Luogo dell’anima per letterati e pittori, spettacolo osservato, descritto e dipinto dall’umanità che negli anni l’ha percorsa o abitata: la Costiera amalfitana, situata nella parte meridionale della Penisola sorrentina e affacciata sul Golfo di Salerno, è una delle zone più suggestive della Campania e dell’intera Italia, e una delle mete privilegiate del turismo internazionale.
Costiera amalfitana
- Regione: Campania
- Provincia: Salerno
- Aree geografiche: Penisola sorrentina
Il nome trae origine dalla città di Amalfi, suo nucleo geografico e storico.
A picco sul mare
Il tratto di costa che va da Positano a Vietri sul Mare, caratterizzato da ripide scogliere, è frastagliato e costellato di piccole spiagge e villaggi di pescatori color pastello.
La strada che si snoda lungo il profilo costiero si snoda per 50 chilometri, tra ville sontuose, vigneti terrazzati e limoneti a picco sul mare. Da Vietri (confinante con la città metropolitana di Napoli) a Positano (confinante con Salerno) è un susseguirsi di curve da cui si godono spettacolari panorami.
Il percorso tocca suggestivi borghi, che vantano monumenti di grande valore architettonico e artistico, come Amalfi, Positano e Ravello, oltre a tradizioni e prodotti unici.
La montagna “terrazzata”
Il paesaggio rurale, completamente affacciato sul mare, si sviluppa lungo le pendici di un territorio di elevatissima diversità ambientale e biologica, caratterizzato dalla vegetazione mediterranea e dai terrazzamenti per la coltivazione in particolare delle viti e dei limoni.
È frutto del lavoro titanico svolto nel corso di secoli dai “marinai contadini” di Amalfi, i quali sui pendii della Costiera amalfitana hanno praticato un’agricoltura che per le sue difficoltà è stata definita “eroica”. I terrazzamenti, adottati fin dal Medioevo in molte località collinari o montuose in diverse regioni italiane (Trentino, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia e Liguria), trovano nella zona di Amalfi il massimo utilizzo.
Tra la barca e la vigna
Amalfi entra nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, prima città della Campania ad accedere all’esclusivo riconoscimento che conta, in tutta Italia, soltanto altre 10 località.
È una realtà tipica della zona, dove la comunità di mare si è trasformata in comunità di terra – “un piede nella barca e l’altro nella vigna” – in una costante sinergia che è l’antico miracolo amalfitano. In conseguenza della verticalità della costa, gli uomini sono da sempre marinai di montagna e contadini di mare, e da sempre si dividono tra vanga e remo, conducendo quasi una vita anfibia.
In questo modo è stato creato, nel corso dei secoli, un paesaggio rurale che fa parte della geografia delle emozioni: un paesaggio marcatamente antropico, rappresentativo di un forte rapporto di armonia con le asperità morfologiche del territorio e che costruisce il carattere identitario della Costiera.
I ricchi terrazzamenti, creati per rispondere alle esigenze di un’agricoltura essenziale, strappando il suolo coltivabile alla montagna per ottenere terreno coltivabile nei declivi e per contrastare il dissesto idrogeologico, oggi sono la cifra del paesaggio amalfitano e s’impongono immediatamente e contemporaneamente allo sguardo per il loro valore estetico.
Il sentiero dei limoni
Il Sentiero dei Limoni della Costiera amalfitana è considerato uno dei più bei sentieri d’Italia. Quando nacque, questa via era il solo collegamento fra i due borghi di Minori e Maiori e una delle mulattiere più trafficate della zona; la strada alternativa, infatti, era rappresentata dal mare. Oggi i due borghi sono connessi dalla statale amalfitana, ma il Sentiero dei Limoni mantiene il suo fascino storico e naturalistico.
Questo sentiero a gradini attraversa con un percorso di 3 chilometri una delle più note e tipiche zone amalfitane, dove è coltivato, su 400 ettari con un prodotto di circa 8000 tonnellate, lo sfusato amalfitano, l’“oro giallo della Costiera”, un limone caratteristico del luogo. Questi agrumi, oltre a dare il nome alla passeggiata, sono noti in tutto il mondo per la loro forma, il profumo e lo squisito sapore.
