Conoscere un periodo storico attraverso le fonti è uno dei prinicipi della ricerca storica e le canzoni figurano tra i documenti che gli studiosi possono reperire e analizzare. Testi e musica, infatti, esprimono da una prospettiva particolare lo spirito di un’epoca. Vi portiamo negli anni Sessanta, la patria della rivoluzione musicale, degli hippies e della prima vera contestazione generazionale della storia. L’attività didattica proposta vi aiuterà a presentare questo periodo storico ai vostri studenti, immergendoli nelle note dei fantastici Sixities.
Studiare la storia con le canzoni
Le canzoni possono essere utilizzate come fonte storica? Senza dubbio sì, e anzi rappresentano uno strumento di indagine che offre una grande ricchezza d’informazioni e consente una pluralità di approcci. Esattamente come i testi letterari e le opere d’arte figurativa, ci possono infatti fornire notizie sull’evoluzione dei linguaggi e delle forme, nonché sulla storia dell’immaginario e della mentalità.
Sono una preziosa occasione per riflettere sul ruolo sociale dei prodotti della creatività quando si diffondono e vengono condivisi da milioni di persone, soprattutto dalle giovani generazioni. In quel momento non si tratta più di semplici mezzi di espressione del singolo, ma di reali veicoli delle inquietudini, dei sogni, delle aspirazioni di una collettività. In questo senso le canzoni sono lo specchio di un contesto storico, e talvolta il motore del cambiamento.
Gli anni Sessanta: la musica del cambiamento
Questo ruolo di “carburante sociale”, favorito dallo sviluppo dei mezzi di comunicazione e delle tecniche di riproduzione del suono, si è avverato in modo particolare per la generazione dei baby-boomers, cioè dei giovani cresciuti dopo la Seconda guerra mondiale. Essi, per la prima volta nella storia, hanno proposto un modo nuovo e radicalmente diverso di essere giovani, in contrasto e spesso in conflitto con la generazione precedente. Di questo nuovo modo di vivere e di interpretare le relazioni la musica e le canzoni sono state una componente fondamentale, come strumento di espressione, identificazione e aggregazione.
La proposta didattica
Alle canzoni degli anni Sessanta, dunque, dedichiamo questa proposta didattica, nella forma dello studio di caso riferito soprattutto all’Italia. L’attività che proponiamo è pensata soprattutto per l’ultima classe della scuola secondaria di secondo grado e richiede l’uso di almeno un computer con proiettore (per la visione dei filmati proposti durante l’attività; scarica l’Allegato 1).
Fase 1 – Presentazione
Nella fase iniziale suggeriamo, in funzione di ice-breaker, la visione di due filmati: Nilla Pizzi che canta Vola colomba, canzone con la quale vinse il Festival di Sanremo nel 1952, e Adriano Celentano, che si esibisce sul medesimo palcoscenico cantando 24mila baci, nel 1961. Le due esibizioni e le due canzoni distano solo nove anni fra loro, eppure sembrano appartenere a due epoche e a due mondi diversi. Aprendo la discussione dopo la visione, ci si può chiedere che cosa sia successo in quel lasso di tempo: in che modo la musica, i suoi codici e il suo pubblico sono cambiati? come tali cambiamenti riflettono una rapida e profonda evoluzione della società?
Fase 2 – Approfondimento
A partire dalle riflessioni condivise nel gruppo classe, l’insegnante avvia un’attività di didattica partecipata utilizzando come supporto il testo proposto (scarica l’Allegato 2), che fornisce agli studenti le informazioni essenziali sull’argomento: “I giovani dei Paesi industrializzati fra gli anni Cinquanta e Sessanta: nascita di un nuovo soggetto sociale”.
Per animare questa fase, la lettura del testo può essere inframmezzata con la visione e l’ascolto delle canzoni citate: l’insegnante può attingere alla lista dell’Allegato 1 o scegliere liberamente i brani in Rete.
