L’utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica è aumentato di anno in anno e in una quindicina di Paesi ha superato il 98%. Ma in Europa sono soltanto tre e nessuno di questi fa parte dell’Unione Europea.
I Paesi europei più verdi sono l’Islanda, con il 100%, l’Albania, con il 99,9% e la Norvegia con il 98,6%, ma il quarto, l’Austria, è decisamente staccato al 77,6%. Altri quattro superano il 50% (Svizzera, Svezia, Danimarca e Lettonia) e l’Italia si pone al tredicesimo posto con il 34,4%, mentre gli altri Paesi più sviluppati (Germania, Francia, Regno Unito, Spagna) non raggiungono il 30%.
All’ultimo posto troviamo la Bielorussia con meno dell’un percento, poi Ucraina, Moldova, Bulgaria, Ungheria e repubblica Ceca, che non arrivano al 10%.
I dati sono tratti da DeAWING e si riferiscono generalmente al 2011-2012. Qui a destra la carta con i dati (tratti sempre da DeaWING) relativi al 2007-2008 da cui si può notare il progressivo aumento delle fonti rinnovabili.
E la crescita è sempre più rapida: nel primo semestre del 2015 in Italia la percentuale è arrivata al 37%.
L’Italia, come Svizzera e Austria, sfrutta le acque alpine con centrali idroelettriche, ma attualmente l’idroelettrico è in calo e si sta puntando a sviluppare altre fonti rinnovabili, come Sole e vento, ma anche altre meno comuni, come le onde del mare (post del 09/09/2015).
Di questi giorni la notizia che nel Regno Unito per la prima volta l’energia elettrica da rinnovabili ha sorpassato quella da carbone arrivando a un quarto del totale (25,3%), mentre il carbone è calato al 20,5%.dal 28,2% dell’anno scorso Un cambiamento notevole avvenuto nel secondo trimestre di quest’anno (crescita dell’8,6% dell’energia verde su base annua) che fa ben sperare per il futuro, anche se il gas rimane al primo posto nel Paese rimane con il 30,2% (ANSA).
Un segnale del cambiamento di rotta sull’utilizzo delle fonti energetiche viene anche da alcune delle più grandi multinazionali che hanno aderito alla campagna globale RE100. Questa iniziativa globale è stata lanciata dall’associazione The Climate Group in collaborazione con il Carbon Disclosure Project, per portare 100 tra le maggiori aziende della Terra ad utilizzare il 100% di fonti rinnovabili entro il 2020. Nel 2014, quando è stata lanciata, la RE100 riuniva 13 multinazionali, oggi sono 36, con aziende che spaziano in una vasta gamma di settori industriali (RE100 aziende).
E quanta energia elettrica utilizziamo?
Quanta energia elettrica utilizza ciascuno di noi ogni giorno? Possiamo scoprirlo sempre su DeAWING, qui a lato i consumi giornalieri medi in Europa tra il 2011 e il 2012.
Noi utilizziamo l’energia elettrica in mille modi, in casa principalmente per far luce e per far funzionare elettrodomestici e TV, e la quantità varia di ora in ora. Durante le ore diurne sono fabbriche, centri commerciali e uffici a consumare di più, mentre di notte la richiesta energetica cala notevolmente.
Il consumo giornaliero varia anche nel corso dell’anno in inverno gli impianti di riscaldamento lo fanno aumentare, ma anche in estate, per i condizionatori, la richiesta energetica è elevata. Il gran caldo di quest’anno ha fatto lievitare enormemente i consumi in Italia, tanto da far temere che non vi fosse sufficiente disponibilità.
I maggiori consumi pro capite in Europa si riscontrano nei Paesi nordici, al primo posto l’Islanda con 145,5 kWh al giorno per abitante, più del doppio dei consumi della Norvegia, che si pone al secondo posto con 62,5 kWh.
Fare Geo
• Utilizza DeaWING per scoprire in quali continenti è maggiore la percentuale di energia elettrica da fonti rinnovabili. Nei Paesi più industrializzati la percentuale di rinnovabili è alta o bassa? Prepara una breve relazione con i tuoi commenti.
• Osserva le due carte in basso con i consumi pro capite di elettricità, la prima del 2015 relativa ai consumi del 1011, la seconda del 2000, con relativa ai consumi del 1995.
__ – Vi sono Paesi in cui i consumi sono calati?
__ – In quali Paesi i consumi sono aumentati?