Paesaggi italiani: Val d'Orcia, il paesaggio più iconico del mondo

Paesaggi italiani: Val d'Orcia, il paesaggio più iconico del mondo

Un mare di morbide colline punteggiate da castagneti e cipressi, e pettinate da distese di ordinati vigneti: la Val d’Orcia si offre ai nostri occhi come un’icona di bellezza e armonia. Questa ampia valle, attraversata dal fiume Orcia che le dà il nome, è situata in provincia di Siena, a nord del monte Amiata e vicina al confine con l’Umbria. È qui che è nato il suo mito, una reputazione che l’ha resa famosa in tutto il mondo per i paesaggi bucolici e per i tipici borghi medievali.

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Val d’Orcia

  • Regione: Toscana
  • Provincia: Siena
  • Aree geografiche: Toscana meridionale

Il nome deriva dal latino urceus, ossia “orcio, barile”, con significato di “corso d’acqua” riferito al fiume Orcia, che attraversa la valle.

Armonia di un paesaggio

Il territorio della Val d’Orcia è diventato un’icona riconoscibile in tutto il mondo e simbolo dell’Italian style of life: un vero e proprio fenomeno che non è solo paesaggistico, ma è anche culturale, economico e sociale.

Il paesaggio è segnato da infinite sinuose colline senza confini a segnare i limiti dei poderi, e i dolci rilievi, pennellati dal color ocra dell’argilla, sono dominati da una felice asimmetria. Strade e filari seguono l’ondeggiare delle colline.

È un paesaggio in cui si riconosce il disegno antico, così diverso da quello che si vede nella nostra Penisola, dove nell’ultimo secolo le terre ancora libere sono state prese d’assalto da edilizia, industrie e infrastrutture di ogni genere.

Questo paesaggio è riconoscibile nell’affresco allegorico Effetti del Buon Governo in campagna, dipinto da Ambrogio Lorenzetti nel 1338-1339 sulle pareti della Sala del Consiglio dei Nove nel Palazzo Pubblico di Siena. Nel Trecento come oggi il territorio appare in armonia, abitato da comunità in equilibrio con le forze naturali.

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Allegoria degli Effetti del Buon Governo in campagna (1338-1339), Parete di destra della Sala dei Nove, Palazzo Pubblico, Siena (Fonte: creativecommons.org)

La Val d’Orcia Patrimonio dell’Umanità

Nel 2004 l’iscrizione nel Patrimonio dell’Umanità trasforma la parte più meridionale del Senese in un Parco artistico, naturale e culturale. Da allora è parte di un’area protetta di interesse locale di cui gli abitanti si sono fatti custodi.

Questo territorio è diventato un punto di riferimento che ha influenzato profondamente “lo sviluppo di una cultura del paesaggio mondiale”, come si legge nel rapporto UNESCO: “un eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo rinascimentale per rispecchiare gli ideali di buon governo e per creare un’immagine esteticamente gradevole”.

Il Parco della Val d’Orcia è infatti un perfetto connubio di arte e paesaggio, spazio geografico ed ecosistema, espressione di meravigliose caratteristiche naturali e testimonianze storiche.

Bellezza dalla desolazione

Ancora negli anni Sessanta le aree interne apparivano come un deserto di alture, torride d’estate, spazzate dal vento d’inverno, prive di sorgenti e di ombra, dove gli abitati si facevano radi. Una terra pronta a esprimere un vuoto, che ieri terrorizzava e ora affascina. Charles Dickens aveva descritto la Valle di Sant’Antimo come la “campagna sterile, pietrosa e selvaggia” che gli ricordava la Cornovaglia e a metà degli anni Sessanta il poeta Mario Luzi nella raccolta Dal fondo delle campagne definisce la Val d’Orcia una “terra toscana brulla e tersa”.

Una desolazione che, però, ha generato bellezza. Celebri maestri della fotografia, come Gianni Berengo Gardin e Franco Fontana, hanno immortalato i paesaggi della Val d’Orcia in immagini che sono passate alla storia.

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Veduta del paesaggio della Val d’Orcia al tramonto.

I cipressi, pianta simbolo della Val d’Orcia

I cipressi rappresentano il simbolo naturalistico e paesaggistico della Toscana e in particolare della Val d’Orcia, dove sono un elemento caratteristico delle strade, dei confini di proprietà, dei poderi e delle colline.

I cipressini di San Quirico d’Orcia sono i più fotografati al mondo: si trovano su una collinetta nella parte settentrionale del territorio del comune, in località “I Triboli”, e formano due distinti gruppi di alberi isolati su rilievi collinari rotondeggianti di modesta altura e privi di altri tipi di vegetazione di alto fusto.