Il Sentiero dei Limoni, caratterizzato da salite e da discese alternate e costellato di gradini e gradoni, di terrazze panoramiche, di antichi pergolati carichi di limoni, che affascinano ogni anno migliaia di escursionisti, ha una storia antica: nel corso dei secoli, agricoltori e contadini modellarono giorno dopo giorno questa strada unica: percorrendo il sentiero, oltre ad ammirare la bellezza naturale del luogo, si può anche immaginare – e percepire – l’enorme fatica provata dalle portatrici di limoni che raggiungevano con i frutti in spalla le spiagge di Minori e Maiori, dove le navi salpavano per la Spagna, la Francia, l’Inghilterra e il resto d’Europa.
Il sentiero degli Dei
Il Sentiero degli Dei è un tratto escursionistico lungo circa 8 chilometri, che percorre a un’altitudine media di 500 metri sul livello del mare i Monti Lattari e collega Bomerano (una frazione di Agerola sulle colline della Costiera) a Nocelle (villaggio rurale di Positano a circa 400 metri sul mare), passando attraverso la Costiera amalfitana e quella sorrentina e consentendo un’esperienza di immersione totale nella natura.
È uno dei percorsi naturalistici più belli al mondo ed è stato definito da Italo Calvino come “quella strada sospesa sul magico golfo delle ‘Sirene’ solcato ancora oggi dalla memoria e dal mito”.
Lungo il tragitto gli escursionisti possono, da questa altezza, scorgere un ampio panorama che spazia da Praiano a Punta Campanella, l’estremità della Penisola Sorrentina, fino all’isola di Capri e ai suoi faraglioni.
Per secoli il Sentiero degli Dei è stato l’unica via di collegamento fra i borghi della Costiera Amalfitana fino a quando non venne costruita la strada statale costiera per volere dei Borbone: usato a lungo come mulattiera, è stato riscoperto in tempi recenti e adeguato a sentiero escursionistico per il trekking.
La Costiera narrata
La Costiera Amalfitana è stata frequentata da numerosi letterati e pittori, che hanno lasciato suggestive testimonianze del rapporto che hanno avuto con questi luoghi incantati.
Lo scrittore Giuseppe Prezzolini (1882-1982), giunto a Vietri sul Mare nel 1962, scriveva: “Vedo un angolo di Mediterraneo in una cornice di piante verdissime e c’è sole, quando è bello, da tutte le parti…”.
Riccardo Bacchelli, che percorreva la penisola raccontando “L’Italia per terra e per mare”, giunto a Positano che nel 1927 era un paese discreto di poche case, annotava: “Arrivando si vedono i tetti a cupola schiacciata, appresi dalle fogge moresche. Son fatti d’uno scuro battuto di calcestruzzo e il lume di luna, splendido sul mare, pare che vi muoia sopra senza riflessi”.
Per Alberto Moravia, Positano era “uno dei più bei luoghi d’Italia”; per l’americano John Steinbeck il borgo era “un posto di sogno che non vi sembra vero finché ci siete, ma di cui sentite con nostalgia tutta la profonda realtà quando l’avete lasciato”.
Il Nobel per la Letteratura Salvatore Quasimodo, giunto ad Amalfi nel 1966, affermava: “È un pezzo di paradiso”, e ne lodava la “solarità mediterranea”; nel suo Elogio di Amalfi annotava: “Non ricordavo da tanto tempo un’aria che sapesse di mirto e un profilo di cipressi e pini come ad Amalfi, dove i fiori gialli del trifoglio sono già aperti nel gennaio, a Nord ancora duro di ghiacci, e le sorgenti filtrano sulle rocce levigate dal passo di preghiere dei Cappuccini…”.
L’altra Costiera
Il paesaggio della Costiera è marcatamente antropico e si sviluppa lungo le asperità morfologiche di un territorio di elevata diversità ambientale e biologica, un mosaico di oliveti, vigneti, agrumeti, ortaggi e mulattiere che disegna uno degli esempi più tipici di paesaggio mediterraneo.
