Noi italiani diciamo di amare il mare, ma non lo conosciamo abbastanza. Ce ne ricordiamo al momento della prenotazione delle vacanze, ma generalmente ne ignoriamo la ricchezza ambientale e la portata culturale. Eppure l’Italia è un Paese di grandi tradizioni marittime. Così, oggi, spetta soprattutto ai musei e agli ecomusei del mare il ruolo di canali privilegiati per la conservazione e la trasmissione della nostra cultura marinara.
I 75 musei del mare, ognuno con la sua peculiarità, sono distribuiti lungo le nostre coste e fra loro collegati in una rete virtuale: sono musei a tema, la cui funzione non è semplicemente conservativa, ma narrativa.
In tale contesto gli ecomusei del mare hanno un ruolo particolare, in quanto mirano a tutelare e far conoscere la memoria collettiva e l’identità culturale di un piccolo territorio, riservando un’attenzione specifica al rapporto tra uomo e ambiente.
Cesenatico: il Museo della Marineria
Il museo di Cesenatico (Emilia-Romagna), l’unico in Italia nel suo genere, è tra i musei più attivi e attraenti della penisola: nel 2017 ha ricevuto un riconoscimento ufficiale da parte di ICOM Italia, la sezione italiana dell’International Council of Museums, l’organizzazione che riunisce i musei di tutto il mondo.
L’edificio si affaccia sul canale disegnato da Leonardo nel centro storico di Cesenatico ed è un museo diffuso che ha la funzione di preservare non solo le barche da pesca, ma anche la memoria della comunità marinara e del territorio.
Il Museo è composto da due sezioni: nella sezione a pianterreno sono esposte due tipiche imbarcazioni simbolo della marineria dell’alto e medio Adriatico, il trabaccolo e il bragozzo, attrezzate con le loro vele; un settore documenta inoltre l’evoluzione delle barche dalla vela al motore. Altri reperti illustrano la vita dei marinai a bordo delle barche, le attività della pesca e i simboli religiosi che ornavano le barche.
Cervia: l’Ecomuseo del Mare e del Sale
Collocato all’interno del magazzino del Sale “Torre”, l’Ecomuseo del Mare e del Sale di Cervia (Emilia-Romagna) è un museo etnografico che pone al centro l’uomo e la sua cultura mantenendo vivo il ricordo del lavoro in salina e della produzione del sale, elementi identitari di Cervia.
Conserva oggetti, immagini e documenti testimoni della civiltà del sale e alcuni pezzi singolari come la burchiella, gli antichi attrezzi in legno usati per la produzione e la raccolta del sale, le immagini dei salinari al lavoro, e tutto ciò che ruota attorno alla produzione del sale e all’antica salina. Tutto è spiegato dai facilitatori ecomuseali che accompagnano l’esperienza di visita trasferendo nozioni, valori ed emozioni legati al patrimonio museale.
Parte integrante e sezione all’aperto del museo è la Salina Camillone. Qui si produce ancora il sale con l’antico sistema artigianale usato fino al 1959, quando le saline cervesi conobbero l’introduzione delle macchine per la raccolta.
Milazzo: il Museo del Mare ispirato a un capodoglio
Il MuMa (Museo del Mare) di Milazzo, in Sicilia, è nato dalla storia di un capodoglio, ribattezzato “Siso”, che nell’estate del 2017 ha trovato la morte al largo delle Isole Eolie rimanendo impigliato in una rete da pesca illegale.
È un museo interdisciplinare il cui tema centrale è il rapporto tra l’uomo e il mare, illustrato con video didattici interattivi, esperienze di realtà virtuale, realtà aumentata e installazioni artistiche multimediali.
In una grande sala, sui monitor scorre la storia di Siso per comprendere la vita dei capodogli e degli altri animali che popolano il mare.
Tartarughe morte con ami in gola, delfini eliminati e la plastica sversata in mare, esposta nel museo per categorie e colore, documentano la distruzione dell’ambiente marino che l’uomo sta compiendo.
Santa Severa: il Museo del Mare e della Navigazione Antica
Il museo, situato nel castello di Santa Severa, sulla costa tirrenica laziale in provincia di Roma, introduce al tema della navigazione antica e dell’archeologia subacquea.