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I cipressini, suggestivi ed emblematici, campeggiano in mezzo alle colline spoglie di San Quirico d’Orcia.

Di borgo in borgo

Una particolarità della Val d’Orcia sono i deliziosi borghi di stampo medievale, tra i più belli d’Italia, come Pienza, San Quirico d’Orcia, Montalcino, Bagno Vignoni, Monticchiello, Castiglione d’Orcia… Collegati da strade sinuose, sono insediamenti di case raggruppate spesso intorno a un castello in cima a una collina, dalla cui sommità si godono spettacolari panorami sulle aree circostanti, disseminate di campi di grano, di vigneti, di oliveti, e punteggiate di casolari, di pievi, di filari di cipressi.

Pienza

Pienza è la “Città Ideale” del Rinascimento italiano, quella che Pascoli definì “nata da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza”. Fu edificata nel XV secolo per volere di papa Pio II (da qui il suo nome), quell’Enea Silvio Piccolomini a cui la città aveva dato i natali, dove un tempo sorgeva l’antico centro di Corsignano.

Il centro storico di Pienza, dichiarato dall’UNESCO nel 1996 Patrimonio Mondiale dell’Umanità, è un compendio di forme e architetture tipiche dell’epoca rinascimentale, progettate secondo un modello di equilibrio e misura da Bernardo Rossellino sotto la supervisione dell’umanista Leon Battista Alberti.

La Piazza Pio II è uno spiazzo di edifici eleganti: da un lato il Municipio, dall’altro Palazzo Borgia, Palazzo Piccolomini, con un giardino pensile da cui ammirare la valle in tutto il suo splendore, e accanto il Duomo, la Cattedrale dell’Assunta, con una monumentale facciata tripartita in travertino.

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Piazza Pio II con la Cattedrale di Santa Maria Assunta a Pienza, gioiello della Val d’Orcia.

San Quirico d’Orcia

Il borgo di San Quirico d’Orcia è stato costruito in cima a una piccola collina, a metà strada tra altri due famosi borghi della Val d’Orcia: Montalcino e Pienza. Mostra ancora oggi la sua struttura medievale originale e si trova all’interno di una caratteristica cinta muraria. Per la sua posizione sopraelevata, offre viste spettacolari sui paesaggi tipici della Val d’Orcia.

San Quirico era nel Medioevo un’importante tappa lungo la Via Francigena: i pellegrini in viaggio verso Roma potevano trovare accoglienza e assistenza nell’Ospedale della Scala.

Lungo la cinta muraria ci sono quattro porte; presso la porta di nord-ovest si trova la Collegiata di San Quirico e Giulitta, una splendida chiesa romanica con elementi gotici e barocchi.

Nel cuore di San Quirico si trovano gli Horti Leonini, uno splendido esempio di giardino all’italiana risalente al Cinquecento.

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Gli Horti Leonini a San Quirico d’Orcia, l’incantevole parco inaugurato nel 1581 e ancora oggi aperto al pubblico.

Montalcino

Montalcino è un borgo medievale racchiuso fra mura fortificate su una collina che domina i paesaggi delle valli dell’Asso e dell’Ombrone, al confine tra le province di Siena e Grosseto.

All’interno delle mura la rocca del XIV secolo è rimasta intatta e offre dai suoi bastioni una meravigliosa vista sui panorami circostanti, dal Monte Amiata fino alle colline della Maremma, in un continuo susseguirsi di sinuose colline punteggiate qua e là da fiori gialli e rossi, antiche querce, pittoreschi alberi d’olivo, panoramiche strade di campagna che serpeggiano attraverso vigneti e isolati cipressi. Da vedere a Montalcino anche la bella Piazza del Popolo, con il Palazzo dei Priori, il Municipio della città, e la sua vertiginosa Torre dell’Orologio.

Montalcino è famosa in tutto il mondo per la produzione del Brunello di Montalcino, un vino che sopporta lunghi invecchiamenti migliorando nel tempo.

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Il borgo di origine medievale di Montalcino sorge compatto su una delle colline della Val d’Orcia.

Bagno Vignoni

Bagno Vignoni è un borgo famoso per la Piazza delle sorgenti, un’originale slargo rettangolare costituito da una vasca cinquecentesca di acque termali che sgorgano da una faglia di origini vulcaniche del vicino Monte Amiata ed erano utilizzate fin dall’epoca romana. Il regista russo Andrej Tarkovskij vi ambientò alcune scene del suo celebre film Nostalghia.

Le acque che fuoriescono dalla vasca termale si dirigono verso la ripida scarpata del Parco naturale dei Mulini, dove si trovano quattro mulini medievali scavati nella roccia.

