I musei che narrano la montagna

I musei che narrano la montagna

Le montagne coprono il 41,6% della superficie dell’Italia e sono la casa del 12% della popolazione italiana. Sono un ecosistema fragile documentato nei musei della montagna, dove non solo si trovano illustrate le caratteristiche fisiche dell’ambiente, ma viene narrato il rapporto tra l’uomo e la montagna.

I musei della montagna: un patrimonio da valorizzare

In Italia, da nord a sud, grandi e piccoli musei raccontano la vita delle montagne e dei loro abitanti: si va dalle grandi realtà ai piccoli allestimenti in vecchie scuole dismesse o in edifici storici rimasti chiusi per anni, fino ai musei a cielo aperto.

Sono di diverse tipologie e descrivono gli aspetti più vari delle montagne, da quello geologico a quello naturalistico, etnografico, archeologico, antropologico, storico, sportivo…

Numerosi musei sono dedicati a uno degli aspetti più spettacolari della montagna, l’alpinismo, con la sua evoluzione nel tempo.

Particolarmente diffusi nelle Alpi, la catena montuosa più umanizzata del mondo, dove convivono diverse culture: oggi che le popolazioni alpine rischiano di essere omologate i musei hanno l’importante funzione di narrare ai visitatori una raffinata civiltà che si è sviluppata nel corso dei secoli.

Il Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”

È un museo della montagna dal grande valore storico che sorge a Torino, dove nacque nel 1874 da un’idea dei primi soci del Club Alpino Italiano.

Sul Monte dei Cappuccini fu edificato un padiglione dotato di cannocchiale per ammirare la cerchia di vette alpine che con una lunghezza di 450 km fa da sfondo alla capitale sabauda: un panorama esteso dal Monviso al Monte Rosa.

Il Museo non ha solo la funzione di conservare le memorie, ma è una struttura di studio, di documentazione, di promozione della montagna. La visita è ripartita in otto tappe: la montagna è narrata nella sua storia, nella sua civiltà, nelle sue genti, e può essere ammirata anche al naturale, in uno scenario che varia in continuazione, secondo le stagioni e le ore del giorno.

Messner Mountain Museum: Castel Firmiano

Reinhold Messner, il primo alpinista a completare la salita delle 14 montagne più alte del mondo, ha progettato una serie di musei tra i più significativi tra quelli dedicati alla montagna, nei quali ha racchiuso la sua idea di alpinismo e di cultura delle terre alte. Ogni museo è concentrato su un aspetto diverso: l’ambiente alpino, la roccia, il ghiaccio, le nuvole, i popoli e la religione.

Sono 6 musei distribuiti tra il gruppo montuoso dell’Ortles e Cortina secondo un progetto che mira a diffondere la cultura e il rispetto dell’alta quota, ed è diventato un punto di riferimento mondiale sul tema della montagna.

I musei sono ospitati dentro castelli, in vecchie fortificazioni o in architetture moderne appositamente costruite in cima alle montagne: vi sono conservati foto, video, cimeli, opere d’arte.

Il primo e principale museo è Castel Firmiano, un castello dell’epoca medievale. L’itinerario espositivo si snoda tra torri, sale e cortili, e racconta lo stretto rapporto tra l’uomo e la montagna, il legame tra montagna e religione, le varie fasi della formazione e del disgregamento di una catena montuosa, l’evoluzione del paesaggio che caratterizza l’area altoatesina e la storia dell’alpinismo dagli inizi fino all’odierno turismo alpino.

Osservatorio Alpinistico Lecchese

L’Osservatorio si trova nel cuore di Lecco, nel Palazzo delle Paure, oggi uno dei più importanti musei della città. Attraverso testi, immagini, video, le più moderne tecnologie multimediali e cimeli delle diverse epoche, racconta le avventure, i luoghi e i personaggi che hanno fatto la storia negli ultimi cento anni di alpinismo a livello internazionale, in particolare la grande tradizione alpinistica lecchese, che cominciò alla fine dell’Ottocento ed è un’eccellenza italiana ammirata in tutto il mondo.

Negli Anni ’30 del Novecento furono numerosi gli alpinisti leccesi in grado di vincere le pareti più difficili delle Alpi, muovendosi con la stessa abilità sulle rocce strapiombanti delle Dolomiti e sul ghiaccio. Nel Dopoguerra sulle Grigne fece il suo apprendistato Walter Bonatti, uno dei più grandi talenti dell’alpinismo di tutti i tempi.

Museo di scienze naturali dell’Alto Adige

Il museo, inaugurato a Bolzano nel 1997, racconta mediante numerose ricostruzioni e postazioni multimediali la geologia, la storia del paesaggio e gli ambienti naturali dell’Alto Adige su di una superficie di 1.000 m2. L’esposizione è allestita come un’escursione attraverso i secoli e stimola il visitatore a una partecipazione attiva.

