi: il cambiamento climatico, le guerre e l’eccessiva frequentazione dei turisti rischiano di degradare vasti territori. Molte popolazioni extraeuropee hanno sviluppato nel tempo delle pratiche di conservazione e salvaguardia che possono essere sfruttate globalmente per la difesa dei beni artistici e paesaggistici. È questo l’obiettivo del progetto Net Zero, che opera in tutto il mondo per dare valore alle culture tradizionali e sfruttare le migliori pratiche per la protezione dei beni paesaggistici e culturali. Gli accorgimenti ingegnosi ed efficaci delle popolazioni indigene devono ispirarci un maggiore rispetto per le culture extraeuropee e possono guidarci nella fruizione della natura e dei monumenti durante le imminenti vacanze: sarà un’occasione per guardare i luoghi che visiteremo con occhi diversi, cogliendo la loro ricchezza nel pieno rispetto delle popolazioni locali e delle loro tradizioni. Un gesto di attenzione per il nostro pianeta e per chi lo abita che ci riserverà sicuramente delle emozionanti scoperte.
Il progetto Net Zero
A Roma ha sede un’agenzia intergovernativa che si occupa della conservazione di contesti e siti di interesse culturale minacciati dalle guerre o dai cambiamenti climatici. Si tratta di ICCROM, l’organizzazione che promuove la conservazione del patrimonio culturale dei suoi Stati membri in ogni sua manifestazione e in ogni regione del mondo.
Tra le iniziative più interessanti c’è Net Zero: Patrimonio per l’azione sul clima, un progetto che vuole valorizzare il patrimonio culturale in contesti di crisi ambientale e politica. Nello specifico, Net Zero sfrutta le conoscenze tradizionali delle popolazioni locali per la difesa del territorio e dei beni artistici minacciati dal cambiamento climatico e da eventi meteorologici estremi come la siccità, l’aumento delle temperature, le alluvioni e le inondazioni.
Spesso le azioni intraprese per la conservazione del patrimonio culturale e ambientale sono poco efficaci perché prescindono dai saperi e dalle antiche pratiche sviluppati dalle popolazioni locali in centinaia o migliaia di anni. Net Zero interviene attivamente in cinque Paesi a rischio: Brasile, India, Uganda, Sudan, Egitto. Qui il patrimonio culturale locale viene sfruttato per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e per ridurre i rischi di disastri e conflitti.
Il progetto in Brasile
Nella riserva naturale di Ubatuba, in Brasile, ICCROM ha attivato un progetto per la salvaguardia della biodiversità. In questa vasta area, prevalentemente coperta dalla foresta pluviale, le conoscenze delle comunità locali quilombola (che vivono ai margini della società) vengono sfruttate per preservare la diversità delle colture e per contrastare l’insicurezza alimentare.
Il team del progetto comprende anche i rappresentanti della comunità quilombola e si preoccupa di creare un archivio dei germogli di specie autoctone affinché vengano preservate, studiate e utilizzate per adattarsi alle nuove condizioni climatiche. In questo modo le popolazioni dell’area potranno nutrirsi anche in caso di impoverimento della biodiversità e di eventi climatici estremi.
Il progetto in India
Un’altra esperienza significativa di ICCROM è quella a Jodhpur, una popolosa città dello stato del Rajasthan in India. La zona in cui sorge il centro abitato è caratterizzata da un clima caldo e arido, che provoca un’alta evaporazione dell’acqua e l’esaurimento delle falde acquifere.
Un gruppo di studiosi coordinati da ICCROM sta studiando le soluzioni architettoniche e i sistemi di gestione dell’acqua che la tradizione locale ha attuato nel passato. I risultati di questo studio verranno utilizzati per mitigare le temperature estreme e far fronte alla scarsità d’acqua.
La progettazione vuole trovare soluzioni moderne basate sul sapere tradizionale contro il caldo estremo e lo stress idrico. Alla fase di studio e pianificazione partecipano anche le donne della comunità locale, un segno di inclusione in una cultura dove la parità di genere fatica ad affermarsi.
Il viaggio come forma di conoscenza e rispetto
Il tempo delle vacanze si avvicina. I viaggi all’estero sono un’occasione importante per conoscere monumenti e contesti ambientali molto preziosi, che qualche volta sono in precarie condizioni di conservazione. È importante visitare questi luoghi “in punta di piedi“, per conservarli esattamente come li troviamo.
È importante considerare qualche norma generale di comportamento per dare alla nostra vacanza la giusta dimensione di scoperta.
- Nella preparazione di un viaggio non accontentiamoci di consultare itinerari già costruiti da altri. Consideriamo diverse alternative per approfondire aspetti inediti del paesaggio, dell’economia o della cultura. Facciamo questo senza però pretendere di conoscere e vedere tutto in tempi brevissimi: è bello viaggiare in modo rilassato, con un atteggiamento paziente e curioso.
- Cerchiamo di approfondire la cultura del paese o della regione in cui siamo diretti. Impariamo almeno alcune parole della lingua locale, per facilitare gli scambi tra le persone in un clima di amicizia e di accettazione reciproca. Informiamoci sulle convenzioni e le abitudini del Paese che visitiamo, in modo da evitare atteggiamenti che possano essere interpretati come offensivi o sconvenienti.
- Nelle visite è sempre meglio farsi accompagnare da guide locali che possano trasmetterci la ricchezza e l’originalità della cultura che vogliamo conoscere. Se possibile, evitiamo escursioni in gruppi molto allargati: solitamente non sono la migliore modalità per entrare in contatto con le genuine tradizioni del territorio che visitiamo.
- Chiediamo sempre il permesso nel fotografare o registrare video di persone e luoghi.
Fare Geo
- Il progetto Net Zero individua situazioni di crisi ambientale nel mondo e cerca di trovare soluzioni efficaci utilizzando il sapere tradizionale delle popolazioni locali. Prova a indicare quali sono le aree più a rischio in Europa e quali sono le minacce che rischiano di degradare il patrimonio ambientale e culturale europeo.
- L’UNESCO seleziona i siti di maggiore interesse culturale, naturale e misto nel Patrimonio mondiale dell’umanità. Alcuni di questi sono a rischio per una serie di motivi: guerre e instabilità politica, fenomeni climatici estremi, inquinamento ambientale, incuria e abbandono. Ricerca in rete informazioni sui siti in Ucraina e Palestina, le aree attualmente colpite da pesanti conflitti.
- L’UNESCO ha minacciato di togliere Venezia dall’elenco del Patrimonio dell’umanità se non dimostrerà un maggiore impegno per la conservazione del suo patrimonio artistico e culturale. Documentati in rete e cerca di capire i motivi che hanno spinto l’UNESCO a prendere una posizione così decisa (sovraffollamento turistico, eccessivo sviluppo urbano, scarso contrasto ai fenomeni climatici estremi…). Prova anche a chiederti se ci sono altre città italiane che soffrono di crisi di questo genere e a quale “minaccia” sono sottoposte.