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La grande vasca posta al centro con le sue acque colorate e i suoi vapori crea uno scenario suggestivo, abbellito dagli edifici rinascimentali che la circondano.

La Val d’Orcia, un set a cielo aperto

La Val d’Orcia per le sue peculiarità paesaggistiche è stata più volte scelta come ambientazione per film di rilevanza internazionale, creando un importante fenomeno di cineturismo.

Il caso più famoso è quello del film Il gladiatore di Ridley Scott, un colossal storico che ha avuto grande successo in tutto il mondo. Due fra le scene principali sono state girate in Val d’Orcia: la casa del gladiatore è il Podere di Poggio Manzuoli, alle porte di San Quirico d’Orcia, dove si svolge la scena cruenta del massacro per mano dei soldati romani della moglie e del figlio di Massimo Decimo Meridio. Mentre la scena in cui il protagonista si inoltra nei Campi Elisi scendendo lungo un declivio, camminando immerso nelle spighe di grano per ricongiungersi con la famiglia che lo attende più in basso, è stata girata a Podere Terrapille, nella campagna di Pienza.

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I campi di grano di Podere Terrapille hanno fatto da set cinematografico a una scena del Gladiatore di Ridley Scott.

Val d’Orcia: uno scenario ideale per il ciclismo

La bicicletta è il mezzo più adatto per immergersi nelle meraviglie della Val d’Orcia, dove sono nate due corse ciclistiche famose: l’Eroica e le Strade Bianche.

L’Eroica è una manifestazione cicloturistica lungo un percorso di oltre 200 km che attraversa, oltre alla Val d’Orcia, le aree del Chianti e delle Val d’Arbia. Coniuga alla perfezione sport e turismo, creando ricchezza e valore per un territorio che sembra disegnato apposta per andare in bicicletta.

Un’esperienza straordinaria che ha il sapore del ritorno al passato, con biciclette vintage (cioè costruite prima del 1987) e abbigliamento d’epoca nel ricordo di un ciclismo fatto di fatica e strade sterrate, di piacevoli e caratteristici incontri e di scorci di paesaggi immacolati. Al traguardo non c’è alcun vincitore perché l’Eroica non è una gara. Si pedala tutti assieme per ammirare il panorama, fermarsi ai ristori d’epoca e vivere un’esperienza fantastica.

Ogni marzo la Val d’Orcia è inoltre attraversata da un’importante corsa in linea di ciclismo su strada, le Strade Bianche, considerata una classica di primavera.

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Le strade bianche della Val d’Orcia sono percorse da numerosi appassionati di cicloturismo.

 “Forme nel verde”: land art in Val d’Orcia

Forme nel Verde” è una mostra internazionale di scultura contemporanea ospitata ogni anno, da luglio a ottobre, negli Horti Leonini di San Quirico d’Orcia, uno dei parchi più conosciuti e più singolari d’Italia. La mostra venne ideata nel 1971 da Mario Guidotti, che ebbe l’intuizione di demusealizzare l’arte e renderla più viva, vicina alla gente e alla vita quotidiana. Alcune sculture contemporanee cominciarono a essere inserite nel mare di verde degli Horti Leonini, ma anche negli spazi più suggestivi di San Quirico d’Orcia e della Val d’Orcia.

Il criterio ispiratore della mostra, “portare le opere nel verde”, ha collocato nel cuore della Val d’Orcia le opere dei nomi più prestigiosi della scultura italiana e internazionale.

L’arte come espressione del paesaggio e parte di esso, con statue che, come tasselli, vanno a incastonarsi nel verde delle siepi. Arte nell’arte quindi, perché il giardino degli Horti Leonini che fa da prezioso “contenitore” costituisce uno dei più importanti gioielli che San Quirico d’Orcia mette in mostra tutto l’anno.

Fare Geo

  • Create uno slogan per promuovere la bellezza della Val d’Orcia con l’obiettivo di attirare i turisti. Elencate  cinque motivi di attrazione.
  • Scegliete una delle zone della Val d’Orcia illustrate nell’articolo e localizzatela su Google Maps. Documentatevi sulle vie di comunicazione e sulle potenzialità turistiche e progettate un piano di sviluppo turistico che valorizzi le sue principali caratteristiche.
  • Progettate un percorso turistico che colleghi i seguenti borghi della Val d’Orcia: Pienza, San Quirico d’Orcia, Montalcino, Bagno Vignoni, Monticchiello.
  • Cercate in rete informazioni sul “percorso permanente” dell’Eroica, che si snoda per 209 km nelle Terre di Siena.
  • Geolocalizzate uno dei due famosi gruppi di cipressi di San Quirico utilizzando le seguenti coordinate geografiche: 43°03’45.62”N 11°33’31.86”E.

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