Nelle sue sale sono ricostruiti ambienti e strumentazioni che fanno rivivere il mondo della nautica del Mediterraneo antico e sono conservate le testimonianze archeologiche provenienti dai fondali del litorale, con particolare riferimento al porto di Pyrgi, che sorgeva in quest’area e serviva l’antica città etrusca di Cerveteri.
In una sezione dedicata alla vita a bordo delle navi romane sono esposti numerosi dolia (contenitori) e anfore che contenevano vino proveniente dall’Italia centro-meridionale.
Un altro suggestivo spazio espositivo è il grande diorama, di dimensioni reali, che mostra uno scavo archeologico subacqueo sul relitto di una nave da trasporto romana. In una delle sezioni più interessanti del museo è esposta anche la ricostruzione in scala reale della stiva di una nave oneraria del I secolo a.C. con un carico di anfore e vasellame.
Genova: Galata, il Museo del Mare più grande del Mediterraneo
Nel museo è possibile effettuare un percorso nelle varie età della marineria. Il pezzo forte è la fedele ricostruzione di una galea genovese del Seicento, lunga 60 metri. In scala 1:1 sono anche riprodotti un brigantino goletta dell’Ottocento e un faro alto 10 metri.
Una sala è dedicata a Cristoforo Colombo, con il celebre ritratto dipinto da Ridolfo del Ghirlandaio e schermi touch che consentono di sfogliare virtualmente, geolocalizzandole, le numerose mappe seicentesche simbolo delle scoperte geografiche.
Un modello di 6 metri ricostruisce l’Andrea Doria, considerata la nave passeggeri più bella del mondo, naufragata nel 1956, mentre nella Sala della Tempesta in 4D i visitatori possono vivere l’esperienza emozionante dell’avventura di un naufragio a Capo Horn, a bordo di una scialuppa di salvataggio.
Al Galata è possibile fare anche un’esperienza di “immersione museale”: si può infatti visitare il sommergibile Nazario Sauro (operativo dal 1976 al 2002). In questa originale nave-museo, la prima in Italia che può essere visitata in acqua, si vive l’emozione di conoscere da vicino le condizioni di vita a bordo di un sommergibile, con l’ausilio di tecnologie multimediali e interattive.
Fare Geo
- Organizza con i compagni il progetto di un “museo del mare” in una località a scelta, prevedendo:
- un tour virtuale della zona;
- la scheda descrittiva delle tradizioni marittime locali;
- la scheda descrittiva accompagnata da foto e video del materiale da esporre nel museo, relativo alla pesca e alla navigazione;
- una relazione collettiva con narrazione in forma di storytelling o digital storytelling.
- Il concorso nazionale “La cittadinanza del mare” prevede l’elaborazione di percorsi e progettualità volti alla diffusione della cultura del mare. Crea la scaletta del tuo progetto indicando 5 temi essenziali con gli spunti e le riflessioni che ritieni utili per illustrare in modo coinvolgente il significato e la portata della cultura del mare.
- Il Museo del mare di Milazzo ha una sua specificità: è sorto per ospitare lo scheletro del capodoglio “Siso”. Partendo da questa informazione, puoi fare le seguenti ricerche in Internet:
- La pesca illegale.
- Il “Santuario Pelagos”: l’area marina protetta del Mediterraneo dove si trova una massiccia concentrazione di cetacei (il capodoglio è la seconda specie di grande cetaceo regolarmente avvistato in Mediterraneo).
- La trama di “Moby Dick o La balena”, il romanzo di Herman Melville (l’enorme balena bianca è in realtà un capodoglio).
- Il mare non significa solo pesca, scambi commerciali, turismo, sfruttamento dei fondali, ma anche migrazioni. Immagina di dover organizzare con i tuoi compagni un “Museo delle migrazioni attraverso il Mediterraneo” (tieni presente che a Lampedusa è nato il progetto per un “Museo, Archivio e Centro sulle migrazioni del Mediterraneo”).
- Dove lo ambientereste?
- Con quali oggetti e con quali documenti lo attrezzereste per testimoniare le infinite storie dei migranti?
- Quale strategia narrativa usereste per portare i visitatori a riflettere sul dramma dei naufragi dei migranti? La narrazione dei fatti / Le immagini delle vittime / Il racconto delle storie delle vittime?