A Pamplona siamo nel pieno della festa di San Firmino, diventata famosa con il romanzo “Fiesta” di Hemingway. Una manifestazione folkloristica e religiosa la cui origine si perde nel lontano Medioevo e che richiama gente da tutto il mondo.
Anche quest’anno, nonostante la crisi, Pamplona è piena di una folla festosa che riempie le strade colorandole del rosso dei tradizionali fazzoletti sventolati da tutti (ANSA).
Le feste si protraggono dal 6 al 14 luglio, con numerose manifestazioni. L’encierro, la nota corsa dei tori, non è che una delle tante attrattive: si svolge ogni mattina alle 8 e dura 3-4 minuti, per un totale di circa mezz’ora, sulle 204 ore di durata dei festeggiamenti.
Il via è dato a mezzogiorno in punto del 6 luglio, con il “chupinazo“, il tradizionale razzo lanciato dal balcone del municipio che dà il via allo sventolamento dei fazzoletti rossi e all’apertura delle bottiglie di spumante (Youtube).
In seguito, ogni giorno la banda municipale dà inizio ai festeggiamenti alle 6,30 del mattino svegliando la gente con il suono di canzoni locali.
Tra le manifestazioni più seguite la Mascherata dei Giganti, una serie di figure giganti portate per le strade ballando, i concerti e i fuochi d’artificio che la sera vengono lanciati dal castello. Il 7 mattina si tiene la processione in onore del santo, che proprio a Pamplona si convertì al cristianesimo e fu battezzato da San Saturnino, patrono della città.
La festa termina il 14 luglio, nuovamente davanti al balcone del Comune. Ma in seguito la gente rimane per le strade tutta la notte cantando “Pobre de mí, pobre de mi, que se han acabao las fiestas de San Fermín” (povero me, povero me, sono finite le feste di San Fermín).
L’encierro
L’encierro non è altro che lo spostamento dei tori, splendidi animali di razza Miura, dal cortile di santo Domingo all’arena: poco più di 800 m che percorrono in circa 3 minuti. Le strade del centro sono strette e tortuose i tori si accalcano per lasciando poco spazio. La corsa davanti ai tori risale al Medioevo, quando era necessario accompagnare gli animali in città dagli accampamenti nella campagna circostante. Oggi non sarebbe necessario, ma ormai è diventato un rito. Se si seguono le indicazioni degli organizzatori, il rischio di venire calpestati o incornati non è elevato, ma molti sono imprudenti (sito sanfermin(http://www.sanfermin.com/index.php/es/sf12/10julio).
Curiosità
● La festa inizialmente si teneva il 10 ottobre, festa del santo, ma la manifestazione era sempre ostacolata dal cattivo tempo. Per questo motivo si decise di spostare le celebrazioni al 7 luglio, in coincidenza con il mercato del bestiame. Nel 1591 si tenne per la prima volta la festa dei Sanfermines (nome spagnolo della manifestazione).
● La Chiesa per secoli cercò senza successo di vietare i festeggiamenti ludici e gastronomici che accompagnano le celebrazioni religiose. Nel 1684 venne fatta una deroga, ma le autorità ecclesiastiche continuarono a denunciare gli eccessi.
● Nel centro della città c’è un museo sull’encierro in cui si trova anche un simulatore virtuale in cui si può provare il brivido della corsa senza alcun pericolo.
● Purtroppo il pomeriggio nell’arena si tengono ancora le corride. Attulmente, in seguito alle proteste delle associazioni animaliste, in alcune zone della Spagna le corride sono state vietate: dal 1991 nelle Isole Canarie e dal 2012 nella Catalogna.
Fare Geo
● Conosci persone che hanno visitato Pamplona? Se sì, fatti descrivere la città e le sue tradizioni. Altre notizie le puoi trovare nei siti indicati nel testo.
● Cerca sulla carta della Spagna la città di Pamplona: di quale regione è il capoluogo? E’ una tra le regioni più vaste o più piccole? Ha accesso al mare? E se sì, quale? Vicino a quali monti sorge Pamplona?
● Pamplona ha circa 195.000 abitanti, mentre nella sua regione abitano circa 650.000 persone. Calcola quale percentuale degli abitanti coi concentra nel capoluogo e visualizza il dato con un grafico a torta.