Il pezzo forte del museo è l’acquario con una barriera corallina che contiene 9.000 litri d’acqua in cui vivono decine di specie di pesci marini e grandi colonie di coralli: è il metodo scelto per dare al visitatore un’idea viva dell’aspetto che poteva avere il mare tropicale triassico (fra 250 e 200 milioni di anni fa) e spiegare la formazione delle Dolomiti, nate come barriere marine.

Nella seconda parte della mostra permanente vengono illustrati quattro ambienti naturali tipici dell’Alto Adige: le Alpi e gli alpeggi, i boschi, la mezza montagna e i fondovalle.

Museo naturalistico dell’Altopiano di Asiago

Il Museo, fondato nel 1999 per iniziativa del maestro e naturalista Patrizio Rigoni (1939-2008), espone testimonianze naturalistiche relative al territorio dell’Altopiano di Asiago, un massiccio in posizione centrale nelle Prealpi Venete.

È un polo naturalistico-didattico che comprende un museo all’aperto, diffuso nell’Altopiano e dedicato alla Grande Guerra, un laboratorio scientifico con finalità di promozione, conoscenza e difesa del patrimonio naturalistico, ambientale e storico dell’Altopiano, e le particelle forestali in evoluzione naturale individuate nel territorio comunale di Asiago.

Centro Visite Tre Cime

All’interno del Centro visite a Dobbiaco si trovano informazioni sui paesaggi naturali e culturali del Parco naturale Tre Cime e del Parco naturale Fanes-Sennes-Braies, sulla struttura geologica della zona, sugli inizi dell’alpinismo e sui combattimenti lungo il fronte dolomitico.

L’Esposizione permanente Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO illustra le particolarità geologiche e geomorfologiche delle Dolomiti dell’Alta Pusteria, con brevi testi esplicativi, affascinanti immagini, installazioni video e animazioni che fanno conoscere e comprendere i principali stadi dell’evoluzione delle Dolomiti.

Ecomuseo della Montagna Pistoiese

Nato nel 1988, è un museo disseminato sul territorio montano pistoiese in parte all’aperto che comprende varie aree tematiche, basate sull’integrazione dell’uomo con la natura.

Comprende 6 itinerari: di questi, l’Itinerario naturalistico valorizza le specie botaniche e forestali tipiche dell’Appennino Pistoiese e documenta la presenza dell’uomo fin dall’età preistorica; particolare è l’Itinerario del ghiaccio, che permette al visitatore di ripercorrere la storia della produzione e della conservazione del ghiaccio naturale, sviluppatasi nella Montagna Pistoiese dalla fine del ’700 ai primi decenni del ’900, che aveva il suo asse principale nella Valle del Reno.

Museo Etnografico Walser

Il museo narra le peculiarità della vita rurale e della cultura dei Walser, una popolazione di origine germanica che abita le regioni attorno al Monte Rosa e ha sviluppato una delle più importanti civiltà alpine.

L’edificio è un tipico caseggiato strutturato su tre piani, con il basamento in pietra e la parte superiore in legno, in larice per le travi e abete per i tavolati: il pianterreno è adibito alle attività quotidiane e a stalla, il primo piano ha due camere da letto (“Stuba”), l’ultimo piano è utilizzato come fienile.

Fare Geo

  • Perché scalare una montagna? Organizza un dibattito tra due gruppi sull’argomento, stabilendo regole e tempi precisi: un gruppo è formato dai sostenitori, un altro gruppo dai detrattori. Registra sinteticamente le tesi favorevoli e quelle contrarie, e concludi spiegando le tue convinzioni.
  • Immagina di dover organizzare il programma di viaggio di un gruppo turistico in una famosa località delle Dolomiti. Predisponi la costruzione dettagliata del viaggio: dalla scelta del volo, di un treno o di un pullman a quella dell’albergo, dalla prenotazione dei transfer turistici a quella di servizi aggiuntivi che ruotano intorno alla vacanza, stabilendo gli itinerari, i tempi di percorrenza, i costi degli alberghi e dei ristoranti…
  • Il paesaggio di montagna, per quanto bello e ricco di risorse, può nascondere non poche insidie. Questa linea sottile tra bellezza e pericolo è diventata spesso il tema di alcuni film che si pongono come obiettivo quello di raccontare l’eterna sfida tra l’uomo e la natura. Sul web leggi le trame di questi film e individua quello che ti interessa maggiormente. Sai spiegare per quale ragione l’hai scelto?
    1) Everest 2) 127 Ore 3) Vertical Limit 4) Nanga Parbat 5) Free solo – Sfida estrema 6) La Morte Sospesa – Touching The Void 7) Alive – Sopravvissuti.

Leggi anche

Fast fashion: il viaggio di una maglietta di cotone
Leggere il paesaggio - 5. Santorini, la perla delle Cicladi
I numeri della Geografia #2 - Quanti rifiuti produciamo?
I musei che narrano la pianura e la cultura contadina
I musei che narrano la collina
I musei all'aperto narrano la montagna