Giovedì 11 aprile l’Unesco, in una cerimonia nella sede parigina presieduta dalla sua direttrice generale Irina Bokova e da Maurizio Serra, ambasciatore della delegazione dell’Italia presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione la Scienza e la Cultura, su proposta dall’artista italiana Maria Cristina Finucci, ha riconosciuto simbolicamente il “Garbage Patch” come Stato federale (Università Roma 3, ANSA).
Il nuovo Stato, federazione di cinque grandi regioni, ha una capitale (Garbandia), una bandiera (azzurra come il mare, con vortici rossi come quelli che convogliano i rifiuti), una popolazione (i milioni di tonnellate di rifiuti di plastica), e una superficie immensa (quasi 16 milioni di km²), ma non compare sulle carte geografiche perché non ha una collocazione definita. Occupa infatti cinque isole galleggianti al centro degli oceani, formate dall’accumulo dei rifiuti trasportati dalle correnti. Le isole hanno una profondità di circa 30 m e si spostano nella vastità dell’oceano, pur rimanendo nella zona delimitata dalle correnti.
Il progetto e la sua motivazione
Patrocinato anche dal Ministero italiano dell’Ambiente, il progetto ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica al problema mediante la forza comunicativa dell’arte.
L’artista vuole portare all’attenzione di tutti il grave problema dell’inquinamento dei mari dovuto all’accumulo di rifiuti non biodegradabili che stanno veramente formando “nuovi continenti”. Le isole di plastica hanno ormai raggiunto una superficie pari a una volta e mezza l’Europa (quasi 16 milioni di kilometri quadrati) e continuano ad espandersi. I materiali che le formano costituiscono un grave pericolo per la vita delle acque. Pesci e uccelli acquatici muoiono per aver ingerito plastica che occlude l’intestino, ma anche noi siamo in pericolo: molti microframmenti vengono ingeriti insieme al plancton e finiscono con le carni dei pesci sulla nostra tavola.
Dopo la presentazione dell’installazione giovedì alla Maison de l’UNESCO – “salle des pas perdus”, il progetto continua. Infatti, il nuovo Stato avrà, come tutti gli altri, un suo padiglione alla 55° Biennale d’Arte di Venezia: sarà ospitato nel cortile dell’Università Ca’ Foscari e prevede l’installazione di una marea di tappi di plastica chiusi in retine rosse che trasbordano verso il Canal Grande a visualizzare l’invasione della plastica nelle acque della Terra. Successivamente l’opera verrà esposta a Roma ed è prevista anche una missione in mezzo all’Atlantico.
Il nuovo Stato
Il “Garbage Patch State” ha un suo sito e, secondo l’idea di Maria Cristina Finucci, è un Paese armato che vuole attaccare tutto il mondo (vedi Lo Stato).
Lo Stato Spazzatura è in continua crescita grazie al continuo arrivo di immigrati (la miriade di oggetti di plastica che arriva via mare), e sta accumulando armi chimiche (i microframmenti) che possono colpire ogni nazione.
Attualmente la federazione è formata da 5 Stati:
● Great Garbage Patch Pacifico (nord)
territorio: 8.095.000 km², popolazione: 20.240 tonnellate
● Western Garbage Patch Pacifico (sud)
territorio: 715.520 km², popolazione: 2.860 tonnellate
● North Atlantic Garbage Patch Atlantico (nord)
territorio: 3.625.753 km², popolazione: 9.064 tonnellate
● Atlantic Garbage Patch Atlantico (sud)
territorio: 1.296.180 km², popolazione: 2.590 tonnellate
● Indian Garbage Patch Indiano
territorio: 2.183.480 km², popolazione: 2.185 tonnellate
Fare Geo
● Osserva i dati che trovi qui e quelli che sono reperibili nel sito; altri li trovi nel post “Appuntamento alle Tremiti per fare gli spazzini-sub”. Visualizzane alcuni con grafici a tuo piacere.
● Vi sono più isole nell’emisfero boreale o in quello australe? E’ maggiore l’estensione delle isole dell’emisfero boreale o di quello australe? Sai spiegare perché?
● Quali rifiuti hanno vita più lunga?
● Quanti animali muoiono ogni anno a causa dell’ingestione di materiale plastico?