La fitta rete di percorsi pedonali che scalano i versanti, il complesso sistema di canali per la raccolta e la distribuzione delle acque, le mulattiere e i sentieri che si snodano a picco sul mare, tracciate da contadini e commercianti per spostarsi da un punto all’altro della Costiera, narrano l‘intensa umanizzazione e le emergenze di un territorio, riconosciuto Paesaggio Rurale Storico dall’UNESCO, e parlano di saperi antichi, quando la mano dell’uomo costruiva, piantava e lasciava tracce amorevoli sul terreno con pratiche e tecniche agricole caratterizzate anche dalla sostenibilità dell’irrigazione e della concimazione naturale, in un rapporto simbiotico tra spazio naturale e spazio antropico.
Feste e tradizioni
Ogni città della Costiera è diversa dall’altra, con tradizioni e peculiarità proprie: fra le più tipiche ci sono le feste.
Ogni centro urbano festeggia almeno due volte l’anno il Santo o la Santa che lo proteggono dai pericoli. Ci sono le feste religiose legate ai momenti fondamentali dell’anno (Natale, Pasqua e la solennità del Corpus Domini) e le feste legate alla tradizione.
Le sagre dei prodotti locali fondono la storia con la gastronomia: a ogni festa corrispondono un piatto molto ricco e un particolare tipo di musica, che va dalla classica banda alla musicalità popolare della tammorra.
Sant’Andrea ad Amalfi
Ad Amalfi la Festa di Sant’Andrea è l’evento più amato: la statua di bronzo dell’apostolo Andrea viene accompagnata in processione per le strade della città.
San Domenico a Praiano
La Luminaria di San Domenico è un’antica tradizione del ricco patrimonio storico e culturale di Praiano e rappresenta uno degli eventi più carichi di fascino che si svolgono in Costiera Amalfitana. Per la festa di San Domenico i praianesi ogni sera (dal 1 al 4 agosto) illuminano con lumini accesi le terrazze, le finestre, i giardini, le stradine e le cupole delle abitazioni e decorano con 2.000 candele la piazza San Gennaro. Il significato simbolico della Luminaria è legato alla tradizione secondo cui la madre di San Domenico, prima di partorire, sognò un cane con una fiaccola in bocca che incendiava il mondo, un presagio che quel nascituro avrebbe diffuso ovunque la Parola di Dio.
La Regata storica delle Repubbliche Marinare
È una manifestazione sportiva che rievoca la rivalità delle quattro Repubbliche marinare italiane: Amalfi, Pisa, Genova e Venezia. I quattro equipaggi remieri, in rappresentanza di ciascuna delle repubbliche, si sfidano tra di loro su un percorso lungo 2 chilometri.
Fare Geo
- Scegliete una delle città di mare della Costiera e localizzatela su Google Maps. Documentatevi sulle vie di comunicazione, le potenzialità storiche, artistiche, economiche e progettate un piano di sviluppo turistico che valorizzi le sue principali caratteristiche.
- Create uno slogan per promuovere la bellezza del luogo con l’obiettivo di attirare i turisti.
- Stilate con i compagni / le compagne di classe un decalogo di comportamento per un turismo responsabile indicando le principali norme di comportamento.
- I terrazzamenti della Costiera amalfitana sono stati costruiti principalmente per la coltivazione di alcuni frutti, in particolare i limoni e l’uva. Cerca in rete informazioni sul Limone Costa d’Amalfi, noto anche come “Sfusato Amalfitano”, un prodotto a Indicazione geografica protetta (IGP).
- La Costiera amalfitana è a forte rischio di frane e alluvioni. Fai una ricerca in rete sul motivo per cui i terrazzamenti hanno una funzione importante contro il dissesto idrogeologico.
- Cerca in rete informazioni su una specialità gastronomica della Costiera amalfitana e, se possibile, associala a una festa tradizionale rintracciando il suo significato simbolico.