Tenendo conto della complessità dell’argomento, tale lavoro dovrà richiedere almeno due lezioni distinte: una per la presentazione generale dell’argomento; l’altra dedicata in modo specifico all’Italia.
L’analisi delle canzoni
Per raggiungere il nostro obiettivo didattico (mostrare come anche le canzoni possano essere utilizzate come fonte storica) è molto importante il momento dell’analisi e del commento dei filmati musicali. Per questo forniamo una scheda (scarica l’Allegato 3), con cui l’insegnante potrà evidenziare non solo gli aspetti fondamentali del testo e della musica, ma anche altri elementi significativi: l’abbigliamento e la gestualità dei cantanti, il loro rapporto con il pubblico, nel caso di esibizione in un concerto dal vivo.
Cercherà poi di mettere a fuoco il contesto delle canzoni proposte, inserendole sia nella produzione creativa degli artisti, sia in riferimento al momento storico in cui furono lanciate sul mercato. In particolare si tratterà di illustrare come in tali canzoni si manifesti il progressivo sviluppo di una nuova identità presso la generazione che aveva vent’anni negli anni Sessanta.
Fase 3 – Lavoro individuale e verifica
Al termine di questo lavoro, l’insegnante distribuirà ai suoi allievi (singolarmente o divisi in piccoli gruppi) una lista di canzoni significative del periodo, attingendo alla lista dell’Allegato 1 o scegliendo liberamente i brani in Rete.
Ogni studente (o gruppo) ne sceglierà una da analizzare e commentare secondo le modalità sperimentate durante la lezione partecipata. Al termine dell’attività di analisi, produrrà anche un breve testo di commento, che servirà da verifica. In questa fase, gli studenti potranno aiutarsi anche con informazioni ricavate dal web.
L’attività didattica si completa con un momento di confronto e valutazione collettivi, con lo scopo di mettere in comune le riflessioni dei singoli e di fare sintesi dell’argomento affrontato.
Per svolgere la tua attività con gli studenti, puoi scaricare il materiale didattico completo, anche con la Programmazione e gli obiettivi didattici
Bibliografia e sitografia
Maurizio Gusso, Il laboratorio con le canzoni, in Francesco Monducci e Paolo Bernardi (a cura di), Insegnare storia. Guida alla didattica del laboratorio storico. Seconda edizione, Utet Università, Torino 2012
Silvia Casilio, Controcultura e politica nel Sessantotto italiano. Una generazione di cosmopoliti senza radici, “Storicamente”, 5 (2009), n. 12
https://storicamente.org/sites/default/images/articles/media/1121/sessantotto-casilio.pdf
Giuseppe Di Tonto, La canzone nella didattica della storia, Digital History Blog
https://digitalhistory.blog/2020/10/03/la-canzone-nella-didattica-della-storia/
Cesare Grazioli, 1958-1968. I tanti filoni della musica degli anni ’60, la stagione dei giovanissimi, Novecento.org, n. 8, agosto 2017. DOI: 10.12977/nov197
Cesare Grazioli, “Prendi la chitarra e vai / Se ti fermi invecchierai”. Quando l’Italia era un paese di giovani e per giovani, Novecento.org, n. 12, agosto 2019. DOI: 10.12977/nov290
Aldo Gianluigi Salassa, Fare la storia del secondo Novecento con le canzoni italiane, Novecento.org, n. 14, agosto 2020, http://www.novecento.org/insegnare-la-contemporaneita-oggi/fare-la-storia-del-secondo-novecento-con-le-canzoni-italiane-6529/
Andrea Sangiovanni e Nina Quarenghi, Ma che colpa abbiamo noi. La musica nella costruzione dell’identità collettiva giovanile negli anni Sessanta, Novecento.org n. 14, agosto 2020
http://www.novecento.org/didattica-in-classe/che-colpa-abbiamo-noi-6596/
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